Annalisa Grandi per “www.corriere.it”
Vladimir Putin «è molto intelligente e serio» e ha «un potenziale enorme», Lady Diana «era una stella cadente», la candidatura di George W.Bush alla presidenza degli Stati Uniti è «una truffa».
E poi, scherzi e battute. 500 pagine di trascrizioni delle conversazioni telefoniche fra l’allora presidente Usa Bill Clinton e Tony Blair, all’epoca premier britannico, sono state rese pubbliche dalla Clinton Presidential Library.
«Devo portare fuori il cane»
Conversazioni registrate tra il 1 maggio 1997 e il dicembre 2000, in concomitanza con il secondo mandato di Clinton e a cavallo con il Sexgate e l’impeachment del presidente Usa.
Telefonate in cui è chiaro come fra i due il rapporto sia anche di amicizia, con il presidente americano che racconta della figlia Chelsea e di un pranzo a base di carne di alce. E ancora, si offre di fare da babysitter al neonato figlio di Blair. E poi, telefonate interrotte perché: «Devo portare fuori il cane». Nonostante il rapporto fra i due Clinton però non fa mai menzione con Blair dei problemi del suo matrimonio.
George W. Bush
E di George W. Bush, che sarebbe diventato presidente dopo di lui, Clinton dice: «È un politico abile ma non è pronto per essere presidente, di sicuro non adesso». È lo stesso Clinton a parlare di «truffa» riguardo alla campagna elettorale di Bush:
«Sta facendo credere agli americani che li salverà dall’estrema destra - dice riferendosi allo scontro fra Bush e l’altro candidato repubblicano John McCain - ma è una truffa, perché invece è con loro su tutto. Devo smascherare l’inganno che Bush possa essere il nuovo Clinton, che rinnova il partito repubblicano come io ho fatto con quello democratico».
Putin e Saddam
Blair e Clinton parlano anche di politica estera, di Russia: «Putin (diventato presidente per la prima volta nel 1999) ha un enorme potenziale - dice Clinton - penso sia molto intelligente e serio. Possiamo fare un sacco di cose buone con lui». Ma ci sono conversazioni fra i due anche su Saddam Hussein: è del 1998 l’operazione «Desert Fox» Volpe del deserto, svolta congiuntamente da Usa e Regno Unito.
«Gli ho detto di andare da Saddam - dice Clinton riferendosi a un non specificato leader arabo - chiamarlo e dirgli che non ho alcun interesse a ucciderlo o dargli la caccia. Voglio solo che non porti avanti il suo programma sulle armi chimiche e nucleari». E ancora: «Se non fossi costretto dalla stampa , prenderei il telefono e lo chiamerei. Ma non posso farlo - spiega a Blair - e credo non possa farlo neanche tu»
La morte di Diana
Il presidente americano e il premier britannico si telefonano anche all’indomani della morte della principessa Diana, avvenuta il 31 agosto 1997. «È come la caduta di una stella», così Blair definisce Lady D
«Sentirò personalmente la sua mancanza. Era una stella per tutti noi». «Non è possibile che andassero a 160 chilometri orari - dice il premier britannico riferendosi allo schianto nel tunnel dell’Alma - conosco Parigi, non dovevano andare così forte».
Clinton domanda se la guardia del corpo della principessa sia viva e Blair racconta la dinamica dell’incidente, l’inseguimento dei paparazzi, e spiega: «L’autista sembra fosse ubriaco». «Sono molto preoccupato per i suoi figli - dice il presidente Usa parlando di William e Harry - era una roccia. Il primogenito è come lei in qualche modo, ha i piedi per terra»