I TEST MI STANNO SUI TESTICOLI - I TEST INVALSI BOICOTTATI FACENDO LE CORNA SUI FOGLI, SCRIVENDO CHE STUDIARE “È COME UN CALCOLO RENALE”, FACENDOSI AIUTARE DAI PROF – IN TUTTA ITALIA LA PROTESTA SI È SALDATA CON QUELLA CONTRO LA RIFORMA RENZI

In molte scuole i ragazzi si sono dati appuntamento per andare al mare, spalleggiati da genitori e insegnanti che contestano i test come fossero una schedatura ministeriale. Secondo i dati ufficiali la partecipazione complessiva è stata del 77%, contro il 95% dello scorso anno…

Condividi questo articolo


1.COLPI DI TEST

Massimo Gramellini per “la Stampa

 

Gli scolari di una terza elementare australiana hanno ricevuto una bella lettera dai loro insegnanti, che li invitavano a sdrammatizzare il significato dei test: non coglieranno la vostra sensibilità e creatività, non vi diranno realmente chi siete. Poi però i test sono stati fatti, in Australia come nel resto del mondo.

 

Perché, per quanto limitati, sono utili. Soltanto in Italia continuano a essere vissuti come un insulto alla dignità degli studenti e dei professori, che in alcuni casi contribuiscono all’azione di boicottaggio in modo fantasioso: per esempio aiutando i ragazzi a compilarli. Certi genitori danno volentieri manforte, tenendo a casa il pargolo per non sottoporlo all’umiliazione di un questionario irto di crocette e quesiti talvolta mal posti. 

TEST INVALSI TEST INVALSI


In questa ribellione di massa c’è il fastidio che gli italiani provano ogni volta che qualcuno si mette in testa l’idea bizzarra di giudicarli. C’è tutta la cultura umanistica di cui è ancora intrisa la nostra scuola, che non accetta di sostituire la soggettività del tema o del riassunto con la fredda contabilità di un questionario anonimo di chiara ispirazione anglosassone.

 

Ma c’è anche un sentimento perdurante di anarchia, che porta gli adulti a comportarsi come i ragazzi nel boicottare gli ordini superiori. Cosa penseremmo di un giudice che, oltre a criticarla, si rifiutasse di applicare una legge? Il mio potrebbe sembrare un discorso conservatore, se non fosse che del modello di scuola di chi protesta contro i test Invalsi è rimasto ben poco da conservare.

 

 

TEST INVALSI TEST INVALSI

2. LA PROTESTA: PROVE FALSATE, NON CI PIEGHIAMO

Ilario Lombardo per “la Stampa

 

C’è chi sul foglio ha disegnato le classiche e immancabili corna, chi ha scarabocchiato la sagoma di un alieno, e chi invece si è sbizzarrito con le frasi più dissacranti. Tipo: alla domanda «Per te studiare è come…», la risposta è stata «… un calcolo renale» e via dicendo. Ovviamente il tutto immortalato con gli smartphone e condiviso sui social network.

 

Certo, la fantasia non manca agli studenti italiani che ieri hanno deciso in massa di boicottare i test Invalsi. Molti lo hanno fatto restando in aula ma divertendosi a sabotare i quiz, altri invece disertando i banchi di scuola. A Palermo per esempio allievi di diversi licei e altri istituti si sono ritrovati sulla spiaggia di Mondello a godersi il sole. A Roma si sono dati appuntamento per un flash mob notturno di fronte al ministero dell’Istruzione. Così e in molti altri modi, gli studenti, al grido di «non siamo numeri e crocette» hanno detto no agli annuali questionari che ieri toccavano ai ragazzi delle superiori.

 

TEST INVALSI TEST INVALSI

Non piace come sono strutturati, spiega Danilo Lampis, leader dell’Unione degli Studenti, che più si è data da fare contro le prove: «Non ci pieghiamo a test inutilmente costosi che offrono una valutazione gerarchica, escludente e non democratica». Non piace che siano omogenei e non rispettino le differenze territoriali e sociali, né tengano conto dell’indirizzo scolastico e del percorso di studi. Non piace che, come sostengono anche diversi prof, alla fine «tutto sia falsato», con gli stessi docenti che, in molti casi, fanno copiare e aiutano. 


È da quando li hanno introdotti per la prima volta nel 2009, dopo una fase di sperimentazione di un paio di anni, che si rinnova l’invito di alcune sigle sindacali e associazioni degli studenti a boicottare gli Invalsi. Esami che dovrebbero valutare il livello di apprendimento degli studenti italiani e la qualità dell’offerta formativa.

