davide casaleggio partecipa alla battaglia delle arance del carnevale di ivrea 2
La piattaforma Rousseau dell’omonima associazione di Davide Casaleggio «non gode delle proprietà richieste a un sistema di evoting (voto elettronico, ndr)». Non dà, quindi, le adeguate garanzie «che prevedono la protezione delle schede elettroniche e l’anonimato dei votanti in tutte le fasi del procedimento elettorale elettronico» durante l’espressione delle preferenze da parte degli iscritti al Movimento 5 Stelle.
È la conclusione a cui è giunto il Garante della privacy, che negli ultimi due anni ha monitorato gli interventi dell’Associazione e l’ha ammonita per le ripetute intrusioni degli hacker. Con l’odierno provvedimento è arrivata una multa da 50 mila euro e la richiesta — per scongiurare ulteriori sanzioni — di consentire la verifica a posteriori delle attività compiute, assegnare credenziali di autenticazione ad uso esclusivo di ciascun utente con privilegi amministrativi, definendo per ciascuno i differenti profili di autorizzazione, e realizzare un sistema di voto che fornisca garanzie di sicurezza, autenticità e riservatezza.
luigi di maio davide casaleggio
Nell’atto con il quale il garante Antonello Soro aveva reso nota l’apertura dell’istruttoria, avvenuta nell’agosto del 2017 e notificata nel gennaio del 2018, il garante contestava la «mancata designazione delle società Wind Tre Spa e Itnet Srl quali responsabili del trattamento dei dati personali degli utenti dei diversi siti riferibili al Movimento 5 Stelle», che «configura l’illiceità del trattamento medesimo in ragione della comunicazione dei dati a soggetti terzi, in mancanza del consenso degli interessati».
L’Autorità — già allora — criticava l’ «indiscutibile obsolescenza tecnica» della piattaforma ed evidenziava la necessità immediata di «misure di sicurezza» più forti «connesse al controllo delle operazioni di voto».
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