KIEV, GLI ALLEATI CHIUDERANNO NOSTRI CIELI, MOSSA STORICA
(ANSA) - "Un'altra Ramstein. È un evento storico, perché si decide di chiudere il cielo dell'Ucraina. Rafforzare lo spazio aereo e i sistemi di difesa missilistica è ciò di cui abbiamo bisogno. Siamo in costante dialogo con i nostri alleati. Ho discusso la questione dei moderni sistemi antiaerei e antimissile per l'Ucraina con Jake Sullivan". Lo scrive su Twitter Andriy Yermak, il capo dello staff del presidente Volodymyr Zelensky.
NATO, NO FLY ZONE SULL'UCRAINA? L'EX COMANDANTE STAVRIDIS: «RISCHIO ESCALATION, MA NON ABBIAMO SCELTA»
Estratto dell’articolo di Simone Pierini per www.ilmessaggero.it
Torna l'ipotesi di una No fly zone sull'Ucraina. La possibilità di creare uno spazio off limits sui cieli di Kiev torna in auge dopo la dura risposta di Putin all'attacco sul ponte di Kerch. A parlarne è l'ex comandante supremo alleato della Nato James Stavridis che ha affermato come i recenti attacchi in Ucraina potrebbero costringere le forze occidentali a imporre una No fly zone sul paese. Questo però aprirebbe scenari rischiosi, alimentando un'escalation che tutta l'Europa teme, con lo spettro delle armi nucleari che aleggia tra Mosca e Washington.
La risposta di Putin al ponte di Kerch
In un tweet pubblicato lunedì, Stavridis, ammiraglio a quattro stelle in pensione della Marina degli Stati Uniti, ha avvertito come Putin potrebbe presto ricorrere ad attacchi missilistici ancora più intensi nel tentativo di livellare gli insediamenti del paese come avvenne in Siria verso la fine dell'ultimo decennio.
[…] «Se avessimo avuto la quarta generazione di caccia con radar e missili adeguati, avremmo potuto imporre la nostra No fly zone sull'Ucraina e abbattere tutti i missili russi», ha scritto Daria Kaleniuk, co-fondatrice del Centro internazionale per la vittoria ucraina. La prospettiva di una no-fly zone sull'Ucraina è stata discussa anche negli ambienti del governo degli Stati Uniti nel corso della prima fase della guerra, ma è stata rispedita al mittente per evitare un conflitto più ampio tra la Russia e le forze Nato in Europa.
Cos'è
La no fly zone rappresenta uno spazio aereo sottoposto a controllo militare e interdetto a tutti i velivoli non autorizzati. Nel caso fosse istituita contemplerebbe automaticamente la possibilità di dover prendere di mira aerei militari russi e quindi, sulla carta, d'innescare uno scontro diretto con Mosca.
Un rischio fin qui considerato troppo grande dalla Nato. L'ex comandante Stavridis ha però affermato che se gli attacchi dovessere proseguire sulla scia di quanto avvenuto lunedì in Ucraina, Stati Uniti e Nato potrebbero non avere altra scelta che aumentare il proprio coinvolgimento nel conflitto. «Putin cercherà di trasformare le città ucraine in terre desolate distrutte», ha scritto ancora Stavridis.
«L'Ucraina ha bisogno delle migliori difese aeree che possiamo fornire, compresi gli aerei militari. E se Putin continua questa campagna di attacchi terroristici, la Nato potrebbe dover considerare la no fly zone. Sarebbe un'escalation significativa e pericolosa e dovremmo comunicare questo rischio a Putin». […]
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