 

Quest’anno però la protesta ha avuto un upgrade politico e si è saldata a quella contro la riforma griffata Matteo Renzi. Ne è conseguito un battage mediatico esplosivo che nell’era dei social si è trasformato in una ribellione collettiva indirizzata al governo. «L’adesione è stata altissima» esultava già in mattinata l’Uds mentre, di ora in ora, aggiornava con foto e altro l’elenco delle classi e delle scuole sulle barricate.

TEST INVALSI TEST INVALSI

 

I numeri però sono più precisi delle dichiarazioni di entusiasmo: secondo l’istituto per la valutazione che sotto il patrocinio ministeriale realizza i test, su 548 mila studenti delle classi seconde delle superiori la partecipazione complessiva è stata del 77,36% (dell’80,52 contando solo le classi campione). Un calo abbondante, se paragonato agli scorsi anni quando invece la partecipazione, in media, è andata ben oltre il 95%.

 

«Il boicottaggio è gravissimo, strumentalizzare questa questione significa speculare sul futuro dei ragazzi» ha reagito il ministro Stefania Giannini, definendo «inaccettabile il collegamento delle prove Invalsi con la discussione in corso sulla Buona scuola». Eppure è così. Quasi il 20 per cento in più di adesione alla protesta sono lo specchio di un dissenso crescente che si è fatto largo anche tra quei docenti che hanno invitato gli studenti a non svolgere i test o a restare a casa.

TEST INVALSI TEST INVALSI

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

I PRIMI 90 ANNI DI CARLO DE BENEDETTI INIZIANO ALL’HOTEL PALAZZO PARIGI DI MILANO ALLE 19.30 CON UN APERITIVO E TERMINANO CON UN BRINDISI ALLE 22.30 - 100 ATTOVAGLIATI TRA CUI IL NEO 90ENNE IL PATRON EMERITO DEL POTERE BANCARIO, “ABRAMO’’ BAZOLI, ZANDA E GENTILONI (UNICI POLITICI), EZIO MAURO E GAD LERNER – DA RCS: CAIRO, DE BORTOLI, ALDO GRASSO E LILLI GRUBER (CHE HA SCODELLATO IERI SERA SU LA7 UNA PUNTATA REGISTRATA) - MOLTI HANNO NOTATO L’ASSENZA DELLA MOGLIE DI MARCO, PAOLA FERRARI, DA SEMPRE AVVERSARIA DEL SUOCERO: “E’ IL NONNO DEI MIEI FIGLI MA MI DISSOCIO DALLE PAROLE DISGUSTOSE DETTE SU GIORGIA MELONI” – E CARLETTO NON SOLO NON L’HA INVITATA MA AVREBBE SOTTOLINEATO AL FIGLIO MARCO CHE LA PRESENZA DELLA MOGLIE PAOLA NON ERA PER NULLA GRADITA….

DAGOREPORT – L'EFFETTO TRUMP RINGALLUZZISCE LE DESTRE EUROPEE E LA ''MAGGIORANZA URSULA'' RISCHIA DI IMPLODERE - OLTRE ALL'INETTA SCELTA DI RAFFORZARSI CONCEDENDO A GIORGIA MELONI UNA VICEPRESIDENZA ESECUTIVA (SU FITTO CONTRARI SOCIALISTI E LIBERALI), A DESTABILIZZARE LA VON DER LEYEN SONO I POPOLARI SPAGNOLI CHE MIRANO A FAR CADERE IL GOVERNO SANCHEZ BOCCIANDO IL COMMISSARIO SOCIALISTA RIBEIRA – PER URSULA SI PREFIGURANO TRE SCENARI: 1) LA CRISI RIENTRA E PASSANO LE NOMINE, FITTO COMPRESO; 2) ACCONTENTA I SOCIALISTI E RIFORMULA LE NOMINE DEI COMMISSARI; 3) SALTA LA ''MAGGIORANZA URSULA'' E SI TORNA AL VOTO (COSA MAI SUCCESSA…)

DAGOREPORT - MILANO BANCARIA IN ALLARME ROSSO PER L’ACQUISIZIONE DAL MEF DEL 15% DI MONTE DEI PASCHI, DA PARTE DI UNA CORDATA FORMATA DA CALTAGIRONE E MILLERI (DELFIN-DEL VECCHIO) IN COMUNITÀ DI AMOROSI INTENTI CON GIUSEPPE CASTAGNA, PATRON DI BPM - CON LA FUTURA FUSIONE BPM-MPS NASCERÀ IL TERZO POLO FINANZIARIO, A FIANCO DI INTESA E UNICREDIT - NON SOLO: IN UNO SCENARIO FUTURIBILE, POTREBBE ACCADERE CHE CALTA E MILLERI, UNA VOLTA CEDUTE A BPM LE LORO AZIONI (27,57%) DI MEDIOBANCA, RIESCANO A CONVINCERE CASTAGNA A PORTARE BPM-MPS ALLA CONQUISTA DI MEDIOBANCA…