(ANSA) Il Pd "voti con noi". E' l'auspicio di Giuseppe Conte, che intervistato a Skytg24 replica così a chi gli chiede dell'ordine del giorno del M5s al dl Pnrr all'esame della Camera che punta a bloccare il termovalorizzatore di Roma. "La nostra è una richiesta anche al governo: gli chiediamo di scegliere. Ho visto che c'è chi ha espresso delle perplessità anche all'interno della maggioranza", aggiunge
OPPOSIZIONI IN CENERE
Estratto dell'articolo di Carlo Bertini Niccolò Carratelli per “la Stampa”
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Il fatto che Conte domani sarà in piazza del Campidoglio, con Legambiente e altre associazioni, contro la scelta di Gualtieri, la dice lunga.
E quindi non c'è da stupirsi che i dem siano ben poco contenti: la segretaria lo pensa ma non lo dice, altri si incaricano di dirla tutta. Invece di un attacco a falange delle opposizioni in Parlamento sui ritardi del Pnrr, «Conte decide ancora una volta di fare l'opposizione a noi invece che alla Meloni», lo sferza uno dei suoi detrattori in seno al Pd, l'ex presidente Matteo Orfini. Convinto come tutti i dem "tendenza Bonaccini", ovvero l'attuale presidente, a ribadire il sì all'impianto, mentre l'ala ecologista che tiene le redini con la segretaria è più in difficoltà.
Imbarazzo, paura del passo falso, fastidio: dopo aver sempre detto di essere contraria, la nuova responsabile ambiente del Pd, Annalisa Corrado, infatti, reagisce alla domanda sul termovalorizzatore di Roma scartando di lato: «Preferisco parlarne dopo la Direzione e la riunione della segreteria». Quindi, non prima di venerdì. Idem se si sale ancora più in alto: «Bisogna fare riferimento all'ufficio stampa», replica la coordinatrice della segreteria, Marta Bonafoni, quando le si chiede se l'organismo che guida stia valutando che posizione tenere alla Camera sull'odg dei grillini.
Ed è comprensibile, visto il loro dna di ambientaliste, così come è comprensibile che la segretaria Elly Schlein glissi, senza prendere posizione, su quello che i nuovi dem al potere ritengono sia un impianto di concezione arretrata, fuori linea rispetto ai parametri europei. Ma deciso per superare l'emergenza romana dal commissario ai rifiuti, nonché sindaco della capitale, Roberto Gualtieri, uno dei big del partito.
Il quale ha pure i suoi problemi, tanto che pare stia valutando una tecnologia più moderna: per bruciare solo combustibile da rifiuti accrescendo il saldo fra energia consumata ed energia prodotta. In un impianto che il Pd considera comunque una transizione obbligata dall'emergenza capitolina:
Malgrado Sandro Ruotolo, il responsabile Informazione della segreteria Schlein, abbia chiesto un referendum cittadino, così come i Radicali, la segretaria tace e non vuole cadere nel tranello di Conte inseguendolo su un terreno scivoloso. Stretta come è tra due fuochi, perché «spiace che anche i Verdi-Sinistra facciano il gioco dei 5 stelle», sbuffa Orfini
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2 - INCENERITORE, IL PD NELLA MORSA LA LEADER IRRITATA CON M5S E VERDI
Maria Teresa Meli per il “Corriere della Sera”
Elly Schlein non riesce a mascherare l’irritazione nei confronti del M5S e dei rosso-verdi che domani, dopo la fiducia al decreto sul Pnrr, hanno intenzione di presentare degli ordini del giorno contro il termovalorizzatore di Roma.
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Nel frattempo Schlein, dopo lo scivolone di Sandro Ruotolo che si era espresso contro il termovalorizzatore e che era stato richiamato dal Nazareno, ha dato un preciso ordine di scuderia ai suoi: parlare il meno possibile dell’argomento e comunque farlo con grande prudenza. Perciò ieri mattina ad Agorà Marco Furfaro, posto dinanzi a una domanda sulla questione del termovalorizzatore, si è limitato a dire: «Ne parleremo apertamente senza pregiudizi». Si è allineata anche la responsabile Ambiente Annalisa Corrado, che solo fino a qualche mese fa diceva peste e corna dell’inceneritore romano.
Ora invece Corrado ripete le vaghe parole pronunciate da Schlein subito dopo la sua elezione: «Ci confronteremo con i nostri amministratori locali sul tema della transizione». Ma il voto di domani non porrà la parola fine alla questione. Anche perché buona parte dei parlamentari dem non guarda di buon occhio il comportamento adottato dalla loro leader che sugli argomenti più spinosi preferisce tergiversare e glissare. Ed è probabile che dopodomani, in direzione, più di un esponente del Pd chiederà conto alla segretaria di questo suo atteggiamento.
matteo orfini fratoianni orfini roberto gualtieri foto di bacco