Marco Travaglio per il Fatto Quotidiano
Ora che pare certo il sistema elettorale tedesco, si spera che non venga snaturato con le solite stravaganze all' italiana per piegarlo alle convenienze di questo o quello. È un modello accettabile per tre motivi: viene dal Paese più prospero e meglio governato tra i grandi d' Europa; ha un impianto proporzionale ed elegge metà parlamentari con l' uninominale di collegio e l' altra metà con le liste, dunque garantisce la rappresentanza e costringe i partiti a candidare gente valida, non solo i servi del capo; e obbliga i piccoli a unirsi per raggiungere almeno il 5%, evitando la solita galassia di listarelle ricattatorie (anche se, per completare l' opera, andrebbero rivisti i regolamenti parlamentari tagliando i viveri ai mini-gruppi).
varoufakis con filippo civati a roma diem25
Tutti dicono che è un modello fatto apposta per favorire un governo Renzusconi, magari capitanato da Carlo Calenda, il Macron de noantri. E che i 5Stelle l' hanno sposato perché non vogliono governare, ma lucrare sulle vergogne assicurate dal ritorno di Caimano&Caimanino finalmente sposi.
Ma non è affatto detto. Intanto, se ogni partito peserà in Parlamento in base a quanti voti presi, senza più torsioni ipermaggioritarie, non è scontato che la somma Pd+ FI faccia almeno il 50% più uno.
E poi, mentre è prevedibile che Pd (più qualche frattaglia centrista), M5S e destra B.-Salvini-Meloni (più gli altri centrini) presenteranno una lista e un candidato di collegio per ciascuno, nessuno sa ancora nulla del pianeta sinistra, ora polverizzato fra Mdp bersanian-dalemiano, Campo Progressista di Pisapia, vendoliani di Si, Verdi, Rifondazione, ex-Tsipras, civatiani di Possibile ecc.
Se tutto ciò che orbita alla sinistra del Pd trovasse un leader e una casa comuni, potrebbe superare il 5% e anche puntare al 10. E sarebbe l' interlocutore naturale per la forza che, non per ideologia ma per programma, le è più vicina o meno lontana: i 5Stelle.