L’ITALIA CHE CI RITROVIAMO - SECONDO IL RAPPORTO EURISPES, DAL 2004 AD OGGI È AUMENTATO IL NUMERO DI CHI PENSA CHE LA SHOAH NON SIA MAI AVVENUTA: ERANO SOLO IL 2,7% OGGI SONO IL 15,6% - PER UN ITALIANO SU CINQUE BENITO MUSSOLINI E’ STATO “UN GRANDE LEADER CHE HA SOLO COMMESSO QUALCHE SBAGLIO” - IL 25% DEGLI ITALIANI HA RAPPORTO NEGATIVO CON MIGRANTI - DAL 2010 CALANO I FAVOREVOLI ALLO IUS SOLI: DAL 60,3% A 50%...

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EURISPES: SHOAH MAI ESISTITA? 2,7% NEL 2004 OGGI 15,6% 

militalia divise deportati shoah militalia divise deportati shoah

(ANSA) - Dal 2004 ad oggi aumenta il numero di chi pensa che la Shoah non sia mai avvenuta: erano solo il 2,7% oggi sono il 15,6%. Lo sostiene il 'Rapporto Italia 2020' dell'Eurispes. Risultano in aumento, sebbene in misura meno eclatante, anche coloro che ridimensionano la portata della Shoah dall'11,1% al 16,1%. Inoltre, secondo l'indagine, riscuote nel campione un "discreto consenso" l'affermazione secondo cui "molti pensano che Mussolini sia stato un grande leader che ha solo commesso qualche sbaglio" (19,8%).

 

Secondo la maggioranza degli italiani, recenti episodi di antisemitismo sono casi isolati, che non sono indice di un reale problema di antisemitismo nel nostro Paese (61,7%). Al tempo stesso, il 60,6% ritiene che questi episodi siano la conseguenza di un diffuso linguaggio basato su odio e razzismo. Per meno della metà del campione (47,5%) gli atti di antisemitismo avvenuti anche in Italia sono il segnale di una pericolosa recrudescenza del fenomeno. Per il 37,2%, invece, sono bravate messe in atto per provocazione o per scherzo.

 

shoah shoah

Al campione dell'Eurispes è stato chiesto quali affermazioni esprimono al meglio l'anima politica della maggioranza degli italiani. Trova un "discreto consenso" l'affermazione secondo cui "molti pensano che Mussolini sia stato un grande leader che ha solo commesso qualche sbaglio" (19,8%). Con percentuali di accordo vicine tra loro seguono "gli italiani non sono fascisti ma amano le personalità forti" (14,3%), "siamo un popolo prevalentemente di destra" (14,1%), "molti italiani sono fascisti" (12,8%) e, infine, "ordine e disciplina sono valori molto amati dagli italiani" (12,7%). Oltre un italiano su quattro (26,2%) non condivide nessuna delle opinioni proposte.

ocean viking, migranti sbarcano a taranto 9 ocean viking, migranti sbarcano a taranto 9

 

EURISPES: 25% ITALIANI HA RAPPORTO NEGATIVO CON MIGRANTI

 (ANSA) - Un quarto degli italiani ha un rapporto negativo con gli immigrati e da uno su tre, vengono visti come una minaccia all'identità nazionale. Cresce anche la convinzione che gli stranieri tolgano lavoro agli italiani e per contrastare l'immigrazione clandestina l'ipotesi prevalente è "aiutiamoli a casa loro".

 

Lo rileva il "Rapporto Italia 2020" dell'Eurispes. Quattro italiani su dieci (40,3%) definiscono il proprio rapporto con gli immigrati "normale", quasi uno su cinque (19,4%) parla di reciproca indifferenza, il 14,4% di reciproca disponibilità, mentre un decimo trova gli immigrati ostili (10,1%), l'8,1% li trova insopportabili, il 7,7% afferma di temerli. Secondo il 45,7% degli italiani un atteggiamento di diffidenza nei confronti degli immigrati è "giustificabile, ma solo in alcuni casi". Per quasi un quarto (23,8%) guardare con diffidenza gli immigrati è "pericoloso", per il 17,1% (+6,7% rispetto al 2010) è "condivisibile", per il 13,4% è "riprovevole" (-4,3% rispetto al 2010).

