Emilio Pucci per “il Messaggero”
La trasferta in Brasile è già fissata. Il 1° gennaio Salvini sarà a Brasilia per l' insediamento del nuovo presidente, Jair Bolsonaro. E nella valigia porterà con sé documenti legali per avallare, se ce ne fosse bisogno, la richiesta di estradare Cesare Battisti.
Con pareri anche del ministero della Giustizia. Già si sta studiando come spedire fuori dal Brasile l' ex militante dei Proletari armati per il comunismo condannato all' ergastolo in Italia per quattro omicidi compiuti negli anni Settanta. Il tentativo è quello del blitz. Un vero e proprio sogno per Salvini che auspica di riportare subito Battisti in Italia. «Ci proverà», dicono dalla Lega. La strada è impervia perché c' è un decreto, firmato il 31 dicembre del 2010, con cui l' ex presidente Lula ha negato l' estradizione di Battisti.
Secondo la legge brasiliana un decreto presidenziale può essere modificabile entro 5 anni ma in questo caso sarebbero due i percorsi da intraprendere: il primo è di varare un decreto che annulli il precedente; il secondo è quello di forzare la mano e stabilire che Battisti in Brasile dal 2007 è persona non grata, trovando una scorciatoia giudiziaria.
L' exit strategy preferita è quella di una semplice firma di Bolsonaro in modo che l' atto di Lula diventi nullo e possa ritornare in vigore la sentenza della Corte suprema federale che, prima dell' intervento dell' ex presidente poi finito in carcere, diede il via libera al ritorno in Italia dell' ex terrorista dei Pac. A quel punto basterebbe un semplice atto di polizia, «non sarebbero necessari altri decreti o rogatorie», riferisce chi ha tenuto i contatti con il governo brasiliano.
SALVINI CON IL PUPAZZO DI DI MAIO
Bolsonaro ha già sentito più volte al telefono Salvini e gli ha assicurato che farà di tutto per «fare un regalo all' Italia», come scrisse Eduardo, il figlio del neopresidente, in un tweet ad ottobre. «Non vedo l' ora di incontrare il neo-presidente Bolsonaro.
Sarò lieto di recarmi personalmente in Brasile anche per andare a prendere il terrorista rosso Cesare Battisti e portarlo nelle patrie galere», fu la risposta del vicepremier. Spalleggiato dal Guardasigilli: «L' ex terrorista fugge dalla giustizia italiana ormai da quasi 40 anni. Dobbiamo portare avanti questa battaglia per le famiglie delle vittime di Battisti, lo dobbiamo anche al Paese», ha spiegato più volte Bonafede.
IL PASSAPORTO
MATTEO SALVINI AL MAURIZIO COSTANZO SHOW
Ora le diplomazie sono al lavoro. Battisti si trova vicino San Paolo, sorvegliato 24 ore su 24. Bolsonaro vuole accontentare il governo italiano. Tra l' altro ha origini italiane. Il nonno origini tra Anguillara, a sud di Padova e San Martino di Venezze, nel Polinese - lasciò il Veneto per cercare fortuna in Sud America.
«Il nuovo presidente potrebbe ottenere subito il nostro passaporto. Salvini è stato il primo a credere in lui. Tra i due c' è una grande sintonia», spiega un big della Lega. Nel partito di via Bellerio si riferisce che il premier Conte potrebbe porre il tema Battisti a margine del G20 in Argentina. Per ora a tenere i contatti tra Brasilia e Roma è anche Luis Roberto Lorenzato, deputato eletto dalla Lega in Sudamerica. «È tutto pronto, ci sarà da divertirsi. L' obiettivo è a portata di mano».
CESARE BATTISTI BRINDISI PRIMA DI TORNARE A SAN PAOLO sostenitori di bolsonaro bolsonaro promette a salvini l'estradizione di battisti 2 CESARE BATTISTI CESARE BATTISTI CHE BRINDA PRIMA DI TORNARE A SAN PAOLO 2 CESARE BATTISTI A RIO DE JANEIRO