Dagonota
C’è aria di manfrina sulle dimissioni del Ducetto. Si respira nei vicoli intorno a Montecitorio. La manfrina sarebbe la seguente. Circola l’idea che Matteuccio possa congelare le proprie dimissioni, in attesa che il Senato approvi la Legge di Bilancio.
A sostenere questa tesi è l'interpretazione di una nota del Quirinale. Dopo il voto di ieri, Mattarella ricorda che "vi sono di fronte a noi impegni e scadenze di cui le istituzioni dovranno assicurare in ogni caso il rispetto, garantendo risposte all'altezza dei problemi del momento". E la prima scadenza è proprio l’approvazione della manovra.
Ma c’è un problema. Per scongiurare una bocciatura dei conti italiani prima del voto, Piercarlo Padoan nei giorni scorsi avrebbe garantito a Bruxelles di rafforzare in chiave rigorista la Legge di Bilancio durante il passaggio al Senato. Un modo come un altro per prendere tempo con la Commissione.
Ora, però, Juncker e dintorni sarebbero intenzionati a chiedere il rispetto di quei patti. Lo dice apertamente l'Eurogruppo, a cui non s'è presentato Padoan.
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Secondo i ministri delle Finanze di Eurolandia, l'Italia deve prendere le misure necessarie per rispettare nel 2017 il patto di Stabilità. "L'alto livello del debito italiano resta motivo di preoccupazione". Per questo deve fare più sforzi per le privatizzazioni e impegnarsi "ad utilizzare guadagni inattesi e risparmi imprevisti nel 2017". E per essere più chiari, nel documento conclusivo dell'Eurogruppo si legge che la manovra italiana è "a rischio di non rispetto del Patto" e sulla base degli scostamenti "sarebbero necessarie misure addizionali significative".
Ma quale governo potrebbe rafforzare la manovra se Renzi si dimette in modo irrevocabile? Per queste ragioni, Mattarella fa appello agli “impegni e scadenze”. Cioè, dev’essere Matteuccio a confermare gli impegni presi. E congelare le dimissioni. Così da portare a termine la legge di Bilancio in Parlamento. E rafforzare la manovra così come chiede Bruxelles (e come s'era impegnato Padoan a fare).
C’è tempo fino al 31 dicembre prima di incorrere nell’esercizio provvisorio. Quindi, Matteuccio potrebbe restare a Chigi fino a San Silvestro. E poi, chissà... Dicevano i latini: primum vivere deinde philosophari.
A pensare male si fa peccato, ma ci si azzecca. Bisogna solo aspettare il comunicato del Quirinale di questa sera per capire se la manfrina prende piede o se è solo un refolo maligno dei vicoli intorno Montecitorio.