LO SCONFORTO DEI "RESPONSABILI" (FERMI A QUOTA 10) CHE URLANO AL COMPLOTTO: "VITALI, IL SENATORE DI FORZA ITALIA CHE HA ANNUNCIATO L’ADESIONE E POI FATTO DIETROFRONT, AVEVA CHIESTO DI DIVENTARE SOTTOSEGRETARIO ALLA GIUSTIZIA, MA CONTE POTEVA MAI ACCONTENTARLO? CHE AVREBBERO DETTO PD E M5S? SE ESCE CONTE, TORNA RENZI CON I SUOI 17, MA POI MAGARI PERDIAMO 25 GRILLINI…" - RICARDO MERLO: “VEDO PIÙ PROBABILI LE ELEZIONI CHE UN CONTE TER”

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Alessandro Trocino per il “Corriere della Sera”

 

ricardo merlo ricardo merlo

Oggi è il giorno del pessimismo, degli sguardi spenti, delle teste chine. È il fatale istante nel quale ci si rende conto che quasi tutto è perduto, che la grande manovra per disegnare il futuro è sostanzialmente fallita e si è trasformata in una trama di piccolo cabotaggio.

 

Il gommone dei responsabili si è incagliato, nessuno vuole salire a bordo e Ricardo Merlo, europeista con accento argentino, lo dice fuori dai denti: «Ormai vedo più probabili le elezioni che un Conte ter».

 

L'«operazione Vitali» - nel senso del senatore di Forza Italia che ha traccheggiato a lungo, poi ha annunciato l' adesione, poi ha avuto un ripensamento notturno - è un giallo finito male. Merlo ci vede una sorta di complotto: «Una manovra della destra per delegittimarci». Sarebbe diabolico. «Ma no, quale diabolico, è la politica». La politica, quella che avrebbe fatto saltare l' accordo, secondo altri: «Vitali aveva chiesto di diventare sottosegretario alla Giustizia, ma Conte poteva mai accontentarlo? Che avrebbero detto Pd e M5S?».

SILVIO BERLUSCONI E LUIGI VITALI SILVIO BERLUSCONI E LUIGI VITALI

 

Quella politica che fa restare fuori dalla porta i mille volte annunciati senatori di Forza Italia, dell' Udc, di Iv. Ormai le soffiate di nuovi transfughi, sempre più flebili, arrivano già impacchettate con le smentite. «Se arriva qualche nuovo, arriva con il preincarico a Conte», dice alla buvette un Saverio De Bonis piuttosto abbacchiato. «Speriamo nel capo dello Stato, nella sua saggezza». Poi scuote la testa, lo sguardo si annebbia nel vuoto di prospettive e si riaccende solo quando pensa «a quelli che ci chiamano poveracci, vagabondi. Ma io nella mia vita mi sono fatto un mazzo così: ma come si permettono?».

tabacci tabacci

 

Bruno Tabacci non se la prende, è politico di lungo corso e dall' alto dei suoi 74 anni (era consigliere Dc già nel 1974, un anno prima dell' avvento sulla terra di Matteo Renzi), fa il punto con disincanto e senza perdere l' ironia.

 

Al Quirinale spiega che serve un reincarico a Conte, «punto di equilibrio», e fuori risponde a Renzi, secondo il quale ci vuole Gentiloni premier e Draghi all' Economia: «Poi magari vedremo se c' è un posto anche per Cristiano Ronaldo. Qualcuno dice "io vorrei andare sulla Luna", io sono invece un po' più realista».

 

E il realismo, fratello minore del cinismo, induce a insistere su Conte. Perché come dice Merlo: «Se esce Conte, torna Renzi con i suoi 17, ma poi magari perdiamo 25 dei 5 Stelle». Conti in rosso, bancarotta sicura. Ma tutti e dieci i novelli «europeisti» sono pronti ad accettare un altro premier, perché l' importante è andare avanti.

gregorio de falco ricardo merlo gregorio de falco ricardo merlo

 

Per qualcuno è «il partito dei 170 mila euro», la cifra che si calcola riceveranno i senatori se la legislatura arriverà alla fine naturale. Per altri è solo un gesto di buon senso, per consentire al governo di affrontare la pandemia. «Il gruppo aumenterà - insiste Merlo - ma più avanti».

 

gregorio de falco gregorio de falco

«Dobbiamo fare in fretta», spiega Gregorio De Falco.

 

Intanto si prova a fare un gruppo europeista anche alla Camera, dove servono 20 deputati. Per il solo fatto di esistere, ogni gruppo ha diritto a un contributo annuale che supera gli 800 mila euro, per gli uffici e il personale legislativo e d' aula. Non è questione di soldi, naturalmente, in questo caso la questione è tutta politica. Non a caso anche il centrodestra sta cercando di formare un gruppo parallelo di responsabili, cercando di sottrarre eletti soprattutto ai 5 Stelle. Manovre sempre più stanche, aspettando una svolta vera che non arriva.

LUIGI VITALI LUIGI VITALI ricardo merlo ricardo merlo

 

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