GLI STATI UNITI SEMPRE PIÙ “BOOTS ON THE GROUND” IN UCRAINA – IERI IL SEGRETARIO DI STATO USA, ANTONY BLINKEN, HA FATTO UNA VISITA A SORPRESA A KIEV. NEL FRATTEMPO, IL SUO COLLEGA ALLA DIFESA, LLOYD AUSTIN, ANNUNCIAVA UN NUOVO STANZIAMENTO DI 675 MILIONI IN ARMI: IL TOTALE DEGLI AIUTI MILITARI AMERICANI AL GOVERNO DI ZELENSKY HA RAGGIUNTO I 15,2 MILIARDI – LA SCOMMESSA DI BIDEN: LOGORARE PUTIN SUL CAMPO DI BATTAGLIA E FAR COLLASSARE L’ECONOMIA RUSSA. A QUEL PUNTO, SARÀ “MAD VLAD” A CHIEDERE IN GINOCCHIO UN NEGOZIATO…

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Alberto Simoni per “La Stampa”

 

volodymyr zelensky antony blinken volodymyr zelensky antony blinken

L'Ucraina torna al centro dell'agenda dell'Amministrazione Biden. Ieri lo scontro fra Kiev e Mosca è stato al centro delle iniziative contemporanee del presidente, del segretario di Stato Antony Blinken e del segretario della Difesa Lloyd Austin.

 

Biden ha convocato gli alleati del G7 in una videoconferenza al termine della quale la Casa Bianca ha ribadito l'unità del fronte occidentale nel sostegno a Zelensky.

 

Quindi i leader hanno discusso di energia e sui passi per garantire all'Europa una continuità delle forniture. Fonti dell'Amministrazione hanno spiegato che Washington ovviamente guarda con attenzione ai segnali di protesta che giungono da alcune capitali europee - il riferimento è alla dimostrazione di domenica scorsa a Praga contro le sanzioni - ma è convinta che la spinta all'unità sia ancora forte e che gli Stati Uniti faranno di tutto per garantirla anche in futuro.

 

volodymyr zelensky antony blinken volodymyr zelensky antony blinken

C'è la convinzione, infatti, che il conflitto si estenderà ancora a lungo e che la controffensiva avviata (e annunciata) da Kiev nel Sud e nell'Est del Paese, pur condotta con successo, sia in una fase non ancora decisiva. Gli Usa sono consapevoli che la Russia stia tentando di spaccare l'unità europea mettendo pressione al mercato energetico e che questa pressione si intensificherà nei prossimi mesi.

 

IL CAPO DEL PENTAGONO LLOYD AUSTIN IL CAPO DEL PENTAGONO LLOYD AUSTIN

Mentre Biden discuteva con i partner del G7 - fra i quali il presidente del Consiglio Mario Draghi oltre alla neopremier Liz Truss -, e la Polonia (che insieme ai Paesi Baltici ha annunciato lo stop ai turisti russi dal 19 settembre) ribadiva con il segretario generale della Nato la necessità di imporre «costi alla Russia in risposta alla sua aggressione», i due scudieri Blinken e Austin erano in Europa.

 

Il segretario di Stato è arrivato a sorpresa a Kiev, con la valigia carica di aiuti e dollari, 2,2 miliardi di dollari da destinare a sostenere militarmente e finanziariamente Kiev e a 18 Paesi limitrofi a rischio offensiva russa. Un miliardo andrà agli ucraini. Secondo Blinken ci si trova in «un momento chiave» e per questo ha ribadito in una nota che il sostegno americano «durerà a lungo e fin quando serve».

 

antony blinken in ucraina 1 antony blinken in ucraina 1

Più a occidente, nella base americana di Ramstein in Germania invece Austin e il capo degli Stati maggiori riuniti Mike Milley incontravano i Paesi del gruppo di supporto all'Ucraina. Il capo del Pentagono ha annunciato lo stanziamento di 675 milioni in armi, una cifra che porta il totale investito dagli Usa dal gennaio del 2021 per la difesa di Kiev a 15,2 miliardi di dollari.

 

antony blinken in ucraina antony blinken in ucraina

Nell'ultima consegna ci saranno ancora Himars, missili anticarro e altri lanciarazzi, oltre che munizioni e proiettili di medio calibro. Le armi americane hanno prima consentito a Kiev di resistere all'avanzata russa e ora anche di passare al contrattacco in alcune zone. Lo ha riconosciuto lo stesso Zelensky in un discorso nella notte in cui ha parlato di «buone notizie» dal campo di battaglia.

antony blinken in ucraina antony blinken in ucraina

 

Gli americani si sono astenuti dal commentare le notizie sul terreno - «tocca agli ucraini», è il ritornello che rimbalza dalla Casa Bianca - ma Milley da Ramstein ha evidenziato che i soldati di Kiev usano nel migliore dei modi l'equipaggiamento militare che hanno ricevuto. In particolare, gli Himars, sistema di lanciamento di razzi a lunga gittata, ha consentito agli ucraini di distruggere 400 obiettivi e di «produrre effetti devastanti» sui nemici. Washington non intende rallentare il flusso di armi e Austin è stato chiaro con gli alleati: «Dobbiamo sostenere gli ucraini per lungo tempo e quindi rafforzarne la capacità militare». 

 

 

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