La regola dei due mandati non è mai stata messa in discussione e non si tocca. Né quest'anno, né il prossimo, né mai. Questo è certo come l'alternanza delle stagioni e come il fatto che certi giornalisti, come oggi, continueranno a mentire scrivendo il contrario.
— Luigi Di Maio (@luigidimaio) 31 dicembre 2018
Dall'intervista di Stefano Cappellini per ''la Repubblica''
Aveva detto: la regola dei due mandati non cambierà mai, come l'alternarsi delle stagioni.
LUIGI DI MAIO E LA REGOLA DEI MANDATI
"E a livello nazionale mai cambierà. Ma fare il consigliere comunale o il sindaco non è un privilegio come fare il consigliere regionale o il parlamentare".
Quindi lei si ritirerà a fine legislatura?
"La politica è l'unico settore dove i contratti precari aiutano a lavorare meglio. Spronano a fare le cose in fretta. Io non mi ricandiderò e darò il mio contributo rimanendo vicino al Movimento".
La senatrice Nugnes e altri la contestano come capo e dicono che avete ceduto troppo alla Lega.
"Mi contestano due senatrici su 330 e dopo essere state rielette, non prima. Le responsabilità me le prendo sempre, ma non è possibile che si utilizzino questi appuntamenti elettorali per fare discorsi da Prima Repubblica".
luigi di maio e il limite dei due mandati
DI MAIO, COSÌ CAMBIA M5S. AUTONOMIA, NON SPACCO L'ITALIA
(ANSA) - "Da noi è il Movimento che decide se cambiare il Movimento. E voglio che i nostri iscritti decidano sempre più su tutto ciò che è fuori dal mandato elettorale o dai punti del contratto. Ma non siamo e non saremo mai un partito che, per noi, significa una struttura iperverticista dove decidono in pochi". Luigi Di Maio, in un'intervista a Repubblica, parla della nuova organizzazione del Movimento e del difficile dossier sulle autonomie, per il quale traccia una roadmap. Rivendica che "alle politiche io ho cambiato lo schema. Ho scelto i candidati per i collegi uninominali, la squadra di governo, i responsabili della campagna. Nei Comuni e nelle Regioni siamo fermi a un modello base che voglio cambiare perché mi sono stufato di perdere".
Quanto alle richieste delle Regioni del Nord, "noi sosteniamo l'autonomia ma non lo spacca-Italia - dice - All'ottimo ministro Stefani lo abbiamo detto chiaramente: permetteremo alle Regioni che lo chiedono di poter gestire alcuni servizi. Ma il percorso non sarà breve. Ci sarà una pre-intesa approvata in Cdm dopo un vaglio politico mio, di Salvini e di Conte. Poi il presidente inizierà una trattativa con i governatori di Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. Infine si andrà in Parlamento e lì i presidenti delle Camere decideranno se sarà emendabile o no il testo delle intese".
Intervistato anche dal Sole 24 Ore, il vicepremier definisce il taglio alle tariffe Inail "un primo vero sgravio sul costo del lavoro". E annuncia novità sul cuneo fiscale: "È un tema a cui teniamo molto, e sappiamo quanto è atteso dalle imprese italiane. Con la spending review di quest'anno abbasseremo il cuneo fiscale"; "ho già in programma un ciclo di incontri sui prossimi obiettivi da perseguire e li decideremo con gli imprenditori e con le associazioni di rappresentanza".