 

ocean viking, migranti sbarcano a taranto 3 ocean viking, migranti sbarcano a taranto 3

Per la netta maggioranza del campione Eurispes (77,2%) gli immigrati nel nostro Paese vengono sfruttati dai datori di lavoro italiani. Ma la convinzione che gli stranieri tolgano lavoro agli italiani rispetto a dieci anni fa è cresciuta dal 24,8% al 35,2% (oltre 10 punti); la percentuale di chi vede negli immigrati una minaccia all'identità culturale nazionale è aumentata dal 29,9% al 33% e di chi paventa un aumento delle malattie è passata dal 35,6% al 38,3%.

 

ocean viking, migranti sbarcano a taranto 2 ocean viking, migranti sbarcano a taranto 2

Per contro, rispetto al 2010 crolla di 17 punti percentuali la posizione secondo la quale gli stranieri portano un arricchimento culturale: dal 59,1% al 42%; analogamente, diminuisce la convinzione che gli immigrati contribuiscano alla crescita economica del Paese dal 60,4% al 46,9%. Per contrastare il fenomeno dell'immigrazione clandestina, oltre un quarto ritiene che il Governo dovrebbe soprattutto erogare aiuti ai paesi di provenienza (26,2%, +7,7% rispetto a dieci anni fa), un altro quarto che dovrebbe inasprire i controlli alle frontiere e lungo le coste (24%, a fronte del 33,6% del 2010), per il 16% la priorità è agevolare la regolarizzazione dei clandestini (nel 2010 erano il 25,5%), per il 15,3% ridurre i visti di ingresso dai paesi dai quali provengono i flussi più consistenti.

 

EURISPES: FRATTURA TRA SISTEMA E PAESE. MANCA CIÒ CHE UNISCE

 (ANSA) - Si allarga sempre più "la frattura tra Sistema e Paese" che "produce numerosi danni anche sul piano economico e mette in discussione la stessa tenuta sociale". E' l'immagine delineata dal 32esimo 'Rapporto Italia 2020' dell'Eurispes. Una possibile via d'uscita la traccia il presidente dell'istituto Gian Maria Fara: "E' necessario che la politica possa contare su fondamenta rinnovate" e, quindi, su una sua 'nuova' Costituzione.

Mattarella Mattarella

 

"Ci si confronta ormai - sostiene - con la mancata crescita del Paese che è divenuta strutturale, con l'imbarbarimento del clima del pubblico dibattito, con la sterile litigiosità che si rispecchia in un sistema dei media il quale si nutre più di elementi distruttivi che costruttivi, con l'inefficienza della Pubblica amministrazione, con i fenomeni endemici della corruzione, con l'illegalità diffusa, con la sostanziale irresponsabilità della classe dirigente".

 

Secondo Fara, manca "una cornice di regole riformate e condivise in cui tutti possano riconoscersi" perchè "ciò che ci divide lo conosciamo bene" e "ciò che ci unisce, invece, è latitante" ed è per questo che è necessaria "una nuova Costituente" un modo per dare "un segnale al Paese". Nell'attesa del "segnale" diminuisce la fiducia nelle istituzioni e il trend positivo si arresta: nel 2020, la quota di chi ha un atteggiamento positivo si ferma al 14,6% (-6,2% rispetto al 2019, anno in cui si era registrato il miglior risultato dal 2014).

 

GRETA E SVANTE THUNBERG GRETA E SVANTE THUNBERG

Il presidente Mattarella, resiste come punto di riferimento e ottiene un tasso di consensi pari al 54,9% (era al 55,1% nel 2019). Poco più di un quarto degli italiani (26,3%) ripone fiducia nell'attuale Governo, oltre dieci punti in meno rispetto al 2019 (36,7%). Il Parlamento registra un decremento di cinque punti con solo uno su quattro che si fida (25,4%; erano il 30,8% nel 2019). La fiducia nei confronti della Magistratura continua a crescere: 49,3%, +2,8% rispetto al 2019.

