LO SCHERZO DA PRETE DEL CAV A GALLITELLI – IL GENERALE SPIAZZATO DALL’ANNUNCIO DI BERLUSCONI, MA NON SI TIRERA’ INDIETRO: "SONO UN SERVITORE DELLO STATO" - I LEGAMI CON GIANNI LETTA E QUELLE INDISCREZIONI SULLA POSSIBILE CANDIDATURA A GOVERNATORE DEL LAZIO...

-

Condividi questo articolo


 

Cristiana Mangani per il Messaggero

 

gallitelli 4850 gallitelli 4850

Il nome arriva inaspettato. Un colpo di teatro di Silvio Berlusconi per affermare il principio che all'interno della coalizione di centrodestra a decidere è sempre lui. Così il generale Leonardo Gallitelli, ex comandante dei Carabinieri, si ritrova con il telefono impazzito alle dieci di sera di domenica. Il Cavaliere lo tira dentro la battaglia elettorale investendolo del ruolo di potenziale premier, ma a quello, l'alto ufficiale, non ci ha mai pensato, tantomeno ci pensa.

 

La candidatura circola da mesi, e i ruoli ipotizzati in un eventuale governo forzista sarebbero più vicini alla sua esperienza professionale: ministro dell'Interno, ma soprattutto ministro della Difesa. E sebbene il generale sembra fosse all'oscuro dell'annuncio televisivo di Berlusconi, una possibile investitura come capo di via XX Settembre, non gli dispiacerebbe. Anzi, una chiamata a un incarico di così grande prestigio, sarebbe accolta con soddisfazione. Lusingato per la fiducia, anche perché ha sempre detto: «Io sono un servitore dello Stato».

 

I LEGAMI

GIANNI LETTA GALLITELLI GIANNI LETTA GALLITELLI

Di certo, nella scelta di tirare dentro la corsa elettorale una figura come quella di Gallitelli deve aver pesato, e molto, anche la decennale amicizia che il militare ha con Gianni Letta. Un rapporto di stima e affetto che risale agli anni in cui è stato nominato comandante generale dell'Arma. Era il 12 giugno del 2009, e in carica c'era il governo Berlusconi. Dal 2015, invece, è scattata la pensione senza la possibilità di una ulteriore proroga, ed è arrivata la nomina di responsabile dell'ufficio antidoping italiano il 15 settembre dello stesso anno. In quell'occasione il presidente del Coni, Giovanni Malagò, aveva sottolineato che la scelta era stata «condivisa e avallata dal presidente del Consiglio, Matteo Renzi».

MAURO MORETTI MAURO MORETTI

 

Ma è stato sempre e comunque Berlusconi il primo a ipotizzare un suo impegno in politica nell'ambito di un governo formato in prevalenza da persone della società civile: Gallitelli ministro dell'Interno, Mauro Moretti alle infrastrutture e l'astronauta Samantha Cristoforetti alla ricerca. Ora lo scenario sembra leggermente cambiato. Al Viminale già si parla del leader della Lega Matteo Salvini, un ruolo rivestito in passato dall'altro leghista Roberto Maroni. Mentre il generale potrebbe andare alla Difesa.

 

In ogni caso l'uscita a sorpresa del Cavaliere, un effetto sembra averlo ottenuto: non quello di bruciare la candidatura, bensì quello di fargli vantare un credito. Come dire: hai speso il mio nome e qualcosa mi devi dare. D'altra parte, nell'elenco dei potenziali premier solo per citare i più recenti Gallitelli è in buona compagnia insieme a Mario Draghi, Sergio Marchionne o a Luca Zaia. Ma alla fine sembra chiaro che si tratta di nomi buttati lì per scatenare le reazioni e ribadire il concetto secondo il quale Berlusconi continua a pensare a se stesso come presidente del Consiglio, anche al netto della questione riabilitazione.

 

LE INDISCREZIONI

GALLITELLI MALAGO GALLITELLI MALAGO

Risalgono, comunque, a poco tempo fa le prime indiscrezioni sulla possibile candidatura del generale. Si ipotizzò che potesse fare il sindaco o il governatore del Lazio. E lui, in quel caso, rispose con un comunicato ufficiale di smentita: «Le notizie stampa riferite a una mia possibile candidatura sono destituite di ogni fondamento». Nel frattempo ha continuato a lavorare al Coni, all'antidoping, e anche come responsabile dell'Omi, l'Ordine militare di Italia, il cui capo è il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

 

Laureato in Giurisprudenza, è nato a Taranto nel 48, ha due figli ed è sposato. Ha iniziato la carriera il 22 ottobre 1967. È stato comandante delle compagnie di Viggiano, Aosta e Genova Portoria, poi al Nucleo investigativo di Torino con rilevanti impegni per il contrasto al terrorismo. E dopo molti spostamenti, è arrivato nella Capitale dove ha retto il Comando provinciale per cinque anni. Dal 2019 al 2015 è stato ai vertici di viale Romania.

