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matteo renzi e agnese arrivano in sardegna hotel colonna san marco
Lo scorso venerdì Renzi con famiglia, nella massima indifferenza popolare, è sbarcato all’hotel 4 stelle Colonna San Marco, in quel focolaio di “Morto” Rotondo, per presentare il suo insuccesso editoriale intitolato "La mossa del cavallo", edito per carità di patria da Marsilio.
La notizia è però un’altra: le fotografie sarde dell’ex premier non le ha volute nessun settimanale. Da “Chi” a “Oggi”, niente: nemmeno a prezzo stracciato. Tanto per farvi capire che quando i sondaggi sotterrano Italia Viva sotto il 3% non sono lontani dalla realtà. E dall’alto del suo tonfo (il bullo di Rignano sognava di arrivare con il novello partito al 10%), lo ritroviamo in questi giorni a Castrocaro a condurre lezioni di politica, in barba al Telefono Azzurro, a 250 under 25, intitolate "Meritare l'Europa".
matteo renzi e agnese arrivano in sardegna hotel colonna san marco 2
Il poverino campa ancora con i voti parlamentari ottenuti a suo tempo e, anche nella sua megalomania, sa bene che alle prossime elezioni post Mattarella rischia davvero di trovarsi a giocare a flipper con Bonifazi nel baretto di Rignano. Allora immobilizza l’iter della nuova elettorale perché la soglia di sbarramento al 5% sarebbe una ghigliottina per Italia Viva. E Zingaretti si sta sbattendo come un moulinex affinché almeno in un ramo del parlamento, venga presentata la nuova legge elettorale proporzionale, come pendant al taglio dei parlamentari in modalità grillina.
E alla fine, prima delle Regionali con Referendum sul taglio dei parlamentari, Conte, Di Maio e Zinga saranno costretti ad abbassarla al 3% perché l’influenza di Renzi in Toscana, diventata a rischio di vittoria leghista, ha ancora il suo peso. Anche nell’altra regione pericolante, la Puglia, il partito di Renzi presenta la candidatura di Scalfarotto che è accreditato di un 6% che sarebbe utilissimo per far galleggiare Emiliano sopra il destrorso Fitto.
SCALFAROTTO RENZI FOTO LAPRESSE
Passato il 20 settembre, una volta visti i risultati, Renzi dovrà decidere cosa vorrà fare da grande. Nella sua testolina ha due strade: rientrare nel Pd magari agganciandosi a Bonaccini con cui ha un buon rapporto essendo anche lui un piddino che non è mai stato vicino a Zingaretti (infatti nella sua campagna in Emilia e Romagna non ha mai voluto accanto leader nazionali). Ma Bonaccini può essere alternativo a Zinga solo con un partito rifondato.
L’altra ipotesi che agita le debolissime sinapsi del Matteo è di fare un’Opa su Forza Italia, avvicinandosi il 29 settembre l’84esimo compleanno di Berlusconi. Nell’attesa del miracolo, potrebbe farsi anche lui la frangetta come la Boschi e vedere che effetto che fa.
Berlusconi Renzi MARIA ELENA BOSCHI E GIULIO BERRUTI MANO NELLA MANO maria elena boschi