1 – DEPUTATA GRILLINA SCOPPIA IN LACRIME. TENSIONE NEL GRUPPO DEI CINQUE STELLE. DISSIDENTI RITIRANO EMENDAMENTI SUL DL SICUREZZA
Il Movimento 5 Stelle ha ritirato gli emendamenti al decreto sicurezza in Commissione Affari costituzionali alla Camera. "Sta andando tutto molto veloce il lavoro in Commissione - conferma il deputato della Lega e membro della Commissione Gianluca Vinci -. E' l'esito di accordi presi dai vertici, credo. Del resto nei giorni scorsi il presidente della Commissione, Brescia (M5S), aveva annunciato che non ci sarebbe stato ostruzionismo da parte loro".
I 'RIBELLI' DEL M5S SUL DL SICUREZZA
Disinnescata la bomba sul provvedimento caro al ministro dell’Interno. Ma intanto esplode un'altra grana del M5S. Yana Chiara Ehm, deputata grillina del M5S che figurava nell’elenco dei 18 dissidenti, è scoppiata in lacrime dopo una riunione al gruppo del M5S.
La dissidente grillina non avrebbe retto le pressioni ma soprattutto le battute dei colleghi: l’episodio è avvenuto mercoledì pomeriggio. Yana Chiara Ehm era a Montecitorio quando un altro deputato dei Cinque stelle l’ha etichettata come dissidente: la parlamentare non ha retto lo sfottò, scoppiando in lacrime. A raccontare l’episodio in un bar a pochi passi dal Parlamento sono stati due deputati (una campana) del M5S.
2 – DECRETO SICUREZZA, I RIBELLI M5S RITIRANO GLI EMENDAMENTI. SALVINI: LUNEDÌ VOTO DI FIDUCIA
Alla fine i ribelli M5S hanno deciso di fare marcia indietro sugli emendamenti al dl sicurezza con cui hanno cercato di aprire le maglie della protezione speciale di alcune categorie di migranti, sugli Sprar e di introdurre restrizioni sulla vendita dei beni confiscati.
SALVINI CON IL PUPAZZO DI DI MAIO
Quattro di queste modifiche sono state firmate da 3 deputati del Movimento e l'ultima, quella che allunga a 10 anni il divieto di alienazione dei beni confiscati, invece portava 13 firme del M5s tra cui quella della presidente della presidente della Commissione Giustizia, Giulia Sarti. In Commissione affari costituzionali i lavori sono ripresi questa mattina e dovrebbero concludersi questa sera alle 19: ci sono però 600 emendamenti da esaminare e votare.
Salvini blinda il decreto con la fiducia. «Il calendario dice che o il decreto diventa legge entro il 3 dicembre o abbiamo perso mesi di lavoro inutilmente: ci sono centinaia di emendamenti delle opposizioni e io per carità quel decreto l'ho modificato più volte però ci rimane una settimana di tempo e siccome ci sono tanti provvedimenti che garantiscono più sicurezza agli italiani, prima diventa legge meglio è».
Lo ha detto il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, nella sua seconda giornata del tour in Sardegna, rispondendo ai cronisti sul voto di fiducia al dl sicurezza. «C'è stato un incidente di percorso con il voto segreto, che io abolirei peraltro perché sarebbe giusto che gli italiani sappiano come i loro parlamentari votano - ha aggiunto - Non è stato il primo non è stato l'ultimo.
Però la maggioranza è assolutamente compatta e io sono molto orgoglioso di quello che abbiamo fatto in questi cinque mesi ma soprattutto - ha ribadito - sono orgoglioso di quello che faremo nei prossimi cinque anni».
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