 

GALLITELLI GASPARRI GALLITELLI GASPARRI

Sulla possibilità di un suo ingresso in politica ieri si sono espressi in tanti, e favorevolmente. A cominciare da Maurizio Gasparri che lo conosce dal 67, visto che il fratello era nel suo corso d'accademia. Il senatore ha detto ai microfoni di Rai radio 1 nella trasmissione Un giorno da pecora, di averlo sentito anche ieri. «Gallitelli considera quanto detto da Berlusconi un attestato di stima - ha dichiarato il senatore - anche se sa benissimo come sono difficili le cose della politica. Dopo di che è uno che nel campo della sicurezza ha fatto bene. Del resto, abbiamo avuto tanti ministri ed esponenti di questo tipo, a esempio, il generale Corcione».

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

I PRIMI 90 ANNI DI CARLO DE BENEDETTI INIZIANO ALL’HOTEL PALAZZO PARIGI DI MILANO ALLE 19.30 CON UN APERITIVO E TERMINANO CON UN BRINDISI ALLE 22.30 - 100 ATTOVAGLIATI TRA CUI IL NEO 90ENNE IL PATRON EMERITO DEL POTERE BANCARIO, “ABRAMO’’ BAZOLI, ZANDA E GENTILONI (UNICI POLITICI), EZIO MAURO E GAD LERNER – DA RCS: CAIRO, DE BORTOLI, ALDO GRASSO E LILLI GRUBER (CHE HA SCODELLATO IERI SERA SU LA7 UNA PUNTATA REGISTRATA) - MOLTI HANNO NOTATO L’ASSENZA DELLA MOGLIE DI MARCO, PAOLA FERRARI, DA SEMPRE AVVERSARIA DEL SUOCERO: “E’ IL NONNO DEI MIEI FIGLI MA MI DISSOCIO DALLE PAROLE DISGUSTOSE DETTE SU GIORGIA MELONI” – E CARLETTO NON SOLO NON L’HA INVITATA MA AVREBBE SOTTOLINEATO AL FIGLIO MARCO CHE LA PRESENZA DELLA MOGLIE PAOLA NON ERA PER NULLA GRADITA….

DAGOREPORT – L'EFFETTO TRUMP RINGALLUZZISCE LE DESTRE EUROPEE E LA ''MAGGIORANZA URSULA'' RISCHIA DI IMPLODERE - OLTRE ALL'INETTA SCELTA DI RAFFORZARSI CONCEDENDO A GIORGIA MELONI UNA VICEPRESIDENZA ESECUTIVA (SU FITTO CONTRARI SOCIALISTI E LIBERALI), A DESTABILIZZARE LA VON DER LEYEN SONO I POPOLARI SPAGNOLI CHE MIRANO A FAR CADERE IL GOVERNO SANCHEZ BOCCIANDO IL COMMISSARIO SOCIALISTA RIBEIRA – PER URSULA SI PREFIGURANO TRE SCENARI: 1) LA CRISI RIENTRA E PASSANO LE NOMINE, FITTO COMPRESO; 2) ACCONTENTA I SOCIALISTI E RIFORMULA LE NOMINE DEI COMMISSARI; 3) SALTA LA ''MAGGIORANZA URSULA'' E SI TORNA AL VOTO (COSA MAI SUCCESSA…)

DAGOREPORT - MILANO BANCARIA IN ALLARME ROSSO PER L’ACQUISIZIONE DAL MEF DEL 15% DI MONTE DEI PASCHI, DA PARTE DI UNA CORDATA FORMATA DA CALTAGIRONE E MILLERI (DELFIN-DEL VECCHIO) IN COMUNITÀ DI AMOROSI INTENTI CON GIUSEPPE CASTAGNA, PATRON DI BPM - CON LA FUTURA FUSIONE BPM-MPS NASCERÀ IL TERZO POLO FINANZIARIO, A FIANCO DI INTESA E UNICREDIT - NON SOLO: IN UNO SCENARIO FUTURIBILE, POTREBBE ACCADERE CHE CALTA E MILLERI, UNA VOLTA CEDUTE A BPM LE LORO AZIONI (27,57%) DI MEDIOBANCA, RIESCANO A CONVINCERE CASTAGNA A PORTARE BPM-MPS ALLA CONQUISTA DI MEDIOBANCA…