Estratto dell’articolo di Salvo Palazzolo per www.repubblica.it
matteo salvini - processo open arms
“Prima di rispondere alle domande vorrei fare alcune precisazioni”, dice Matteo Salvini all’inizio dell’udienza. Il presidente Roberto Murgia dice: “Va bene”. Ma quando vede il ministro avanzare con un malloppo di carte lo riprende: “Non può però leggere tutto questo”. Il ministro lo rassicura: “Sono solo alcuni appunti”. Poi, però, alle 10.20 inizia un lungo monologo nel processo in cui è imputato di sequestro di persona per aver tenuto bloccati per giorni 147 migranti sulla nave della Ong Open Arms, nell’agosto del 2019. Un monologo che dura 59 minuti.
“In questi ultimi giorni – introduce Salvini – pur essendo impegnato su altri fronti, ho ripercorso tutto quello che è accaduto in questa vicenda. Era mio dovere e mio puntiglio sottoporre al tribunale alcuni elementi”.
matteo salvini - processo open arms
Ma più che elementi di prova sono proclami: “La politica in tema di immigrazione, che puntava a contrastare il traffico di essere umani, era condivisa da tutto il governo. Dal presidente del consiglio Conte e dai ministri Di Maio e Toninelli”. Al processo, gli ex colleghi di governo di Salvini hanno detto diversamente. Ma Salvini insiste: “Io ho solo adeguato il mio comportamento alle indicazioni europee. Era stato il consiglio europeo a dire che non bisognava interferire nelle operazioni della guardia costiera libica, in quest’aula ho invece sentito dire che la guardia costiera libica non è affidabile”.
giulia bongiorno matteo salvini - processo open arms
“Macchè sequestro di persona – ribadisce l’ex ministro dell’Interno oggi ai Trasporti – si faceva prima la redistribuzione in Europa e poi lo sbarco, era una modalità operativa adottata dai governi Conte 1 e 2, sempre garantendo la sicurezza delle vite umane e puntando al coinvolgimento delle istituzioni europee”. Rilancia: “La mia posizione era condivisa a livello politico e istituzionale”.
Salvini punta a negare alla radice l’accusa di sequestro di persona: “Non mi sono mai opposto alle evacuazioni dei migranti dalla Open Arms per ragioni sanitarie”. Ribadisce: “Ho fatto tutto in piena coscienza e ho fatto un servizio utile”.
matteo salvini - processo open arms
Un proclama dietro l’altro, le dichiarazioni spontanee diventano un comizio: “Durante la mia gestione del ministero dell’Interno sono diminuiti in maniera considerevole gli sbarchi e soprattutto i morti, di questa cosa ne vado orgoglioso innanzitutto come genitore. Meno sbarchi e meno morti, cosa che non è accaduta dopo. Ho tutelato la sicurezza nazionale, come sapete le stragi avvenute in Francia, Germania e Belgio sono state commesse da persone arrivate illegalmente in Italia”.
L’avvocato Daniela Ciancimino, legale della parte civile Legambiente, protesta: “L’imputato sta anticipando l’esame”. L’avvocato Giulia Bongiorno stigmatizza l’interruzione. Il presidente del tribunale taglia corto: “Avvocato Ciancimino non si possono interrompere le dichiarazioni spontanee di un imputato”.
E Salvini prosegue il suo monologo. “Anche il governo che è venuto dopo ha avuto lo stesso atteggiamento in tema di immigrazione”. Ed elenca altri sbarchi: “Il 17 maggio 2022, il porto sicuro è stato assegnato alla Sea Watch dopo 14 giorni. E non mi sembra che siano stati aperte inchieste”.
Prende la parola la procuratrice aggiunta Marzia Sabella, chiede: “Avevate indicazioni precise su terroristi a bordo?”. Risposta di Salvini: “No”. Altra domanda: perchè il passaggio della nave coi migranti a bordo in acque nazionali venne ritenuto non inoffensivo? Risposta: “La nave non aveva assunto il coordinamento italiano e aveva raccolto i migranti in acque internazionali: in questi casi la regola era ritenere il passaggio non inoffensivo e considerare che non ci fossero le condizioni per concedere il porto sicuro”.
I legali delle parti civili incalzano: “Ha saputo che alcuni migranti si erano gettati in mare? Ha saputo delle drammatiche condizioni di salute dei migranti a bordo?”. Anche il tribunale chiede dei migranti che si erano lanciati in mare: “Lei lo seppe?”. Salvini dice: “Io venivo rassicurato che non c’erano emergenze a bordo”. Il presidente Murgia commenta: “Non è normale che una persona si getti in mare”. Salvini ribadisce: “Per gli elementi che avevamo, non c’era una situazione di rischio”. […]
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