RIECCOLO: TRUMP È TORNATO (MA NON SI È PENTITO) – L’EX PRESIDENTE STASERA SARÀ DI SCENA A FLORENCE, IN ARIZONA, PER UN COMIZIO – NONOSTANTE L’ACCUSA DI AVER FOMENTATO L’ASSALTO A CAPITOL HILL, L’EX PRESIDENTE NON HA INTENZIONE DI FARE DIETROFRONT. ANZI, È PRONTO A TORNARE ALLA CARICA CON LA STORIELLA DELLE ELEZIONI RUBATE. E SOPRATTUTTO AD ATTACCARE BIDEN. MAI MOMENTO FU PIÙ PROPIZIO, CONSIDERANDO LA SCARSISSIMA POPOLARITÀ DI “SLEEPY JOE” - VIDEO

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Giuseppe Sarcina per il “Corriere della Sera”

 

donald trump donald trump

Riecco Donald Trump. L'ex presidente torna al centro dell'attenzione con un comizio molto atteso stasera a Florence, in Arizona. In teoria Trump dovrebbe, innanzitutto, rispondere all'accusa di aver fomentato l'assalto a Capitol Hill.

 

O comunque di non aver fatto nulla per impedirlo. Joe Biden lo ha chiamato in causa direttamente, il 6 gennaio scorso, nell'anniversario dei tumulti. Ma «The Donald» si presenterà ancora una volta come la vittima del «furto del secolo»: il vero «colpo di Stato» è accaduto il 3 novembre 2020, il giorno delle presidenziali.

 

joe biden e kamala harris joe biden e kamala harris

La scelta dell'Arizona non è casuale. Con la Georgia è lo Stato in cui Biden ha ottenuto un successo chiave per la vittoria finale. Trump, dunque, entrerà nei dettagli, inondando i suoi fan con cifre, proiezioni, rivendicazioni: tutte totalmente sballate. Basti solo dire che proprio mercoledì 12 gennaio la commissione che supervisiona i risultati della Maricopa County, la contea di Phoenix, la più popolosa dell'Arizona, ha concluso che solo 87 schede si sono rivelate sospette o fraudolente. Proprio così: 87 su 2,1 milioni di voti validi.

 

donald trump meme donald trump meme

Per tutta risposta Trump ha bandito i repubblicani che non hanno partecipato al tentativo di sovvertire i risultati. Un nome su tutti: il governatore Doug Ducey, che non sarà sul palco. Trump ha invitato solo politici locali o parlamentari nazionali allineati con lo schema delle grandi bugie. È questo l'approccio che può consegnare la maggioranza ai repubblicani nei due rami del Congresso alle elezioni di novembre?

 

Pochi giorni fa il Wall Street Journal , quotidiano conservatore controllato dalla famiglia Murdoch, ha risposto in modo netto: «È un errore pensare di poter vincere nel 2022, con una campagna centrata sul 2020». Ma l'ossessione di Trump ha anche una sua logica politica, per quanto aberrante.

 

assalto al congresso usa by osho 1 assalto al congresso usa by osho 1

Specie ora che la magistratura sta salendo di livello con le indagini e gli arresti. L'altro ieri è finito in prigione Stewart Rhodes, il capo degli Oath Keepers, formazione dell'ultra destra trumpiana. Oggi la priorità dell'esule di Mar-a-Lago è delegittimare le inchieste parlamentari e giudiziarie sul 6 gennaio. E l'unico modo per farlo è presentare i disordini come una conseguenza del «grande misfatto del secolo, il furto delle elezioni».

 

 Certo Trump stasera attaccherà anche le politiche di Joe Biden. E, oggettivamente, avrà gioco facile. Il presidente è in grande difficoltà, non solo per la pandemia e l'inflazione. La sua agenda di riforme rischia di insabbiarsi al Senato.

 

JOE MANCHIN CON BIDEN JOE MANCHIN CON BIDEN

I due democratici moderati Joe Manchin e Kyrsten Sinema si sono dichiarati contrari all'eliminazione del «filibuster», l'ostruzionismo a oltranza che impedisce alla maggioranza progressista di approvare le leggi per la protezione dei diritti di voto e, in prospettiva, quelle sull'immigrazione, il controllo delle armi, la riforma di polizia. Al momento l'America assiste a un duello al ribasso: le vulnerabilità di Biden contro le scelte distruttive di Trump.

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