Da “LaStampa.it”
paula jones posa per penthouse
Bill Clinton colpevole di «stupro»: il presunto candidato repubblicano, Donald Trump, passa al contrattacco dopo l’inchiesta del New York Times sui suoi comportamenti vessatori verso le donne e offre un assaggio di quella che sarà la sua campagna presidenziale contro Hillary.
L’ex segretario di stato resta in difficoltà, messa sotto pressione anche dall’ultimo sondaggio della Fox che la vede sorpassata dal tycoon a livello nazionale (45% a 42%, ma nella media dei sondaggi di Real Clear Politics guida ancora con un margine di 3,3%) e incalzata dal rivale democratico Bernie Sanders, che l’ha sfidata ad un nuovo dibattito in tv prima delle primarie in California il 7 giugno, sullo sfondo di un duello che rischia di compromettere sempre di più l’unità del partito alla convention di Philadelphia.
Ma oggi l’ex first lady ha risposto ad entrambi in una intervista alla Cnn, ribadendo che Trump «non è qualificato per la presidenza» («è pericoloso per il Paese, per la democrazia e l’economia») e che lei sarà sicuramente la candidata del partito, auspicando che Sanders contribuisca all’ unità dei democratici mantenendo fede alla sua promessa di voler sconfiggere il magnate.
Unico punto in comune oggi con “The Donald” l’impressione che la caduta dell’aereo egiziano sia un atto terroristico, ma il tycoon ha cavalcato il tema prima e con più enfasi. Trump ha sferrato il suo colpo basso in una intervista alla Fox, la tv preferita dei conservatori, nella quale ha confutato le storie raccolte dal Nyt, tra cui quella di una sua ex dipendente che ha raccontato del suo tentativo di palpeggiarla sotto un tavolo durante una cena.
«Mio padre non è un palpeggiatore», l’aveva già difeso la figlia Ivanka. In ogni caso «non è la cosa peggiore», ha sottolineato il magnate ricordando la condotta di Bill Clinton. Il conduttore si è chiesto quindi se il New York Times intervisterà mai le tre donne che hanno accusato l’ex presidente Usa, ricordando che «in un caso c’è stato un abuso, in un altro palpeggiamenti e carezze contro la volontà» delle interessate.
bill clinton juanita broaddrick
«E stupro», ha aggiunto Trump, che aveva già attaccato Bill per le sue infedeltà extraconiugali ma mai così pesantemente. Immediata la reazione dello staff di Hillary, che nei giorni scorsi era stata accusata dal rivale di essere stata «complice» delle scappatelle del marito e di essere sposata con un uomo che ha fatto soffrire molte donne: «Trump sta facendo la cosa che gli riesce meglio, attaccare quando si sente ferito e trascinare il popolo americano nel fango per i suoi interessi. Se questo è il genere di campagna che vuole correre, è una sua scelta».
Le tre donne chiamate in causa sono Paula Jones, Juanita Broaddrick e Kathleen Willey. Nel 1998 Clinton pagò alla prima 850 mila dollari, senza ammettere alcun torto, per chiudere «amichevolmente» la sua denuncia, ossia quella di essere stata abusata in una camera d’albergo nel 1991, quando Bill era ancora governatore dell’Arkansas.
La seconda l’aveva accusato nel 1999 di averla violentata nel lontano 1978, quando faceva la volontaria per una delle sue campagna in Arkansas. La terza lo accusa di contatti fisici alla Casa Bianca nel 1999. Entrambe continuano ad attaccarlo.
Pur dicendosi oggi sicura della nomination, Hillary deve continuare a guardarsi anche da Sanders, che si sta preparando alla battaglia della California, dove sono in palio ben 475 delegati. Il senatore del Vermont è deciso a combattere sino all’ultimo voto, per arrivare alla convention con il massimo peso politico possibile e tentare di far cambiare idea ai superdelegati, convincendoli di essere il miglior candidato contro Trump, o condizionare la piattaforma del partito.
Bernie ha già annunciato di voler contribuire a sconfiggere il tycoon ma resta l’interrogativo se, con Hillary nominee, le cederà il suo elettorato e se le sue `truppe´ gli obbediranno dopo che per mesi l’ha dipinta come la longa manus di Wall Street.