TRUMP CHI? – DOPO IL RISULTATO DELUDENTE DEI REPUBBLICANI ALLE ELEZIONI DI MIDTERM, I “TRUMPIANI” D’ITALIA SI DEFILANO – NESSUNA PAROLA NÉ DA SALVINI NÉ DALLA MELONI, CHE AVEVA OSPITATO AD ATREJU STEVE BANNON, IDEOLOGO DI “THE DONALD”, ED È STATA L’UNICA ITALIANA A PARLARE ALL’ULTIMA CONVENTION DEI CONSERVATORI USA – PALAZZO CHIGI NON PUÒ FAR ALTRO CHE CERCARE DI RINSALDARE IL RAPPORTO CON BIDEN, IN VISTA DEL FACCIA A FACCIA AL G20 DI BALI…

-

Condividi questo articolo


Estratto dell’articolo di Tommaso Ciriaco per “la Repubblica”

 

matteo salvini con la mascherina pro trump 5 matteo salvini con la mascherina pro trump 5

Trumpisti d'Italia, che botta. E che voglia di nascondere il passato, o meglio ancora di riscriverlo. Il più provato di tutti è Matteo Salvini. Il ministro delle Infrastrutture sceglie il silenzio. Neanche un fiato sulla "onda rossa" repubblicana che non c'è stata, neanche mezza parola sul risultato delle elezioni di mezzo termine. Di più: è da almeno un mese che il politico italiano più vicino a Mosca non pronuncia la parola "Trump". Scelta consapevole, prudente, dopo l'investimento (fallito) sul brasiliano Bolsonaro.

 

Resta il fatto che la battuta d'arresto del magnate colpisce alle fondamenta il progetto politico che il leghista sotterraneamente coltivava, la voglia di cavalcare un "irregolare" per liberarsi dall'immagine di filorusso. E invece, la rincorsa della destra americana alla Casa Bianca non è più in discesa, come sperava Salvini. Ed esce rafforzata l'amministrazione democratica di Joe Biden, che non ha mai fatto mistero di monitorare i rapporti tra i partiti politici occidentali e Putin. Relazioni sancite pubblicamente dal patto di consultazione tra il Carroccio e Russia Unita.

 

SALVINI TRUMP SALVINI TRUMP

E però, chi più conta - e più ha da perdere - in questa storia è Giorgia Meloni. Anche la premier non interviene sull'esito delle urne, lasciando parlare il suo ministro degli Esteri: «Le nostre relazioni sono con gli Usa, il nostro rapporto è con gli Stati Unitie non con una parte degli Stati Uniti - sottolinea Antonio Tajani - qualunque governo e qualunque Parlamento esprimano».

 

Nel mondo di Meloni, però, prevale l'imbarazzo. E forse anche la sensazione di un'occasione mancata. L'onda rossa avrebbe permesso alla presidente del Consiglio di affrontare i prossimi mesi di governo con la ragionevole certezza di un futuro avvento dei repubblicani alla Casa Bianca. […]

 

BANNON MELONI BANNON MELONI

Occorre ricordare a questo punto che Meloni è la leader politica italiana che più investì proprio su Trump. Che ospitò ad Atreju Steve Bannon. L'unica a parlare alla convention dei Conservatori degli Stati Uniti. Una sintonia lunga anni che l'ha resa popolare nella base trumpiana. In vista della sfida per Palazzo Chigi, però, la leader ha avviato un progressivo smarcamento. Necessario, perché di Washington Meloni ha bisogno per reggere in un quadro europeo così ostile. E a Washington, oggi, governano i dem.

 

Giorgia Meloni e Steve Bannon Giorgia Meloni e Steve Bannon

Esiste un piano istituzionale e uno politico. Da premier, Meloni non può che continuare a investire sul rapporto con l'attuale amministrazione Usa. Ha bisogno di Biden, lo vedrà tra pochi giorni al margine del G20 di Bali, si è candidata a essere avamposto atlantico nell'Europa occidentale, con l'obiettivo di far dimenticare alleati vicini a Putin come Matteo Salvini e Silvio Berlusconi. […]

 

meloni bannon meloni bannon

Che l'immagine di Trump sia incrinata tra i sovranisti d'Italia, d'altra parte, lo si comprende anche sondando gli umori delle truppe a Montecitorio. Che un parlamentare navigato come Luciano Ciocchetti interpreta con pragmatismo. «Ma no, non siamo trumpiani - sorride - al massimo stiamo con Ron DeSantis! Avete visto che profilo, che affermazione in Florida?». Il vento cambia, bisogna correre per non finire fuori gioco.

