Estratto dell’articolo di Antonio Fraschilla per "la Repubblica"
roberto calderoli - foto lapresse
I governatori del Nord a breve potrebbero diventare dei super commissari della Protezione civile nelle loro Regioni: potendo emanare ordinanze in deroga alle norme statali, avviare appalti, fare nuove assunzioni, gestire tutto il comparto dei volontari e coordinare i vigili del fuoco.
I presidenti di Veneto, Lombardia, Piemonte e Liguria sono i primi ad aver avviato la trattativa con il governo per avere le competenze nella gestione delle emergenze come prevede la legge sull’Autonomia differenziata voluta dal centrodestra.
Ieri il ministro degli Affari regionali, Roberto Calderoli, ha convocato una riunione con i governatori Luca Zaia, Attilio Fontana, Alberto Cirio e Marco Bucci, insieme al ministro Nello Musumeci, che ha la delega alla Protezione civile, e ai ministri dell’Interno e della Funzione pubblica, Matteo Piantedosi e Paolo Zangrillo.
Calderoli ha consegnato a inizio lavori una bozza del decreto per la cessione delle competenze in questa materia: nella bozza, si legge, il presidente di Regione in caso di emergenze diventa automaticamente il commissario straordinario con poteri speciali per emanare ordinanze, avviare appalti, affidare incarichi e coordinare dipendenti e volontari della Protezione civile. Prevista anche la possibilità di aumentare gli organici e di gestire in autonomia la formazione, i compensi e l’acquisto dei mezzi per i volontari.
L’incontro è stato definito da tutti «molto positivo» anche se non sono mancati i momenti di tensione con il governo. In particolare quando il ministro Musumeci ha annunciato alcune modifiche al codice della Protezione civile nazionale con la previsione di una divisione tra «emergenze regionali e nazionali» e quindi il mantenimento delle competenze statali, anche nelle Regioni che chiedono l’autonomia, in caso di alcune grandi calamità.
I governatori hanno contestato molto questa divisione, soprattutto Zaia e Fontana, perché di fatto a loro parere limiterebbe l’autonomia richiesta dalle Regioni già in partenza e porterebbe a un aggravio di burocrazia e di tempo […]
Soddisfatto comunque Calderoli, che punta a portare entro dicembre in Consiglio dei ministri le intese per rendere effettiva l’autonomia su alcune materie previste dalla legge senza la necessità di fissare prima i Livelli essenziali delle prestazioni, come per scuola e sanità: «Il confronto tra tutti i soggetti coinvolti è stato proficuo e senz’altro positivo, abbiamo stabilito di partire da un testo base su cui condividere le osservazioni».
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roberto calderoli - foto lapresse
Oggi intanto la Corte costituzionale terrà l’udienza pubblica sui ricorsi delle Regioni Toscana, Sardegna, Campania e Puglia che hanno chiesto di impugnare la legge sull’Autonomia in parte o del tutto: dopo l’udienza inizierà la camera di consiglio per la decisione finale. I tempi delle decisione non saranno lunghi.