Conte, visto che è il “leader in pectore”, avrebbe dovuto scusarsi lui, a nome del M5S, con Uggetti.
— jacopo iacoboni (@jacopo_iacoboni) May 28, 2021
Invece lo fa Di Maio, con questa lettera. Meglio tardi che mai, ma Di Maio è l’unico a scusarsi, e va rilevato.https://t.co/ZwQIUzva3X
LA LETTERA DI LUIGI DI MAIO AL FOGLIO
(ANSA) - MILANO, 28 MAG - "Le scrivo la seguente lettera perché è giusto che in questa sede io esprima le mie scuse all'ex sindaco di Lodi e rivolga a lui e alla sua famiglia i migliori auguri per l'esito di un caso giudiziario nel quale il dottor Uggetti, con forza, tenacia e dolore è riuscito dopo anni a dimostrare la sua innocenza".
Così il ministro degli Esteri ed esponente del Movimento 5 stelle, Luigi Di Maio, in una lettera a 'Il Foglio', ha parlato della vicenda giudiziaria dell'ex sindaco di Lodi, Simone Uggetti, che è stato prima condannato e poi assolto in appello dall'accusa di turbativa d'asta.
"Non ho mai conosciuto Uggetti e non abbiamo contenziosi pendenti. Penso soltanto che glielo dovevo, da persona e da essere umano, prima ancora che da uomo delle istituzioni", ha aggiunto. Nei giorni della notizia del suo arresto "nella stessa piazza e nello stesso week-end, prima il Movimento 5 stelle con la mia presenza e il giorno dopo la Lega di Matteo Salvini, con Calderoli, organizzarono dei sit-in contro il dottor Uggetti fino a spingerlo, un mese dopo l'arresto, alle dimissioni - ha ricordato Di Maio - l'arresto era senz' altro un fatto grave in sé, ma le modalità con cui lo abbiamo fatto, anche alla luce dell'assoluzione di questi giorni, appaiono adesso grottesche e disdicevoli.
BEPPE GRILLO SU SIMONE UGGETTI
Il periodo dell'arresto di Uggetti coincise con le campagne elettorali che nel 2016 coinvolsero le città di Roma, Torino, Napoli, Milano e Bologna: una tornata, lo ricorderà, senza esclusione di colpi. Anche io contribuii ad alzare i toni e a esacerbare il clima. Sul caso Uggetti fu lanciata una campagna social molto dura a cui si aggiunse il presidio in piazza, con tanto di accuse alla giunta di nascondere altre irregolarità".
"Non vorrei essere frainteso, io sono fortemente convinto che chi si candida a rappresentare le istituzioni abbia il dovere di mostrarsi sempre trasparente nei confronti dei cittadini, e che la cosiddetta questione morale non possa essere sacrificata sull'altare di un 'cieco' garantismo - ha concluso - il punto qui è un altro e ben più ampio, ovvero l'utilizzo della gogna come strumento di campagna elettorale".
LA LETTERA INTEGRALE DI LUIGI DI MAIO AL FOGLIO:
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