Estratto dell’articolo di Francesco Olivo per “la Stampa”
Carlo Nordio si trova tra due fuochi: da una parte c'è Giorgia Meloni che non vuole contrasti con la magistratura, specie adesso, dall'altra ci sono Forza Italia e Terzo Polo che pretendono coerenza. Il tema sono le intercettazioni che il ministro vorrebbe limitare alle indagini per mafia e terrorismo, senza però l'assenso di Palazzo Chigi, che non ha in programma di intervenire su questa materia. Prima di ogni provvedimento sulle intercettazioni il governo interverrà sul reato di abuso di ufficio, sulle modifiche alla legge Cartabia per evitare le scarcerazioni facili e sul "traffico di influenze". […]
Fratelli d'Italia corre ai ripari, mettendo le mani avanti: «Le intercettazioni non si toccano». Le parole dei magistrati che hanno condotto le indagini per l'arresto di Matteo Messina Denaro risuonano nei palazzi romani, «sono state il pilastro dell'inchiesta», ha ripetuto il procuratore capo di Palermo, Maurizio De Lucia.
Frasi che rischiano di cambiare l'agenda di Nordio, che a più riprese aveva proposto di limitare l'utilizzo di questo strumento. Oggi […] il Guardasigilli sarà al Senato per la relazione sulla giustizia […]
Nordio insiste: «Le intercettazioni sono indispensabili nella lotta a mafia e terrorismo», sottolineando però «l'abuso che se ne fa per reati minori». Ed è su questo aspetto che si apre la polemica: secondo i magistrati spesso si arriva ad individuare i reati di mafia grazie alla possibilità di intercettare quelli di corruzione o fattispecie minori. Li chiamano reati-spia. […]
Il compito di Nordio oggi potrebbe non essere facile, perché, se le pressioni di Fratelli d'Italia sono molte, ci sono anche quelle di Forza Italia e del Terzo Polo che si aspettano di vedere confermate le posizioni garantiste che il ministro ha espresso […] La parlamentare del Carroccio ed ex magistrata Simonetta Matone fa capire come andrà a finire: «Quello che verrà cambiato sarà l'uso ai fini della pubblicazione sui mezzi di comunicazione».
[…] L'altra questione che rischia di esplodere nei prossimi mesi è quella del trojan, il virus che entra nei dispositivi informatici per spiarne i contenuti, «strumento che andava limitato alle indagini per reati gravissimi e poi esteso in maniera abnorme a reati di diritto comune, causando un'invasione della privacy dei cittadini arrivata a livelli mai visti», conclude Pittalis. […]