1. SCALA SAUDITA - DOPO IL SALVATOR MUNDI DI LEONARDO, MOHAMMED BIN SALMAN SI VUOLE PAPPARE ANCHE IL TEATRO? “INFILTRATO” TRA GLI INVITATI DELL’''ATTILA'' C’E’ IL SUO BRACCIO DESTRO, IL PRINCIPE BADER, SUO COMPAGNO DI CLASSE, L’UOMO DELLA TRATTATIVA PER L’OPERA DI LEONARDO MANDATA AL MUSEO DI ABU DHABI (MA NON ANCORA ESPOSTA), INCARICATO DI TRASFORMARE ARABIA SAUDITA ED EMIRATI IN METE TURISTICHE - MA MATTARELLA LO SA CHE IN SALA C’E’ L’AMICO DEL PRESUNTO MANDANTE DELL’OMICIDIO KHASHOGGI?
Da Dagospia del 7 dicembre scorso, giorno della Prima
2. MUSICA, FONDI E UN' ACCADEMIA RIAD ALLA CONQUISTA DELLA SCALA
Estratti dall'articolo di Francesca Caferri per ''la Repubblica''
Due concerti targati La Scala destinati a entrare nella storia, se non altro perché soltanto parlare in pubblico del soggetto di uno di essi, gli amori della cortigiana Violetta, in Arabia Saudita fino a poco tempo fa sarebbe stato un biglietto certo per il carcere.
Un' accademia per formare musicisti, ballerini e cantanti in un Paese dove musica e danza sono stati a lungo banditi. E infine una donazione, ancora allo studio, che se si realizzasse farebbe della nazione più discussa degli ultimi mesi un punto di riferimento nella principale istituzione culturale italiana. L' accordo che si sta delineando fra il Teatro alla Scala di Milano e l' Arabia Saudita di Mohammed bin Salman (MbS)poggia su queste tre gambe. (…)
mohammed bin salman foto luca locatelli per il time
Il cuore dell' intesa sarà annunciato il 10 marzo dal principe Bader bin Abdullah bin Mohammed bin Farhan Al Saud, ministro della Cultura saudita, amico di Mohammed bin Salman, salito all' onore delle cronache per aver acquistato - si dice per conto dell' erede al trono - il Salvator Mundi attribuito a Leonardo da Vinci per 450 milioni di dollari. (…)
(…) senza troppo clamore, viste anche le polemiche generate dall' omicidio del giornalista Jamal Khashoggi - il principe Bader è stato fra gli ospiti d' onore dell' Attila con cui la Scala ha inaugurato la stagione 2018-2019.
Proprio in quella sede sarebbe nata la discussione sulla terza parte dell' accordo, quella ancora in fase di studio: la donazione di più di dieci milioni di euro da parte del governo saudita alla Fondazione alla Scala.
Un' operazione a cui Pereira sta lavorando con pazienza: anche perché lo aiuterebbe a restare, come vorrebbe, sulla poltrona di sovrintendente per altri due anni dopo la scadenza del suo mandato, prevista per il 2020.
Una volta approvata dal consiglio di amministrazione, la donazione porterebbe il regno fra i soci fondatori del teatro accanto a nomi come Eni, Pirelli, Generali e Tod' s.
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L' omicidio di Kashoggi e la denuncia delle torture subite in carcere dalle attiviste arrestate nel maggio scorso hanno infatti messo l' Arabia Saudita in cima alla lista nera delle organizzazioni non governative.
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«L' Arabia Saudita sta cercando di pulire la sua immagine dopo quello che ha fatto negli ultimi mesi. È un' iniziativa disperata. Comprare una partnership con La Scala potrà distrarre i media per un po', ma non farà dimenticare quello che stanno subendo le attiviste in carcere. O il fatto che il corpo di Khashoggi non è mai stato recuperato», afferma Omaima al Najjar, attivista saudita che ha ottenuto asilo politico in Italia.
La prima di molte, prevedibili, voci contrarie.
maria elisabetta alberti casellati con alexander pereira daniela de souza e alexander pereira ALEXANDRE PEREIRA