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Estratto dell’articolo di Monica Serra per “La Stampa”
Dice che «in Italia mancano le teste». E che il pallino dei governi è sempre stato quello di «rendere procure e Tribunali obbedienti, senza capire che magistrati addomesticati rischiano di ritorcersi domani contro gli stessi politici che li hanno voluti».
L'ex pm di Mani pulite, Piercamillo Davigo, è critico su ogni punto della riforma del Guardasigilli Carlo Nordio: «Come quelle che l'hanno preceduta, è solo finalizzata a gettare fumo negli occhi dei cittadini spiega - per nascondere i veri problemi della giustizia che oggettivamente non funziona».
Perché non funziona?
«Abbiamo pochi magistrati. Calcolati sui numeri della popolazione, sono la metà rispetto alla media europea. Eppure, producono moltissimo, anche se a volte a scapito della qualità: definiscono il doppio dei procedimenti rispetto ai colleghi francesi e il quadruplo di quelli tedeschi. Il vero problema in Italia è il numero dei processi».
Troppi?
«Così tanti che riescono a dare da vivere a 250 mila avvocati che già è un'impresa: il doppio della media europea. Nel 1921 anche il padre costituente Piero Calamandrei ha scritto un libro dal titolo: "Troppi avvocati'».
Occorrono più magistrati?
«La colpa è anche dell'università, che non riesce a formare gente preparata a superare il concorso. Salvo eccezioni, agli orali non viene ammesso neanche un numero di candidati pari a quello dei posti disponibili».
gherardo colombo davigo di pietro
Ma tutti questi processi sono necessari?
«Molti sono inutili. Ma non è che i magistrati se li vanno a cercare: il lavoro gli arriva. E la causa è soprattutto la pubblica amministrazione che in Italia, a differenza di quel che accade all'estero, non funziona».
Sarà utile la tanto dibattuta pagella per i magistrati?
«E l'ennesimo inutile tentativo di risolvere problemi complessi con soluzioni semplici. La politica non riesce a comprendere l'importanza dell'indipendenza dei singoli magistrati anche rispetto ai loro vertici.
Con queste valutazioni […] per ottenere il massimo dei voti, giudici e pm finiranno per assecondare ogni volontà di chi deve dare quel giudizio, quindi del capo dell'ufficio. Diventeranno come gli impiegati della pubblica amministrazione e l'indipendenza andrà a farsi friggere».
Ritiene che sia un tentativo di ingerenza dell'esecutivo sulle toghe?
«Solo se si riescono a piegare tutti i capi degli uffici. Perché potrebbe accadere anche il contrario, e tutti i magistrati saranno comunque pronti a obbedire al superiore».
ANTONIO DI PIETRO PIERCAMILLO DAVIGO FRANCESCO GRECO GHERARDO COLOMBO - POOL MANI PULITE
[…] Cosa pensa […] della separazione delle carriere?
«Nordio parla a vanvera, dice che ci sarebbe un pm separato e indipendente. Questa è fantascienza. Gli avvocati delle Camere penali ritengono così di ottenere 'eguaglianza rispetto ai pm. Ma se un pm invoca la condanna di un imputato che ritiene innocente commette il reato di calunnia. Se invece un avvocato dice al giudice di non assolvere il suo assistito perché è Jack lo squartatore, rischia di essere punito per infedele patrocinio e rivelazione del segreto professionale... Di che cosa parliamo?».
Nordio sostiene la necessità di questa riforma per «rinsaldare il rapporto di fiducia dei cittadini nei confronti della magistratura». E questa sfiducia di sicuro non si può negare. Da cosa nasce?
SERGIO MATTARELLA PIERCAMILLO DAVIGO
«È vero, ma la fiducia si costruisce rendendo efficiente la giustizia. Perché il cittadino vede che la giustizia non funziona e pensa che la colpa sia del magistrato, non se la va a prendere col ministro […]...».
[…] Dopo la sua condanna a Brescia, che ha fatto tanto clamore, crede ancora nella giustizia?
«Assolutamente sì, era solo il primo grado del ventisettesimo procedimento che ho affrontato a Brescia. Tutti gli altri si sono conclusi bene. Confido anche in questo, perché non ho commesso nessuna violazione di legge».
mr marra piercamillo davigo fedez muschio selvaggio piercamillo davigo ospite da giovanni floris 2