STEVE BANNON E GIORGIA MELONI BY VUKIC STEVE BANNON E GIORGIA MELONI BY VUKIC MATTEO SALVINI CON LA MASCHERINA DI TRUMP MATTEO SALVINI CON LA MASCHERINA DI TRUMP matteo salvini con la mascherina pro trump 3 matteo salvini con la mascherina pro trump 3

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - MILANO BANCARIA IN ALLARME ROSSO PER L’ACQUISIZIONE DAL MEF DEL 15% DI MONTE DEI PASCHI, DA PARTE DI UNA CORDATA FORMATA DA CALTAGIRONE E MILLERI (DELFIN-DEL VECCHIO) IN COMUNITÀ DI AMOROSI INTENTI CON GIUSEPPE CASTAGNA, PATRON DI BPM - CON LA FUTURA FUSIONE BPM-MPS NASCERÀ IL TERZO POLO FINANZIARIO, A FIANCO DI INTESA E UNICREDIT - NON SOLO: IN UNO SCENARIO FUTURIBILE, POTREBBE ACCADERE CHE CALTA E MILLERI, UNA VOLTA CEDUTE A BPM LE LORO AZIONI (27,57%) DI MEDIOBANCA, RIESCANO A CONVINCERE CASTAGNA A PORTARE BPM-MPS ALLA CONQUISTA DI MEDIOBANCA…

FLASH – COME HANNO PRESO AL PENTAGONO LA NOMINA DI QUELLO SVALVOLATO DI PETE HEGSETH COME SEGRETARIO DELLA DIFESA? MALISSIMO! PRIMA DI TUTTO PER UNA QUESTIONE GERARCHICA: COME FA UN EX CAPITANO A COMANDARE SUI GENERALONI? CERTO, NON SAREBBE IL PRIMO: IN PASSATO ALTRI CAPOCCIONI NELLO STESSO RUOLO NON AVEVANO ALTI GRADI MILITARI (ANCHE RUMSFELD ERA "SOLO" UN CAPITANO MENTRE LLOYD AUSTIN, L’ATTUALE SEGRETARIO, È UN GENERALE A QUATTRO STELLE) - SU HEGSETH PESANO SOPRATTUTTO L’INCOMPETENZA E LA "PROMESSA" DI PURGARE I VERTICI MILITARI NON FEDELI A TRUMP...

DAGOREPORT - MELONI MUSK-ERATA - LA POLITICA DELLA PARACULAGGINE: DOPO L'INTERVENTO DI MATTARELLA, PUR DI NON DARE TORTO Ai GRAVISSIMI ATTACCHI DI ELON MUSK ALLA MAGISTRATURA ITALIANA, GIORGIA MELONI FA IL 'CAMALEONTE IN BARILE': "ASCOLTIAMO SEMPRE CON GRANDE RISPETTO LE PAROLE DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA” - ATTENZIONE! OVVIAMENTE LA STATISTA DELLA GARBATELLA NON HA IL CORAGGIO DI SOTTOSCRIVERE IN UN COMUNICATO STAMPA UFFICIALE DEL GOVERNO TALE IRRIDENTE DICHIARAZIONE NEI CONFRONTI DEL CAPO DELLO STATO. FA CIO' CHE SA FARE MEGLIO: LA DUCETTA FURBETTA. E SULLE AGENZIE STAMPA COME UN GHIGNO BEFFARDO SI LEGGE: “SI APPRENDE DA FONTI DI PALAZZO CHIGI”. MANCO FOSSE UN'INDISCREZIONE TRAPELATA CHISSA' COME - L'ULTIMO RETWEET DI MUSK: "HA RAGIONE GIORGIA MELONI"

DAGOREPORT - I DESTRONZI DE’ NOANTRI, CHE HANNO BRINDATO AL TRIONFO DI TRUMP, SI ACCORGERANNO PRESTO DI AVER FESTEGGIATO UNA VITTORIA DI PIRRO – LA POLITICA ESTERA SARÀ LA DISCRIMINANTE DI QUEL POPULISMO TRUMPIANO (“IO SONO UN POVERO CHE HA FATTO I SOLDI”; CIOÈ: ANCHE TU PUOI FARCELA..) CHE HA SEDOTTO MINORANZE ETNICHE E CLASSE LAVORATRICE: "L’UNIONE EUROPEA SEMBRA COSÌ CARINA, MA CI STA DERUBANDO NEGLI SCAMBI COMMERCIALI E NOI LA DIFENDIAMO CON LA NATO: L'UE DOVREBBE PAGARE QUANTO NOI PER L'UCRAINA" - IL CAMALEONTISMO DELLA PREMIER MELONI, SEMPRE COSÌ PRO-BIDEN E FILO-ZELENSKY, DAVANTI ALLE MOSSE ISOLAZIONISTICHE DEL TRUMPONE (DAZI SULL'EXPORT ITALIANO), CON UN ALLEATO DI GOVERNO TRUMPISSIMO COME SALVINI, VERRÀ MESSO A DURA PROVA: LA DUCETTA ALLE VONGOLE STARÀ CON L’EUROPA DI URSULA O CON L’AMERICA DI "THE DONALD"?