IL TRACOLLO DELLA LEGA È UNA PESSIMA NOTIZIA PER GIORGIA MELONI – MATTEO SALVINI, DOPO IL 7,6% IN ABRUZZO, HA IL CORAGGIO DI RIVENDICARE IL “BUON RISULTATO” DEL CARROCCIO, CHE HA SUPERATO I CINQUE STELLE. E MANDA UN AVVERTIMENTO ALLA DUCETTA: “ABBIAMO VINTO 6 ELEZIONI REGIONALI SU 7, E LA LEGA È STATA DETERMINANTE PER LA VITTORIA IN ABRUZZO. ABBIAMO PRESO 43 MILA VOTI, E MARSILIO HA VINTO CON I 43 MILA VOTI DELLA LEGA”. – ANCHE TAJANI È PREOCCUPATO: SE TROPPO MORTIFICATO NELLE URNE, SALVINI POTREBBE SPOSTARSI ANCORA PIÙ A DESTRA E MINARE (ANCORA DI PIÙ) LA TENUTA DELLA MAGGIORANZA…

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meloni salvini meloni salvini

1. LA LEGA CALA, MA SALVINI RIVENDICA: NOI BENE, SUPERATO IL MOVIMENTO

Estratto dell’articolo di Marco Cremonesi per il “Corriere della Sera”

 

Matteo Salvini saluta le elezioni d’Abruzzo con un «bella vittoria del centrodestra». Anche per «il buon risultato della Lega». A prima vista parrebbe invece una batosta: il partito ha preso il 7,6%. Cinque anni fa, proprio in Abruzzo, aveva preso il 27,5%.

 

Un risultato clamoroso che era stato letto come la consacrazione del successo della Lega come partito nazionale. Alle Politiche del 2022, il primo crollo: 8,3% (dato regionale).

Ora, la perdita di mezzo punto ancora. […] la conferma di un trend discendente, sottolineato dal risultato di Forza Italia che quasi doppia la Lega.

 

MATTEO SALVINI GIORGIA MELONI ANTONIO TAJANI MARCO MARSILIO MATTEO SALVINI GIORGIA MELONI ANTONIO TAJANI MARCO MARSILIO

Per Salvini il bicchiere è però mezzo pieno.  […] la soddisfazione è per «la Lega che supera i Cinque Stelle», con un promemoria anche per Giorgia Meloni: «Abbiamo vinto 6 elezioni regionali su 7, e la Lega è stata determinante per la vittoria in Abruzzo — dice Salvini a Quarta Repubblica su Rete4 —. Abbiamo preso 43 mila voti, e Marsilio ha vinto con i 43 mila voti della Lega».

 

Ma Salvini è nulla in confronto al suo luogotenente Claudio Durigon che, forse con una spolverata d’ironia, sancisce che «il dato elettorale della Lega in Abruzzo è stato fantastico». Forse non scherza poi tanto: «Abbiamo preso l’8,3% alle Politiche, oggi siamo al 7,6% alle Regionali con più liste. Penso che oggettivamente chi ha fatto titoloni abbia sbagliato e questi gossip li lasciamo agli altri».

 

zaia salvini zaia salvini

Luca Zaia […] trova una metafora da luna park: «Ogni volta c’è l’analisi del risultato e siccome le montagne russe le ho viste nel mio partito e le ho viste anche negli altri partiti, evito sempre di parlare di montagne russe». Il suo collega lombardo Attilio Fontana sfiora il sospetto di doppiopesismo. In Sardegna? «Un incidente». I risultati della Lega in Abruzzo? «Credo non ci si debba focalizzare sui piccoli risultati territoriali».

 

Eppure, gli umori nel partito non paiono dei migliori. Ieri Paolo Grimoldi, uno dei frontman dell’opposizione interna a Salvini, è tornato a sparare a palle incatenate: «Io spero che non ci sia mai una resa dei conti», premette. Per poi augurarsi che il leader «faccia un passo di lato, vada avanti a fare il vicepremier e il ministro, ma dia la possibilità alla Lega di sopravvivere guardando avanti».

 

Paolo Grimoldi Paolo Grimoldi

Ovviamente, togliendo il «Salvini premier» dal simbolo della Lega. Grimoldi chiede il congresso lombardo perché «sono 9 anni che non viene fatto». Secondo Grimoldi […] «non puoi fare un cartello elettorale dove candidi con il simbolo della Lega gli uomini di Cesa dell’Udc e poi in Europa fai parte di un gruppo con AfD, che è l’estremissima destra». […]

 

2. LA CRISI DELLA LEGA SALVINI ARRIVA ULTIMO E GLI ALLEATI TEMONO SGAMBETTI AL GOVERNO

Estratto dell’articolo di Lorenzo De Cicco e Tommaso Ciriaco per “la Repubblica”

 

[…]  Sembra un paradosso, ma anche gli alleati hanno iniziato da tempo a porsi il problema della debolezza di Salvini. Ieri, conversando in via informale con alcuni suoi parlamentari, Tajani si è mostrato soddisfatto del risultato di FI, ma preoccupato per gli equilibri della maggioranza.

 

giorgia meloni matteo salvini meme by edoardo baraldi giorgia meloni matteo salvini meme by edoardo baraldi

Se troppo mortificato nelle urne - è stato il senso dei ragionamenti del vicepremier berlusconiano, riportati da diverse fonti – il leghista potrebbe reagire male facendo saltare il banco dopo le Europee. Chi si ritrova senza via d’uscite politiche, può cedere a colpi di testa, fratture inaspettate, tentazioni di crisi. Magari favorite dalla cavalcata di Donald Trump negli Stati Uniti.

 

È lo stesso incubo dell’animale ferito che preoccupa a giorni alterni anche Meloni. A giorni alterni perché dopo la sconfitta sarda, ad esempio, la premier aveva giurato terribile vendetta politica contro Salvini. E anche la recente mossa di portare a Palazzo Chigi come sherpa del G7 Elisabetta Belloni, attualmente direttrice del Dis, mostra la volontà della leader di rafforzarsi, blindarsi, mandare un segnale ad amici e avversari.

 

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Ma anche la presidente del Consiglio teme che un’eccessiva mortificazione dell’alleato possa provocare risultati deflagranti sull’esecutivo, dopo le Europee. Potesse decidere, raccontano i fedelissimi che la consigliano, indebolirebbe ancora il segretario del Carroccio, ma senza arrivare al punto di rottura.

 

Per questo, anche la candidatura della premier per l’Europarlamento resta in bilico: vorrebbe correre, pensa che alla fine sarà inevitabile, ma sa che potrebbe danneggiare irrimediabilmente Salvini. E siccome anche Tajani accarezza l’opzione di presentarsi alle Europee, l’effetto potrebbe assomigliare a quello di una tenaglia. […]

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