UNO STADIO DI POLEMICHE - DAL MILIONE DI METRI CUBI DI CEMENTO ALLE INFRASTRUTTURE (SPARITE): IL BLOG “ROMAFASCHIFO” SCODELLA LE “12 CRETINATE” SUL NUOVO IMPIANTO DELLA DELLA ROMA CHE DI MAIO HA DETTO IN SOLI 4 MINUTI A “L’ARIA CHE TIRA” - VIDEO - -

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Da www.romafaschifo.com

 

luigi di maio luigi di maio

La proverbiale crassa ignoranza di Giggino Di Mail (al secolo Luigi Di Maio, uno che - pensate un po' - qualche tempo fa era dato per papabile come Primo Ministro della Repubblica Italiana!) non si è smentita ieri pomeriggio durante la puntata de L'Ariachetira.

 

Si parlava ovviamente dello stadio della Roma e Giggino, “orgoglioso del risultato raggiunto da Virginia Raggi”, ne ha sparata una dietro l'altra senza ombra di freni inibitori dimostrando di non sapere nulla del progetto, certificando di avere una visione totalmente offuscata della faccenda (e del mondo!), palesando ancora una volta la sua ideologia malata e pericolosa. Malata e pericolosa.

 

Orrendamente e strafottentemente ignaro delle cose di cui parla, Di Maio - in preda di una sorta di delirio di onnipotenza - è stato capace in soli 4 minuti di inanellare una tale quantità di sciocchezze e idiozie da indurci a buttar giù un post. Eccole in fila, facilmente ascoltabili nel breve filmato.

 

 

1. "...Detto da chi ha messo la città in mano a Mafia Capitale..."

STADIO ROMA STADIO ROMA

Di Maio ha esordito insultando Ignazio Marino. Un bel debutto, non c'è che dire. In realtà Marino non ha affatto messo la città in mano a Mafia Capitale (quello lo ha fatto l'amministrazione di Gianni Alemanno - col contributo del PD -, ovvero l'amministrazione cui la sindaca Raggi si sta ispirando passo passo da 7 mesi a questa parte), al contrario Mafia Capitale è potuta emergere proprio grazie alla forte discontinuità rappresentata dal Sindaco Marino e dal fatto che, come primo atto di governo, egli portò tonnellate di carte alla Procura della Repubblica e chiamò al Campidoglio gli ispettori del Ministero delle Finanza in accordo con l'allora governo Letta. La verità è esattamente l'opposto di quanto afferma Di Maio.

 

2. "Noi avevamo 1 milione di metri cubi di cemento"

La qualità o il tasso di speculatività di una operazione immobiliare non si misura in termini di metri cubi. Ci può essere una operazione da un milione di metri cubi che non è speculativa (come era l'operazione di Tor di Valle pensata da Marino) e un'operazione da "soli" 600mila metri cubi che però è altamente speculativa (come il nuovo accordo di Raggi coi costruttori).

LUIGI DI MAIO E VIRGINIA RAGGI LUIGI DI MAIO E VIRGINIA RAGGI

 

Inoltre parlare di "cubature" quando ci sono di mezzo grandi architetti contemporanei come se si trattasse di normali palazzine di periferia denota solo ignoranza e mancanza di rispetto.

 

3. "Solo il 13 o il 16% era lo stadio, il resto erano altre infrastrutture"

Esatto, Di Maio. Il 78% del progetto pensato da Marino era composto da verde pubblico e da infrastrutture, ovvero strade, ponti, passerelle pedonali sul Tevere e ferrovie. Le stesse infrastrutture che oggi non ci sono più.

 

4. "la Roma avrà uno stadio"

Falso. Con questo accordo non si andrà da nessuna parte e ben presto risulterà impossibile portare avanti il progetto. 

 

5. "tutte le infrastrutture saranno costruite con la classe energetica la più innovativa d'Europa"

Le infrastrutture non hanno "classe energetica", mai visto un ponte o una rotonda dotata di classe energetica. Di Maio ha imparato a pappagallo la lezione (infatti è impossibile interromperlo, se lo si fa va avanti per la sua strada e dice "ci arrivo, ci arrivo, ci arrivo". Della serie: ho uno script, fammelo recitare) senza sapere nulla di nulla di cosa sta parlando.

