1 - FABRIZIO MASIA SONDAGGISTA: "I VOTI NO TAV SI POSSONO RECUPERARE"
Alessandro Di Matteo per “la Stampa”
Il sì di Giuseppe Conte alla Tav scuote i 5 stelle, il via libera era ampiamente annunciato ma il contraccolpo rischia di essere comunque pesante per Luigi Di Maio. Probabilmente è «il male minore», come spiega Fabrizio Masia dell' istituto di sondaggi Emg Acqua, perché l' alternativa sarebbe la crisi di governo e probabili elezioni anticipate che per il Movimento potrebbero essere «esiziali». Ma per la base M5s quel sì alla Tav non è accettabile, basta leggere i commenti inferociti sulla pagina Facebook di Luigi Di Maio: il leader M5s ha provato a parare il colpo con un lungo post intitolato «No alla Tav Torino-Lione». Ma la base si è scatenata contro.
Masia, sono solo i soliti arrabbiati di professione che popolano internet o è questo l' umore della base M5s?
«E' evidente che in questo momento storico il Movimento 5 stelle punta alla tenuta del governo. Andare allo scontro potrebbe portare ad un' accelerazione che M5s vuole evitare, perché andare al voto subito significherebbe perdere altri voti, oltre a quelli già persi alle europee. In alternativa, in caso di crisi, si tratterebbe di avviare in Parlamento un' alleanza con il Pd, che mi pare abbastanza innaturale. Quindi, la logica è: teniamo in piedi il governo, anche cedendo qualcosa. Ovviamente è difficile dire ai propri elettori che si cede e quindi si sceglie la strada di far votare in Parlamento per far vedere che si è combattuta comunque la battaglia, anche se poi si è perso Un gioco per far vedere che non si cede, ma in realtà si cede».
Sì, ma molti militanti ormai capiscono il gioco
«E' naturale, ma il consenso è fatto anche da tante persone che non seguono così da vicino la politica e le sue dinamiche. Votando ora M5s perderebbe tanti voti, forse nella testa del capo politico c' è l' idea di cedere qualcosa per tenere in piedi il governo e poi vedere se si riesce a recuperare terreno. Ci vuole tempo, se si andasse al voto sarebbe esiziale per M5s. Non a caso è nata la logica del mandato zero, per dire c' è spazio e respiro per tutti».
Insomma, ingoiare la Tav come danno minore rispetto al voto?
«Di Maio non ha molte alternative in questo momento. Se declini nel modo corretto questa vicenda della Tav, poi hai qualche mese di tempo per dare in pasto ai tuoi delle nuove idee, puoi ottenere qualche vittoria, magari il salario minimo. Se vai alle politiche e scendi sotto il 15% la destra diventa fortissima, la sinistra si riconsolida e tu sei fuori dai giochi. Rischiano un inesorabile declino».
Quanto voti in meno può costare il sì alla Tav?
«Attualmente i 5 stelle nelle mie rilevazioni sono sotto al dato delle europee (il 17%, ndr). E' chiaro che una cosa di questo tipo potrebbe portare magari via altri uno o due punti. Ma, come ho detto, può essere una perdita transitoria, mentre se si andasse a votare rischierebbe di essere una perdita definitiva. E in ogni caso, è difficile però pensare che i voti "No-Tav" vadano alla Lega o al Pd. Più probabile che scivolino verso l' astensione, dunque potenzialmente si possono recuperare. Per Di Maio è il male minore».
2 - SUL WEB «IL FUNERALE DEL MOVIMENTO»: TRA QUALCHE ANNO CONTEREMO COME LEU
DDS. per “il Giornale”
Puntuale, a ogni tabù abbattuto, la rete si rivolta contro il partito che, attraverso il web, avrebbe dovuto creare un nuovo tipo di democrazia. E non poteva essere altrimenti nel caso della distruzione del totem più rappresentativo della giovane storia politica del M5s: la Tav, a cui il governo Conte si accinge a dare il lasciapassare. Il piccolo caso di giornata è la sparizione dalla home del Blog delle Stelle del post firmato dal capo politico Luigi Di Maio dove si ribadiva l' opposizione all' opera.
L' articolo si può trovare cercando sui motori di ricerca ma non scorrendo il sito ufficiale dei pentastellati. Walter commenta sul Blog: «Avete tolto il post sulla Tav! In un giorno avete rovinato tutto. Non riorganizzatevi, tempo perso: siamo finiti». Giorgio Masari scrive: «Democrazia secondo la Casaleggio associati (quelli che non hanno nessuna influenza sul Movimento): sparito il post sulla Tav. Ora mi aspetto una rapida bannatura dopo che qualche talebano mi risponde: e allora il Pd e la Lega?».
CHIARA APPENDINO LUIGI DI MAIO NO TAV
Marco Rivetti, anche lui registrato sul Blog del M5s, entra nel merito: «Stiamo assistendo al funerale del movimento, risparmiatevi la riorganizzazione, ormai con il sì al Tav e mandato 0, potete fare a meno di sta menata di Rousseau, fra una manciata di anni il movimento avrà lo stesso peso politico di Liberi e uguali». Ma è sul profilo Facebook di Luigi Di Maio che si scatena la vera guerra della base. «Lasciamo votare il Pd insieme alla Lega e Forza Italia? Un suicidio», scrive Andrea Severini, marito di Virginia Raggi. Fabrizio Ripamonti la butta sui paragoni comici: «Neppure Gino e Michele avrebbero potuto reggere il vostro passo. Oltre Zelig. PS: la vostra analisi costi-benefici era quindi falsa?
Chiedo per un amico magistrato». L' escamotage del capo politico Luigi Di Maio di far votare il Parlamento sulla Tav è uno dei punti che più fa arrabbiare gli attivisti: «Se il M5s al governo è davvero NO TAV, dimissioni di tutti i nostri ministri domani mattina.
Attendere il voto, scontato, del Parlamento è una carnevalata che faremmo ben volentieri a meno di vedere», si sfoga Giuseppe Settanta. Jacopo Piletti si allena, nell' esercizio ormai ripetitivo, dell' elenco di tutti i capisaldi grillini traditi: No tav sì tav, No tap sì tap, No euro sì euro, No al governo con la lega sì al governo con la lega, No a tre mandati si a tre mandati, To be continued».
Però il più arrabbiato di tutti è Paoletto Cosenza, che si rivolge così a Di Maio: «Ma quando ci libererai della tua inutile presenza? Hai tradito su tutta la linea.
Sei neanche l' ombra del bravo ragazzo che eravamo abituati ad ascoltare. Hai perso umiltà, sei diventato un antipatico di prima categoria sconfessando la linea del M5s, a mai più, traditore degli elettori. PS: Il garante è ancora vivo???» Francesco Cappucci coinvolge anche il premier Conte: «Abbiate il coraggio di dimettervi tutti, in primis Conte e poi il Giggino. Stai distruggendo il movimento per mantenere la tua poltrona. Ripeto andate a casa tutti». Più chiaro di così...