 

EURISPES: ITALIANI PREOCCUPATI PER AMBIENTE MA POCO COERENTI

(ANSA) - Dopo la disoccupazione (56%) e l'esosità delle tasse (39%), la tutela dell'ambiente è la terza preoccupazione degli italiani (37%). Tuttavia, solo poco più della metà (53%) acquista prodotti realizzati con materiali riciclati e solo uno su cinque adotta abitualmente comportamenti sostenibili.

 

inquinamento aereo 4 inquinamento aereo 4

E' il quadro che emerge dal 32esismo Rapporto Italiano 20 dell' Eurispes, in cui viene ricordato che l'Italia è il maggiore produttore al mondo di beni di consumo di plastica: ogni anno 2,1 milioni di tonnellate di plastica vengono usati per imballaggi e il 76% di questi per il settore food & beverage. Più di un terzo degli italiani (34,7%) è disposto a ridurre i consumi quotidiani per limitare il riscaldamento terrestre (nel 2018 erano il 23%,); un altro terzo (33,2%) crede possa servire se lo fanno in tanti tutti i giorni (41,1% nel 2018,);

 

inquinamento 2 inquinamento 2

l'ultimo terzo (32,1%) si divide tra chi crede sia un problema troppo grande da risolvere attraverso i comportamenti dei singoli (17%; nel 2018 erano il 20,2%), chi è poco disposto a cambiare le proprie abitudini (9,7%; nel 2018 erano il 10,1%) e chi crede non serva a niente (5,4%; nel 2018 il 5,6%). Per ridurre i consumi molti sono disposti a utilizzare lampadine a basso consumo (79,4%), ad acquistare prodotti privi di imballaggio in plastica (74,4%), a ridurre l'uso dell'auto privata (72,2%), a usare meno i condizionatori d'aria d'estate (71%), e a consumare meno acqua quando ci si lava (70,1%). Meno apprezzata la possibilità di rinunciare il più possibile ai viaggi in aereo (59,7%), insieme all'acquisto di pannelli fotovoltaici per la propria casa (63,2%).

 

EURISPES:IUS SOLI,DAL 2010 CALANO FAVOREVOLI DAL 60,3% A 50%

 (ANSA) - Rispetto al 2010, sono diminuiti di oltre dieci punti gli italiani favorevoli allo Ius soli (dal 60,3% al 50%) e sono aumentati notevolmente i sostenitori più rigidi dello Ius Sanguinis (dal 10,7% al 33,5%, quasi 23 punti in più). In calo anche gli italiani che si augurano che venga concessa la cittadinanza per chi è nato in Italia, purché educato in scuole italiane (dal 21,3% al 16,5%). A rilevarlo è il Rapporto Italia 2020 dell'Eurispes.

MANIFESTANTE PRO IUS SOLI MANIFESTANTE PRO IUS SOLI

 

EURISPES: PER ITALIANI TV PIÙ CREDIBILE, SOCIAL INAFFIDABILI

 (ANSA) - La Tv, anche se in calo, rimane sempre il mezzo più credibile per gli italiani, mentre i social non vengono considerati affidabili. Lo afferma il 32esimo 'Rapporto Italia 2020' dell'Eurispes spiegando però che come mezzo per formarsi una opinione di voto la Tv perde dieci punti in 10 anni e che un quarto degli italiani non si affida ai mezzi di informazione. Quelli che considerano ancora la televisione il mezzo più attendibile sono il 64,6%; seguono giornali radio (59,8%), quotidiani (55,3%), quotidiani online (51,1%), talk televisivi (42,4%), forum o i blog (41,1%) e Social Network (35,4%).

 

Quasi tre italiani su dieci (28,6%) formano la propria opinione di voto sulla base delle informazioni che apprendono in Tv (anche se nel 2008 il dato era al 38,3%); un quarto (24,6%) non si basa su alcun mezzo, in quanto ha idee proprie. Pochi si affidano a Social (12,2%), quotidiani (10,1%), quotidiani on line (8,5%), radio e comizi dei candidati (5,2%). Ad influenzare maggiormente le scelte di voto sono i valori e le opinioni personali (32,6%) seguono la propria situazione economica/lavorativa (16,8%), la propria visione del futuro (14,8%), la situazione familiare (10,5%), la tradizione familiare (9,6%) e l'opinione di parenti ed amici (8,8%).

IUS SOLI IUS SOLI

 

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