 

La classe energetica semmai è quella degli edifici, non delle infrastrutture. E poi si parla della classe Leed Gold o Leed Platinum: si tratta di scale energetiche statunitensi, perché Di Maio parla di "classe energetica più innovativa d'Europa"? Come diavolo li prepara Rocco Casalino questi ragazzi? Tra l'altro ci sarebbe da chiedersi come faranno gli edifici a restare in classe Leed Platinum se vengono tolte metro, strade e ponti pedonali verso stazioni ferroviarie.

 

6. "i soldi per le infrastrutture come il ponte del Tevere erano già previsti"

STADIO ROMA STADIO ROMA

Goffo e ignobile tentativo di lasciar intendere che nel progetto di Marino e Caudo c'era del marcio, affermazione perfetta per l'elettorato analfabeta a cinque stelle. Addirittura facevano pagare al privato cose che erano già previste nel bilancio pubblico!!11!!1 A prescindere che la cosa sarebbe stata sacrosanta perché avrebbe fatto risparmiare l'erario, ma nella fattispecie Di Maio confonde lo svincolo "Tor Di Valle" della Roma-Fiumicino, totalmente finanziato da privati a servizio dell'area dello Stadio e del business park, con il Ponte dei Congressi, ponte che da anni è previsto con i soldi dello Stato.

 

Due cose completamente diverse, complementari, che devono essere fatte entrambe per la sicurezza e il servizio degli abitanti dell'area, degli utenti dell'aeroporto, del Centro Congressi e della Fiera di Roma. Di Maio ne parla, non si sa se per cattiva fede, per ignoranza o per confondere le idee ai suoi elettori diversamente intelligenti, come se fossero la stessa cosa.

 

Può il vicepresidente di Montecitorio raggirare così i telespettatori di una trasmissione televisiva? Neppure la vecchia e pessima politica arrivava a queste maniere becere contando sull'incapacità di discernere degli spettatori e strumentalizzando la loro ignoranza. Perché Myrta Merlino non ha opposto resistenza a questa slavina di idiozie?

 

La cosa straordinaria è che tre giorni fa Beppe Grillo si lamentava ("è impossibile fare di più senza risorse aggiuntive") giustificando la Raggi perché la città di Roma non ha soldi e ora invece Di Maio ci spiega che i soldi pubblici possono essere spesi per investire laddove potrebbero investire tranquillamente i privati. Ma davvero questa banda di forsennati pensa di poterci prendere tutti per i fondelli a lungo e di giocare con il nostro futuro come e peggio di come hanno fatto i politici prima di loro?

 

7. "noi siamo un paese che paga le tasse più alte di tutto il mondo industrializzato e non abbiamo bisogno dei privati per farci costruire un ponte"

STADIO ROMA STADIO ROMA

Qui, signori, siamo all'apoteosi. Un politico che dice una cosa del genere in qualsiasi partito fa perdere al proprio schieramento il 10% in un colpo solo. Quando una affermazione raffrontabile (ma basata su ragionamenti completamente diversi) la fece il povero Padoa Schioppa ("le tasse sono una cosa bellissima") venne lapidato per secoli. Ma quando hai un elettorato di fedeli, talebani, invasati, plagiati e tifosi puoi permetterti tutto, anche glorificare le tasse celebrando il loro spreco.

 

A differenza di quanto dice Di Maio però le tasse - che comunque andrebbero abbassate, non bisognerebbe come fa lui star lì a capire cosa fare con tutti i soldi che si drenano ai lavoratori - servono per diminuire le disparità sociali, sostenere la formazione, la sanità, l'innovazione, la ricerca. Non servono a fare regali ai costruttori pagando con i soldi di tutti delle opere che i privati si erano detti disponibilissimi a pagare di tasca loro.

 

L'idea per cui non bisogna chiedere contributi agli imprenditori perché lo Stato già chiede le tasse ai cittadini sembra una follia di un malato di mente, ma è profondamente radicata nella mentalità insidiosa e allucinata dei Cinque Stelle. Dei personaggi semplicemente pericolosi che vanno trattati come tali e dovrebbero essere considerati una emergenza nazionale, non un fatto folkloristico.

 

Se l'amministrazione ha tutto questo surplus finanziario dovuto alle tasse, come mai non pensa a dare maggior contributo all'assistenza agli anziani? Come mai non manutiene i parchi pubblici? Come mai non ripara le strade e i marciapiedi dove si rischia la vita ogni giorno anche solo uscendo di casa? Perché non fa funzionare il trasporto pubblico e la raccolta dei rifiuti? Come mai non investe in ricerca, sostegno alle start-up, qualità? Come mai non fa funzionare meglio gli asili nido? Se il Comune ha tutti questi soldi perché vuole investirli solo per sollevare da una spesa investitori privati e non per il bene di tutti i cittadini? 

