QUANDO IL POTERE SCARSEGGIA, INIZIA LA LAGNA - RENZI FRIGNA: “E’ UNA GRAVE FERITA ISTITUZIONALE L'ACCORDO TRA PD E M5S PER LASCIARE FUORI IL TERZO POLO DALLE CARICHE CHE SPETTANO ALLE OPPOSIZIONI. SONO SETTE I POSTI RISERVATI ALL'OPPOSIZIONE: TRE ALLA CAMERA E TRE AL SENATO PIÙ IL COPASIR. LA SETTIMANA PROSSIMA SI ELEGGONO I PRIMI SEI: DUE VICEPRESIDENTI ALLA CAMERA E DUE AL SENATO E UN QUESTORE PER CIASCUNA CAMERA. QUESTO È IL REGOLAMENTO, LA REGOLA NON SCRITTA È CHE CIASCUNA FORZA DELL'OPPOSIZIONE SIA RAPPRESENTATA…”

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CARLO CALENDA MATTEO RENZI CARLO CALENDA MATTEO RENZI

Da www.ansa.it

 

"Una grave ferita istituzionale, di un'inaudita gravità, l'accordo tra Pd e M5s per lasciare fuori il terzo polo dalle cariche che spettano alle opposizioni. Se succede il giorno dopo c'è una polemica istituzionale enorme perché hanno violato le regole e a quel punto chiederemo il Copasir. Si tratterebbe di una lesione dei diritti dell'opposizione". Lo dice ai cronisti al Senato il leader di Iv Matteo Renzi sottolineando: "'è un accordo blindato tra Pd e M5s, ne sono sicuro".

 

CONTE LETTA CONTE LETTA

"Sono sette - spiega - i posti riservati all'opposizione: tre alla Camera e tre al senato più il Copasir. La settimana prossima si eleggono i primi sei: due vicepresidenti alla Camera e due al Senato e un questore per ciascuna Camera. Questo è il Regolamento, la regola non scritta è che ciascuna forza dell'opposizione sia rappresentata. Nel 2013 il Pd mise alcuni a votare Di Maio. Bisogna che al Senato un vicepresidente rimanga al terzo polo e ragionevolmente il M5s deve cedere, che sono arrivati secondi. Ma hanno fatto un accordo blindato".

 

letta conte calenda letta conte calenda

I capigruppo del Terzo polo in Parlamento saranno uno per Azione e uno per il Italia viva, dice poi Renzi. "Credo che quello alla Camera sarà di Azione - spiega - e quello al Senato di Italia viva. Abbiamo già fatto l'accordo". Saranno due donne, allo stesso modo del Partito democratico? "Vorrei segnalare - risponde Renzi - che il Pd ha eletto il 29% di donne e noi il 46%, poi credo che faremo come sempre la parità: se c'è un uomo alla Camera ci sarà una donna al Senato".

GIUSEPPE CONTE ENRICO LETTA GIUSEPPE CONTE ENRICO LETTA

 

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