Francesco Semprini per la Stampa - Estratti
DONALD TRUMP BENJAMIN NETANYAHU
Benjamin Netanyahu porta un piano per il cessate il fuoco in Libano in dote a Donald Trump, col presidente eletto pronto ad allentare le briglie sull'operato del premier israeliano nei territori occupati e ad avviare un negoziato "eterodiretto" con Teheran al fine di fermare l'escalation bellica in Medio Oriente e puntare al rilancio degli Accordi di Abramo.
A consegnare il piano a Mar-a-Lago – rivela il Washington Post – è stato Ron Dermer, ministro per gli Affari strategici del governo israeliano, durante un incontro avvenuto domenica con il tycoon e il genero Jared Kushner, che dovrebbe svolgere un ruolo consultivo in caso di negoziati sulla normalizzazione dei rapporti tra lo Stato ebraico e l'Arabia Saudita. «È previsto il coinvolgimento di Mosca alla quale viene affidato il compito di impedire il riarmo di Hezbollah attraverso le rotte terrestri siriane, che per anni sono state il principale canale di trasporto delle armi dall'Iran», riferiscono a La Stampa fonti libanesi, secondo cui funzionari russi si sono recati in Israele alla fine di ottobre per tutti i confronti del caso.
DONALD TRUMP BENJAMIN NETANYAHU
Una persona vicina a Hezbollah ha detto che il gruppo sarebbe disposto a ritirare i suoi combattenti a Nord del fiume Litani come parte di un cessate il fuoco temporaneo. L'esercito libanese prenderà il controllo della zona di confine per un periodo iniziale di sessanta giorni, sotto la supervisione di Stati Uniti e Gran Bretagna.
«L'unica cosa a cui Netanyahu tiene più di Trump è la sua politica interna e riportare i civili israeliani nel Nord è un obiettivo importante che potrebbe non voler aspettare», spiega al WP Frank Lowenstein, ex inviato speciale per i negoziati israelo-palestinesi. Il punto è che, negli interessi interni di Bibi, ci sono anche i territori palestinesi. Il timore è che Trump, da sempre scettico sulla soluzione dei due Stati, «dia mano libera al premier sulla Cisgiordania per incassare il cessate il fuoco in Libano, agevolando i suoi piani speculativi nella regione», riferisce a La Stampa una fonte vicina al dossier. Scenario che troverebbe conferma nel fatto che il 47esimo presidente americano ha nominato Mike Huckabee, noto per le sue posizioni pro-coloni, ambasciatore americano a Gerusalemme.
benjamin netanyahu, donald trump e i ministri degli esteri di barhein e emirati arabi uniti
Il piano dovrebbe incassare anche un tacito assenso dell'Iran, ed è qui che si chiude la triangolazione negoziale che vede impegnata l'amministrazione in divenire. Elon Musk ha incontrato lunedì l'ambasciatore iraniano alle Nazioni Unite Amir Saeid Iravani, come riferito da due funzionari iraniani al New York Times, con l'obiettivo di allentare la tensione fra Washington e Teheran. L'incontro è durato oltre un'ora e, sempre secondo il resoconto degli iraniani, è stato «positivo» e foriero di «buone notizie».
DONALD TRUMP E BENJAMIN NETANYAHU A MAR-A-LAGO
L'iniziativa di Musk spiazza osservatori e regole dell'azione diplomatica. I due Paesi non hanno rapporti ufficiali e diplomatici da oltre 40 anni, gli unici canali di dialogo sono avvenuti tramite Paesi terzi come la Svizzera, l'Iraq e soprattutto l'Oman. «Non è una novità assoluta – spiega a La Stampa una fonte diplomatica –. Già col Trump I, l'amministrazione aveva cercato un abboccamento a New York. Le cose però non andarono bene». Il presidente ritirò gli Usa dall'accordo sul nucleare e, nel gennaio del 2020, ordinò l'eliminazione del capo dei Pasdaran, il generale Qasem Suleimani.
«Con Trump c'è un conto aperto perché ha lasciato un grosso impatto sull'Iran. Credo Teheran non sappia cosa aspettarsi, ma certo lo teme», spiega la fonte.
MIKE HUCKABEE NEL 2018 ALLA POSA DELLA PRIMA PIETRA DELL INSEDIAMENTO DI EFRAT IN CISGIORDANIA MIKE HUCKABEE NEL 2018 ALLA POSA DELLA PRIMA PIETRA DELL INSEDIAMENTO DI EFRAT IN CISGIORDANIA
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Donald Trump Mohammad bin Salman
BENJAMIN NETANYAHU DONALD TRUMP