Estratto dell'articolo di Carlo Bertini per “la Stampa”
CARLO CALENDA E MATTEO RENZI - BY MACONDO
Con quasi 800 comuni che andranno al voto tra un mese, la salute delle alleanze Pd-M5s-Terzo Polo ha un suo rilievo politico e il Friuli Venezia Giulia è il primo test dell'era Schlein. La leader Pd in questa regione ha vinto le primarie con il 65 per cento dei voti, ma non ha avuto il tempo per organizzare una battaglia che portasse la sua impronta. Dunque, dire che a sinistra non si aspettassero questo risultato sarebbe falso.
Ma il dato complessivo del voto in Friuli-Venezia-Giulia consente qualche valutazione: intanto sul flop del Terzo Polo, colpa del meccanismo delle regionali, che di fatto impone una scelta da sistema bipolare, secondo Carlo Calenda; no, è indice dello scarso appeal che ormai hanno i centristi nella scacchiera nazionale, obiettano i Democratici.
(…) «Un risultato deludente - ammette Calenda - purtroppo non si discosta da quello delle altre Regionali: per un partito di centro, sono il peggio che può capitare, perché la gente tende a votare da un lato o dall'altro». Con un riconoscimento al valore di Fedriga che «bravo a prendere il voto dell'elettore moderato e a portare il risultato a una cifra molto alta. Mi dispiace per il nostro candidato Alessandro Maran, persona di grandissima qualità».
Ed ecco la segretaria dem, alle prese con il primo commento di un'elezione dopo la sua ascesa al vertice. «Complimenti a Fedriga, che ha vinto nettamente in Friuli-Venezia Giulia. Ringraziamo Moretuzzo e la coalizione che l'ha sostenuto. Riorganizzeremo insieme un'opposizione centrata sulle proposte politiche. Con pazienza, ma con determinazione».
MATTEO RENZI CARLO CALENDA BY MACONDO CARLO CALENDA E MATTEO RENZI
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