1. LA SINISTRA NON AMA RENZI, MA LO INDOSSA COME UNA CIAMBELLA DI SALVATAGGIO: È STRETTA, PERÒ FINCHÈ SERVE LA SI SOPPORTA. LO SI APPOGGIA TURANDOSI IL NASO
2. UN ESEMPIO DI QUESTO CINISMO È LA POSIZIONE DI EZIO MAURO: “IO HO UN’IDEA DI SINISTRA MOLTO DIVERSA DA QUELLA DI RENZI, MA SOSPETTO CHE CON LA MIA IDEA LA SINISTRA NON VINCEREBBE, MENTRE CON QUELLA DI RENZI SÌ”. E METTE A DISPOSIZIONE “LA REPUBBLICA”
3.''IL FOGLIO'': “SE LE COSE ANDRANNO BENE, TUTTO OK PER RENZI. MA SE ANCHE UNA SOLA COSA NON DOVESSE ANDARE PER IL VERSO GIUSTO, I COMUNISTI SI SA QUANTO SIANO BRAVI A MANGIARE I BAMBINI”. ED EZIOLO MAURO SAREBBE IL PRIMO A MOLLARE IL PREMIER CAZZONE

Condividi questo articolo


Da “il Foglio”

 

Ezio Mauro Ezio Mauro

Sabato scorso, al Festival della televisione di Dogliani, il direttore Ezio Mauro, intervistato da Lilli Gruber, ha offerto agli spettatori uno spunto significativo che dice molto non solo della linea editoriale di Repubblica ma anche di un preciso modo di sostenere Matteo Renzi: non pensarla come lui, come Renzi, ma nonostante questo appoggiarlo lo stesso.

 

Ezio Mauro Eugenio Scalfari Ezio Mauro Eugenio Scalfari

Dice Mauro: “Io ho un’idea di sinistra molto diversa da quella di Renzi, ma sospetto che con la mia idea la sinistra non vincerebbe mai mentre con quella di Renzi sì”. Al contrario del fondatore di Repubblica Eugenio Scalfari – che pur partendo da una premessa simile a quella di Mauro, “ho un’idea diversa di sinistra”, arriva a una conclusione diversa, come si deduce dai suoi editoriali domenicali, che è di non sostegno chiaro e netto del presidente del Consiglio – il direttore di Repubblica fa un ragionamento che ci spiega perché le basi sulle quali si poggia il consenso renziano sono, a osservarle bene, fragili come l’argilla.

 

vincino vignette 2 vincino vignette 2

E il ragionamento di Mauro, da un certo punto di vista, è lo stesso che viene fatto probabilmente dalla maggior parte della classe dirigente del centrosinistra: Renzi non ci somiglia per niente, come direbbe il saggio, ma fino a che le cose vanno bene lo sopportiamo e lo sosteniamo. Come una ciambella di salvataggio che, quando il mare è in tempesta, pur andandoci stretta siamo costretti a indossare.

 

In una fase di emergenza il ragionamento ci può stare, e ci sta anche che Renzi consideri del tutto irrilevanti le uscite dal Pd dei Civati e (forse) dei Fassina. Ma se è vero che Renzi si considera un grande estimatore di Tony Blair ogni tanto dovrebbe ricordare una lezione importante dell’ex leader del New Labour. Blair diceva che non si cambia un paese senza cambiare il proprio partito. E che non si cambia un paese senza cambiare, in un certo modo, la testa dei propri elettori (e persino dei sindacati).

 

renzi audemars piguet renzi audemars piguet

Questo passaggio, invece, manca ancora a Renzi. E fino a che Renzi verrà percepito come una ciambella di salvataggio persino dal direttore del più importante giornale di centrosinistra, per il presidente del Consiglio cambiare il paese sarà possibile solo se tutto andrà per il verso giusto. Se le cose andranno bene, ok. Ma se anche una sola cosa non dovesse andare per il verso giusto, i comunisti si sa quanto siano bravi a mangiare i bambini.

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – L'EFFETTO TRUMP RINGAZZULLISCE LE DESTRE EUROPEE E LA ''MAGGIORANZA URSULA'' RISCHIA DI IMPLODERE - OLTRE ALL'INETTA SCELTA DI RAFFORZARSI CONCEDENDO A GIORGIA MELONI UNA VICEPRESIDENZA ESECUTIVA (SU FITTO CONTRARI SOCIALISTI E LIBERALI), A DESTABILIZZARE LA VON DER LEYEN SONO I POPOLARI SPAGNOLI CHE MIRANO A FAR CADERE IL GOVERNO SANCHEZ BOCCIANDO IL COMMISSARIO SOCIALISTA RIBEIRA – PER URSULA SI PREFIGURANO TRE SCENARI: 1) LA CRISI RIENTRA E PASSANO LE NOMINE, FITTO COMPRESO; 2) ACCONTENTA I SOCIALISTI E RIFORMULA LE NOMINE DEI COMMISSARI; 3) SALTA LA ''MAGGIORANZA URSULA'' E SI TORNA AL VOTO (COSA MAI SUCCESSA…)

DAGOREPORT - MILANO BANCARIA IN ALLARME ROSSO PER L’ACQUISIZIONE DAL MEF DEL 15% DI MONTE DEI PASCHI, DA PARTE DI UNA CORDATA FORMATA DA CALTAGIRONE E MILLERI (DELFIN-DEL VECCHIO) IN COMUNITÀ DI AMOROSI INTENTI CON GIUSEPPE CASTAGNA, PATRON DI BPM - CON LA FUTURA FUSIONE BPM-MPS NASCERÀ IL TERZO POLO FINANZIARIO, A FIANCO DI INTESA E UNICREDIT - NON SOLO: IN UNO SCENARIO FUTURIBILE, POTREBBE ACCADERE CHE CALTA E MILLERI, UNA VOLTA CEDUTE A BPM LE LORO AZIONI (27,57%) DI MEDIOBANCA, RIESCANO A CONVINCERE CASTAGNA A PORTARE BPM-MPS ALLA CONQUISTA DI MEDIOBANCA…

FLASH – COME HANNO PRESO AL PENTAGONO LA NOMINA DI QUELLO SVALVOLATO DI PETE HEGSETH COME SEGRETARIO DELLA DIFESA? MALISSIMO! PRIMA DI TUTTO PER UNA QUESTIONE GERARCHICA: COME FA UN EX CAPITANO A COMANDARE SUI GENERALONI? CERTO, NON SAREBBE IL PRIMO: IN PASSATO ALTRI CAPOCCIONI NELLO STESSO RUOLO NON AVEVANO ALTI GRADI MILITARI (ANCHE RUMSFELD ERA "SOLO" UN CAPITANO MENTRE LLOYD AUSTIN, L’ATTUALE SEGRETARIO, È UN GENERALE A QUATTRO STELLE) - SU HEGSETH PESANO SOPRATTUTTO L’INCOMPETENZA E LA "PROMESSA" DI PURGARE I VERTICI MILITARI NON FEDELI A TRUMP...