Marco Antonellis per Dagospia
MOAVERO DI MAIO SALVINI CONTE MATTARELLA
Dal Colle giudicano assai positivamente i passi in avanti compiuti dai leader di 5Stelle e Lega Luigi Di Maio e Matteo Salvini per quanto riguarda il dialogo con l'Europa. Ciononostante ambienti del Quirinale avvertono che "c'è ancora molta strada da fare".
Soprattutto bisognerà mettere nero su bianco quelle che finora sono state delle aperture soltanto a parole e passare ai fatti. Insomma, dalle parti di Mattarella prevale un cauto ottimismo ma, si fa notare, ancora non è detta l'ultima parola: "Ci aspettiamo degli sforzi maggiori da parte per governo italiano".
Le preoccupazioni del Quirinale non sono del tutto superate, anzi. Le vere paure del Colle sono state spiegate molto bene dal Direttore Generale di Bankitalia Salvatore Rossi: "I differenziali di rendimento fra titoli pubblici di Paesi dell'area prima della crisi erano molto contenuti. Ora il maggior rendimento richiesto da chi acquista titoli di alcuni Stati non è che la copertura dal rischio di 'fallimento' di uno Stato o addirittura di rottura dell'euro. Un rischio molto piccolo, naturalmente, ma non più nullo o quasi nullo come in passato".
Insomma, c'è poco da stare allegri, il rischio default per il Paese non è affatto nullo. Ed è stato proprio questo che Mattarella avrebbe ricordato ai dioscuri Di Maio e Salvini e a tutti i membri del governo che si sono succeduti nella girandola di incontri (e di telefonate) dei giorni scorsi con il Quirinale.
Incontri che lo stesso Quirinale ieri pomeriggio ha deciso di rendere pubblici perché qualche politico stava tentando di accreditarsi come se avesse una corsia preferenziale con il Colle. Per questo motivo si è presa la decisione di far sapere di tutti gli incontri avuti recentemente dal Capo dello Stato (che in realtà sarebbero dovuti rimanere riservatissimi); Mattarella dialoga con tutti ma non ha corsie preferenziali per nessuno.