Estratto dell’articolo di Clemente Pistilli per “la Repubblica – Edizione Roma”
Quasi la metà dei 23 milioni di euro appena destinati dalla Regione Lazio alla sanità privata per decongestionare i pronto soccorso andranno a gonfiare le casse delle aziende del deputato leghista Antonio Angelucci. Il presidente Francesco Rocca, che prima di essere eletto è stato presidente del CdA della Fondazione San Raffaele e alla guida di Confapi Sanità dove sedeva anche Giampaolo Angelucci, figlio dell’onorevole, ha annunciato venerdì scorso di aver dato una «prima importante risposta concreta» all’inferno che vivono i pazienti negli ospedali.
Parlando dei 350 posti letto acquistati per un anno dai privati, dove accogliere quanti nelle strutture pubbliche attendono il ricovero anche per 46 ore a fronte delle 8 previste dalle linee guida nazionali, ha precisato che 22,8 milioni di euro consentiranno di «strappare l’infame maglia nera dei tempi di attesa nei nostri ospedali».
Non ha però detto che 10,2 milioni andranno ad Angelucci, dove come membro del collegio sindacale, tanto nella San Raffaele quanto nella finanziaria Tosinvest, cassaforte del gruppo, lavora anche il suo direttore della direzione regionale Alessandro Ridolfi.
Come se non bastasse il finanziamento maggiore, pari a 5,1 milioni di euro, andrà al San Raffaele di Rocca di Papa, la struttura che nel 2020 si trasformò in un enorme cluster, dove morirono per Covid oltre 40 anziani e 170 rimasero contagiati, e a cui, aperta anche un’inchiesta dalla Procura di Velletri, l’allora assessore regionale alla sanità Alessio D’Amato tolse l’accreditamento.
francesco rocca alla prima seduta del consiglio regionale del lazio
[…] Gli altri centri di Angelucci a cui il governatore ha destinato risorse sono poi il San Raffaele Portuense, l’Irccs San Raffaele Pisana, il San Raffaele Montecompatri e il San Raffaele Flaminia. A beneficiare del nuovo corso regionale non è però soltanto il deputato leghista, imputato con l’accusa di aver proposto una mazzetta da 250mila euro a D’Amato per far riaprire il San Raffaele Velletri.
Ben 2,4 milioni andranno infatti anche al gruppo Ini della famiglia Faroni, di cui 1,4 milioni all’Ini di Grottaferrata, nonostante a dicembre la Procura di Velletri, ipotizzando una truffa milionaria compiuta con le richieste di rimborso da parte proprio di quel centro, abbia disposto il sequestro di 10 milioni di euro a nove indagati. Altri 2,2 milioni andranno poi al policlinico Luigi Di Liegro e alla casa di cura Villa delle Querce del gruppo Sanigest della famiglia Garofalo. Tra i 20 centri in cui sono stati acquistati posti letto c’è infine il Policlinico Italia di piazza del Campidano, nel quartiere Nomentano, che otterrà oltre mezzo milione di euro.
francesco rocca si taglia il pizzetto a un giorno da pecora 3
Una struttura portata avanti dalla società in cui, al momento di essere nominato capo di gabinetto da Rocca, Giuseppe Pisano era membro del collegio sindacale, affiancando quell’incarico ad altre 35 poltrone e a partecipazioni in 3 società. […]