Estratto dell'articolo di Lorenzo De Cicco per repubblica.it
MEME SUL SERVIZIO DI VOGUE SU ELLY SCHLEIN
"Faccio l'intervista, ma a una condizione - dice Fausto Bertinotti - che non si parli per l'ennesima volta del mio famoso golfino di cachemire, che peraltro mia moglie aveva comprato al mercatino dell'usato, come ho detto un migliaio di volte. Sono stufo, il golfino ha diritto all'oblio".
D'accordo, niente golfino. Ma che ne pensa della nuova segretaria Pd col personal shopper?
"La capisco, oggi c'è grande attenzione alle forme di comunicazione estetica. Fa parte di questo nuovo mondo, non è il mio, ma lo guardo con curiosità".
Dirlo è stato un errore di comunicazione?
"Non credo. Di uno dei leader più austeri della politica italiana, Palmiro Togliatti, si ricorda l'invito ai parlamentari comunisti ad indossare l'abito blu per andare alla Camera. Era l'idea di portare l'estetica nella dignità della carica. Oggi l'abito viene indossato per mostrare la propria appartenenza a un mondo".
Quale è il mondo di Schlein?
"Quello delle canzoni di Sanremo. O delle serie Netflix. Noi ci prendevamo in giro: le Clarks sono di sinistra, le Church's sono di destra. Solo che allora queste cose erano marginali, anzi sottoponibili al divertissement. Oggi occupano un posto rilevante, l'immagine dice chi sei".
Di Occhetto invece si ricorda il completo marrone.
"Ma no, Achille era l'uomo che aveva fatto l'ultimo intervento al funerale di Togliatti e che propose lo scioglimento del Pci".
Ci si ricorda di quel completo perché lo indossò al confronto tv con Berlusconi.
"Perché Berlusconi fa dell'immagine il perno della sua politica, il primato del leader sul partito. E l'immagine diventa decisiva. È stata la controrivoluzione".
Senza parlare del cachemire, possiamo dire che lei è stato un politico elegante. Il personal shopper ce l'ha mai avuto?
"No, appartengo a una generazione diversa. L'eleganza era un debito nei confronti dei padri, che ci insegnavano che a scuola, per quanto poveri, dovevamo portare il meglio che potessimo, per essere alla pari con gli altri. Mio padre, vecchio socialista anarchico, aveva una cravatta di seta e un fazzolettino bianco nel taschino e al lavoro aveva a che fare tutti i giorni col carbone. Giuseppe Di Vittorio insegnò ai suoi braccianti a dismettere il tabarro per indossare il cappotto dei borghesi".
È un uomo anche mondano, Bertinotti. Schlein sembra approcciarsi a quel mondo. Ha fatto discutere la cena a casa di Baglioni, ai Parioli. Consigli?
"Di fregarsene, anzi diciamo di alzare le spalle. Questa modalità di commentare ingiuria chi fa i commenti. Tiri avanti tranquilla".
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lella e fausto bertinotti foto di bacco
Non lo è?
"Troppo spesso ha una vivacità nei toni, che però non sono supportati dalla radicalità della scelta. Noto questo ritorno all'uso del 'si però', del 'no ma', insomma del 'ma anche'".
E Conte? Qualcuno addirittura dice che sia il nuovo Bertinotti.
"Lasciamo stare Bertinotti. Non è neanche Mélenchon, che sta nel campo della rivolta, nel tumulto. E qui non ne vedo l'ombra. Uno può guardare con interesse a Conte, per esempio sulle armi, ma è un'altra cosa. Sta dentro un ripensamento delle culture populiste trasversali, né destra né sinistra, come dicevano".
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ELLY SCHLEIN SU VOGUE lella e fausto bertinotti foto di bacco