1 - «MENO CAUTELA» NUOVE TENSIONI TRA ZELENSKY E SCHOLZ
«Grande delusione e amarezza». Per Kiev è «vitale» ricevere armi pesanti e la cautela del cancelliere tedesco Olaf Scholz ha aperto un nuovo scontro con Berlino, accusata di essere troppo tiepida anche sulle sanzioni.
L'Ucraina avrebbe già vinto la guerra con Mosca se avesse potuto disporre dell'arsenale che Europa e Stati Uniti posseggono, è la convinzione di Zelensky, che ha rinnovato le richieste di aiuto sui social.
Ufficialmente la Germania ha affidato la replica al ministro degli Esteri Annalena Baerbock, che ha rivendicato come Berlino abbia fornito «tanto equipaggiamento», dagli Stinger alle armi anticarro. Rivelando anche ulteriori consegne di cui «non si è parlato pubblicamente». E poi ci sono gli aiuti economici e l'accoglienza dei profughi, che la diplomazia tedesca fa valere.
A dare manforte a Scholz - che comunque ha promesso risorse finanziarie agli ucraini per acquistare armi dall'industria tedesca - sono stati ieri i vertici della Bundeswehr, che hanno sostenuto come sia «impossibile» mandare in Ucraina le armi pesanti: «Servono a noi per reagire alle contingenze, altrimenti si indebolirebbe la nostra difesa», ha messo in chiaro il numero due delle forze armate Markus Laubenthal.
URSULA VON DER LEYEN OLAF SCHOLZ MARIO DRAGHI
2 - SCHOLZ FRENA ANCHE SULLE ARMI POLEMICA SUI TEDESCHI RILUTTANTI
Estratto dell'articolo di Tonia Mastrobuoni per “la Repubblica”
Puntuale, la Bild ha già coniato il verbo, "scholzen", tentennare. Secondo il tabloid è la perfetta sintesi dell'azione di governo di Olaf Scholz. Traduzione: sull'Ucraina il cancelliere prende tempo e blocca tutto e tutti con la potenza di fuoco della prima economia europea. E forse "scholzen" è parente di "merkeln", coniato a suo tempo per Angela Merkel.
olaf scholz volodymir zelensky
È insomma il verbo di una Germania che, per non compromettere i propri interessi, frena l'Europa sull'embargo del gas e sull'invio delle armi all'Ucraina, le pietre angolari della risposta occidentale a Putin.
Berlino è sempre più isolata mentre il resto dell'Occidente accelera con la fornitura di mezzi pesanti per non lasciare l'Ucraina indifesa nella fase due del conflitto, quella in campo aperto che avrà bisogno di artiglieria di grosso calibro, mezzi corazzati e armi più incisive. (…) Ma il veto di Berlino sulle armi pesanti - cruciali per la difesa del Donbass - sta diventando un caso.
Ieri il cancelliere ha aggiunto confusione a un quadro già opaco. Ha sostenuto di aver fornito a Kiev una lista di armi che l'Ucraina potrà comprare dall'industria bellica con i due miliardi di euro promessi da Berlino. Ma l'ambasciatore ucraino, Andrij Melnyk, lo ha smentito, puntualizzando che su quella lista «non ci sono le armi di cui abbiamo bisogno».
olaf scholz gerard schroder spd
(…) Intanto impazza lo scandalo che riguarda il land dove sbocca il Nordstream2, il Meclemburgo-Pomerania. La governatrice Schwesig ha creato una finta fondazione ambientalista per fare lobbying a favore del controverso gasdotto russo-tedesco. Una parte dell'establishment della Spd è coinvolto. Uno scandalo che solleva ulteriori interrogati vi sulla condotta del partito del cancelliere rispetto a Mosca.
putin merkel frank walter steinmeir vladimir putin vladiimir putin dona un mazzo di fiori ad angela merkel OLAF SCHOLZ VOLODYMIR ZELENSKY angela merkel olaf scholz angela merkel angela merkel olaf scholz passaggio di consegne tra angela merkel e olaf scholz frank walter steinmeir vladimir putin