Da corriere.it
Kuleba scettico su un accordo: «Richieste inaccettabili»
Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba si mostra scettico sulla possibilità di negoziare un accordo con la Russia che ponga fine all’invasione. «C’è poco spazio per la diplomazia nella testa di Vladimir Putin», ha affermato intervenendo ad un forum organizzato a Washington.
«Dobbiamo comunque tenere aperto il canale della diplomazia, ma essendo consapevoli dei tentativi di manipolazione portati avanti dalla Russia, che continua ad avanzare richieste per noi inaccettabili». «Noi — ha ribadito — non scenderemo a compromessi su nessuno dei temi esistenziali che riguardano l’Ucraina».
Mosca vuole creare repubblica popolare a Kherson
La Russia sta preparando un referendum nella città portuale di Kherson, nel sud dell’Ucraina, con l’obiettivo di creare una «repubblica popolare» come quelle create nel 2014 e nel 2015 nelle province del Donetsk e del Luhansk. Lo riportano alcuni media citando le autorità locali. I russi «stanno chiamando i deputati del consiglio regionale di Kherson chiedendo se sono pronti a cooperare», affermano su Facebook Serhiy Khlan, deputato del governo regionale di Kherson ed ex membri del parlamento ucraino.
IL PUNTO MILITARE
L’avanzata militare di Putin in Ucraina si può quantificare in chilometri — i pochi percorsi dalla colonna che si muove su Kiev — e in bombe, quelle che continuano a cadere nelle principali città del Paese. I russi sono arrivati a 25 chilometri dalla capitale, un piccolo passo avanti dopo l’ingorgo dell’ultima settimana, ma l’obiettivo principale del Cremlino è colpito per ora soprattutto dai missili.
Dopo aver lanciato venerdì ordigni sugli aeroporti nelle città occidentali, Lutsk e Ivano-Frankivsk, più che altro per interrompere il flusso di armi e mezzi in arrivo dall’Occidentale, sabato l’esercito moscovita ha bombardato uno scalo militare a sud di Kiev: il sindaco di Vasylkiv ha affermato che i missili hanno distrutto la pista, un deposito di carburante e ne hanno fatto esplodere uno di munizioni.
Di Maio: piccoli segnali dai negoziati Mosca-Kiev
«Arrivano piccoli segnali dai negoziati tra Russia e Ucraina: questo ci spinge a portare avanti una soluzione diplomatica che ci possa condurre alla pace». Lo scrive su Facebook il ministro degli Esteri Luigi Di Maio.
Kiev, sanzioni a Russia in caso referendum Kherson
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«Non c’è sostegno popolare alla Russia a Kherson e se si terrà un referendum sarà truccato». A denunciarlo il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba dopo la notizia uscita su alcuni media locali che i russi — che hanno occupato la città — vorrebbero organizzare un referendum per creare una nuova repubblica separatista. «Se avverrà — ha twittato il ministro — ci dovranno essere sanzioni durissime contro la Russia. Kherson è e sarà sempre Ucraina».
Onu: 579 civili uccisi, altri 1.002 feriti
Secondo le Nazioni Unite, dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina a oggi sono rimasti uccisi 579 civili, tra cui 42 bambini, e altri 1.002 sono rimasti feriti. «La maggior parte di questi civili è stata colpita da potenti armi esplosive come le bombe dell’artiglieria pesante, i lanciarazzi multipli e i missili lanciati da aerei», afferma l’Onu. Secondo l’Ufficio per i diritti umani dell’organizzazione, il numero dei morti e dei feriti è «di gran lunga più alto, soprattutto nei territori controllati dal governo (di Kiev, ndr) e soprattutto negli ultimi giorni», con il conflitto che si è intensificato in località come Kharkiv, Mariupol e Donetsk.
Zelensky, possono prendere Kiev solo se la radono al suolo
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«I russi possono prendere Kiev solo se la radono al suolo». Lo ha detto il presidente ucraino Zelensky in una conferenza stampa a Kiev, come riferisce il Guardian. Zelensky si è detto aperto ai colloqui con il presidente russo Putin, confermando di aver discusso della possibilità di negoziati a Gerusalemme con il primo ministro israeliano Naftali Bennett. Il leader ucraino ha aggiunto di aver sperato che Bennett potesse avere «un’influenza positiva» nei colloqui di pace con la Russia.
Viminale, 34.851 i profughi accolti finora in Italia
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Sono 34.851 i profughi ucraini accolti in Italia dall’inizio del conflitto fino a oggi: 17.685 donne, 3.040 uomini e 14.126 minori. A renderlo noto è il Viminale.
Zelensky, Mosca ha cambiato atteggiamento nei negoziati Negli ultimi negoziati è emerso «un approccio fondamentalmente diverso» da parte di Mosca, che prima non faceva altro che «porre ultimatum», mentre ora «si è cominciato a parlare». Lo ha detto il presidente ucraino Zelensky in una conferenza stampa a Kiev, aggiungendo di essere «contento di avere un segnale dalla Russia», in riferimento ai «progressi» nei colloqui evocati ieri da Vladimir Putin.
volodymyr zelensky e vladimir putin 2 le persone si rifugiano nella stazione della metropolitana di dorohozhychi a kiev, il 2 marzo dmytro kuleba 7 VOLODYMYR ZELENSKY NEL SUO BUNKER A KIEV
incontro dmitry kuleba sergei lavrov in turchia dmytro kuleba 6 guerra in ucraina attacco a kiev 6