 

TOR DI VALLE TOR DI VALLE

8. "Il progetto dello stadio riduce cubature e non sottrae opere pubbliche perché quelle che erano previste era già previste con soldi pubblici"

Una lurida menzogna. Una-lurida-menzogna. Perché il principale esponente del primo o del secondo partito del paese mente in maniera così spudorata incurante di essere ripreso da una televisione? Da cosa gli deriva questo delirio di onnipotenza? 

 

9. "Vediamo il progetto definitivo e capiamo quali infrastrutture si faranno e quali non si faranno"

30 secondi prima aveva detto che si sarebbero fatte tutte. Un siparietto riprovevole, come al solito da vecchia, vecchissima politica. 

 

10. "I grattacieli? Ma questa è la skyline di Roma, la città eterna"

Cretinata sesquipedale ad uso e consumo degli analfabeti funzionali che ascoltano e si bevono tutto. Tor Di Valle dista chilometri e chilometri dal centro di Roma e dal suo eterno skyline (skyline che si è creato grazie alle "cubature" grandiose e sfidanti che nessuno in passato ha osato bloccare peraltro). Non c'entrano nulla queste torri con il profilo della città, non sono collocate all'Aventino o a Trastevere. Di Maio continua a parlare ai non romani suoi elettori, per il semplice fatto che ogni romano dotato di raziocinio capisce perfettamente le stupidate che sta inanellando.

 

11. "Abbiamo già tanto di costruito: le torri dell'Eur sono abbandonate!"

TOR DI VALLE TOR DI VALLE

Di Maio fa una gaffe dietro all'altra, ma qui fa quasi tenerezza o forse proprio pena. Non si capisce come si permetta un politico che ha ambizioni come lui ad andare in televisione così assurdamente impreparato: è una mancanza di rispetto verso chi ascolta. Le Torri dell'Eur avevano i lavori in corso quando Virginia Raggi è arrivata al Campidoglio, per fare - ancora una volta - un favore a dei palazzinari che non gradivano quell'operazione che avrebbe visto la TIM trovare sede nelle torri, la Giunta Raggi con una operazione spregiudicata che speriamo sarà oggetto di approfondimento da parte della magistratura, ha consentito alla TIM (che nel frattempo aveva cambiato management) di sfilarsi dall'affare addirittura senza pagare neppure le penali. Una operazione inqualificabile che lascerà questi ruderi per altri anni in mezzo all'Eur e pregiudicherà anche lo sviluppo della Nuvola di Fuksas e del relativo albergo. Se le Torri dell'Eur sono vuote, come giustamente dice Di Maio, è dunque esclusivamente colpa del Movimento 5 Stelle. Una colpa che secondo noi prefigura reati peraltro. Purtroppo nessuno, anche qui, ha fatto notare a Di Maio la contraddizione patetica nella quale è caduto. 

 

12. "...costruire quando non serve..."

Totalmente falso per quanto riguarda l'offerta di direzionale. A Roma praticamente non c'è direzionale di qualità (aziende serie, come BNL, sono costrette a costruirsi le proprie sedi da sole - vedi il bell'edificio dei 5+1AA a fianco alla Tiburtina - perché l'offerta di direzionale è profondamente scadente) e c'è un enorme tema di spostamento di funzioni direzionali dal centro, congestionato, alla periferia.

 

RAGGI - ACCORDO SULLO STADIO RAGGI - ACCORDO SULLO STADIO

Dunque c'è una enorme necessità di edificazioni di palazzi e grattacieli per uffici e per terziario avanzato. Ostacolare questo processo significa, come esattamente sta succedendo, invitare le aziende e le grandi società internazionali a prendere delle sedi fuori dalla città (a Milano o all'estero) danneggiando l'occupazione e le opportunità dei cittadini e condannando la città ad un inarrestabile declino economico.

 

Residenti che vivono di stipendi normali e di sacrifici quotidiani e non dei 10mila euro al mese, completamente immeritati, di un piccolo personaggio che non ha lavorato una sola mezza giornata nella propria vita, che non è stato neppure in grado di pigliarsi una laurea, che è in Parlamento in virtù di un casting online nel quale ha raccolto 189 voti: non lo votarono neanche i parenti di Avellino e gli amici di suo padre, storico dirigente post fascista del Movimento Sociale Italiano.

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