Marco Zatterin per "la Stampa"
EDDY MERCKXDomande atroci, risposte potenzialmente anche peggiori. Come fa uno che ha vinto il Tour e il Giro cinque volte, più sette MilanoSanremo e una Vuelta, a passare i sessant'anni e farsi coinvolgere in una squallida storia di corruzione, persino da poche decine di euro? Un ciclista che è una leggenda, che quando correva veniva soprannominato «il Cannibale» perché voleva sempre vincere, che la Gazzetta ha appena premiato per le imprese impareggiabili. Come fa Eddy Merckx, uno dei belgi più celebri della storia dello sport, ad accettare di vincere una gara di appalto offrendo lo sconto a un poliziotto in cambio di informazioni riservate?
Le indiscrezioni che rimbalzano sulla stampa belga dicono che l'ha fatto. Le ha riportate ieri mattina la «Derniere Heure», quotidiano popolare solitamente ben informato, e le hanno riprese tutti gli altri. Il succo è che il giudice istruttore di Bruxelles, Jean-Claude Van Espen, ha inserito Merckx fra i sospettati in una storia di corruzione, riservandogli anche una cortesia rara: aveva tutti gli elementi per rivolgergli l'imputazione in dicembre, ma ha ritardato l'atto per permettere all'ex campione di ricevere il 15 dicembre la Legione d'Onore francese dalle mani del presidente Nicolas Sarkozy.
EDDY MERCKXTutto gira intorno a una fornitura di 48 biciclette alla Polizia di Anderlecht, uno dei comuni che formano la Grande Bruxelles, quello titolare fra l'altro di una delle più celebri squadre di calcio del Paese.
Il commissario Philippe Boucar, detto Monsieur Football perché è responsabile della sicurezza nella zona dello stadio Parc Astrid dove giocano i viola, è accusato di aver favorito fra il 2006 e il 2007 la ditta di Eddy Merckx che, dalla fine degli Anni Settanta, ha dato il nome a un'azienda che produce due ruote. Avrebbe fatto sapere al campione i prezzi offerti dai concorrenti, in modo da consentirgli di presentare un'offerta inferiore. In cambio, dicono gli inquirenti, avrebbe avuto una bici con telaio di carbonio a prezzo di saldo.
I mezzi servivano alla polizia, che ha un dipartimento di ciclisti di pronto intervento, i cui strumenti di lavoro mobili sono pagati con il fondo creato con le multe. Secondo le fonti, le commesse concluse con Merckx sarebbero state due, il che vale per Boucar una pioggia di imputazioni, fra cui falso, corruzione e limitazione della libertà di appalto. Non è solo. In un dossier separato, la procura ha anche iscritto un ex capo commissario, il responsabile delle gare pubbliche di zona e uno dei contabili.
Eddy MerckxC'è qualcosa di surreale nella vicenda. Boucar avrebbe spiegato che la seconda commessa di cicli sarebbe stata resa necessaria dall'esigenza di non creare gelosie fra i poliziotti ciclisti, considerando che quelli con le Merckx erano parecchio soddisfatti e gli altri non avrebbero gradito. I magistrati hanno però anche il dubbio che alla fine l'ordine non fosse necessario, e nel dossier si legge che «le bici nuove fiammanti sono state viste lungamente coprirsi di polvere» nei garage della polizia.
Gli indagati si dicono non colpevoli. La procura non commenta e così Merckx. L'ex stella della Peugeot, della Faema e della Molteni di Arcore, ritiratasi nel 1978 a 33 anni e nominata Barone da Re Alberto II nel 1996, rischia di veder messo a dura prova il suo mito, più di quanto non abbiamo fatto tre casi di doping di cui è stato protagonista nella sua carriera. Anche se la stampa belga assicura che, sotto accusa, è «il titolare di un'azienda». Non il «più grande campione del pedale di tutti i tempi».