USA E GETTY: IL RAPIMENTO PIÙ BIZZARRO DELLA STORIA DEL NIPOTE DI PAUL GETTY

La storia tragicomica di Paul Getty, il nipote del magnate del petrolio che fu rapito a Roma nel ’73, all’età di 16 anni - Tutti pensarono che il rapimento fosse una messinscena, e la sua famiglia si rifiutò di pagare il riscatto - Finché non fu recapitato loro l’orecchio del ragazzo…

Condividi questo articolo


Andrea Andrei per Dagospia

Dal "Daily Mail"
http://bit.ly/13g11o3

È sicuramente il rapimento più bizzarro della storia. È il rapimento di Paul Getty III, nipote del magnate del petrolio J.Paul Getty, che fu rapito a Roma nel '73 all'età di sedici anni.

Paul Getty III liberato in Italia a 17 anniPaul Getty III liberato in Italia a 17 anni

Una storia tragicomica, i cui dettagli sono stati raccolti in un libro, "Uncommon Youth" ("Gioventù non comune"), di Charles Fox, che uscirà in Gran Bretagna il prossimo 7 maggio e di cui il "Daily Mail" pubblica un estratto.

Nel volume è lo stesso Paul a raccontare la sua esperienza nelle mani di alcuni banditi calabresi. Già allora il ragazzo conduceva una vita dissoluta, e amava partecipare a feste a base di droga e alcool in compagnia di personaggi famosi. La sera in cui tutto ebbe inizio, in particolare, era andato a sorseggiare un drink con Mick e Bianca Jagger, Andy Warhol e il regista Roman Polanski.

Paul Getty III nel 2003 a LondraPaul Getty III nel 2003 a Londra

Paul, che aveva ereditato dai genitori i vizi di alcool e droghe, si ritrovò a vagare da solo per strada completamente ubriaco quando un'auto lo raggiunse, due uomini scesero e lo trascinarono in macchina, facendolo stendere nello spazio dietro ai sedili anteriori. L'auto percorse molti chilometri, finché finalmente non arrivò a destinazione. Paul fu bendato e legato.

Non molto tempo dopo, ai familiari del ragazzo arrivò una lettera, apparentemente scritta da un terrorizzato Paul, che chiedeva un riscatto di 18 milioni di dollari. E qui il rapimento si trasformò in una sorta di commedia dell'assurdo. Sia i genitori di Paul che il nonno semplicemente non credettero alla lettera. Pensavano che quella del rapimento non fosse altro che una messinscena del ragazzo per avere un po' di soldi dall'avaro nonno.

PAUL GETTY III DOPO IL RILASCIOPAUL GETTY III DOPO IL RILASCIO

Come abbiamo accennato, Paul non era esattamente un ragazzo modello: si vestiva in modo molto trasandato, sniffava coca dall'età di 14 anni e già aveva cominciato a venderla anche a personaggi famosi. Tanto che pure gli investigatori si convinsero si trattasse solo di una burla, anche perché Paul giusto poco tempo prima aveva parlato di voler simulare un rapimento per avere dei soldi e comprare casa in Marocco con la fidanzata. Ma era solo una coincidenza.

PAUL GETTY IIIPAUL GETTY III

I rapitori rimasero assolutamente spiazzati quando dalla famiglia di Paul non arrivò risposta. Il nonno si rifiutò di pagare il riscatto, perché voleva che fosse il padre a farlo. Ma l'uomo, noto eroinomane, non poteva permetterselo. Arrivò un'altra lettera, indirizzata alla madre di Paul, in cui i rapitori minacciavano di tagliare un dito al ragazzo. Il magnate decise allora di anticipare la cifra al figlio (cioè il padre di Paul), ma specificando che quei soldi sarebbero stati detratti dalla sua eredità. Il figlio non accettò.

PAUL GETTY IIIPAUL GETTY III

Allora il nonno mandò un ex agente della Cia a cercare il nipote, ma servì a ben poco. Intanto i genitori di Paul, separati da tempo, trovarono un pretesto per scontrarsi fra di loro. Una serie di situazioni a dir poco assurde, che disorientavano sempre di più i banditi, che intanto non sapevano più cosa fare. Abbassarono la cifra richiesta, ma nemmeno così riuscirono a ottenere una risposta della famiglia di Paul, che proprio non voleva saperne di interessarsi delle sorti del ragazzo.

PAUL GETTY IIIPAUL GETTY III

Fra i rapitori c'era chi si era convinto che l'unica soluzione era sbarazzarsi di Paul, uccidendolo. Addirittura uno di loro gli disse: "Ti prego, cerca di fuggire, almeno abbiamo un pretesto per ammazzarti". Ma chi fra loro il pretesto cercò di crearselo, raccontando agli altri di essere stato riconosciuto dal ragazzo, fu seriamente punito. Il suo corpo, bruciato e mutilato, venne ritrovato su una spiaggia a Napoli.

PAUL GETTY IIIPAUL GETTY III

I rapitori chiamarono la madre di Paul, minacciando di voler tagliare un orecchio al ragazzo. La donna allora si mise d'accordo per pagare il riscatto, ma alla fine non si presentò. A quel punto, quasi a malincuore, i criminali, infuriati, decisero di agire. Si presero qualche giorno per organizzarsi. Comprarono medicine e tutto l'occorrente. Cucinarono delle bistecche a Paul, che era perfettamente cosciente di quello che stava per accadere. Fu lui stesso a farsi dare un fazzoletto da mordere mentre uno dei banditi gli amputava l'orecchio.

PAUL GETTY IIIPAUL GETTY III

"Ero pietrificato. La cosa peggiore fu il rumore, come di un foglio di carta che si strappa. Non ci fu dolore, né tanto sangue. Tutti dicevano: ‘Sei coraggioso'".
Ma un'ora e mezzo dopo, Paul ebbe una forte emorragia. Si sentiva sempre più debole, tanto che, racconta, a un certo punto pensava di morire.

L'orecchio fu recapitato alla famiglia insieme a una ciocca di capelli. Fu l'ennesima occasione di scontro fra i genitori di Paul, ma almeno stavolta tutti si convinsero che il rapimento era vero. La madre mandò delle foto dettagliate dell'orecchio anche al nonno, che alla fine si convinse a sborsare il denaro per liberare il nipote.

IL MAGNATE JOHN PAUL GETTYIL MAGNATE JOHN PAUL GETTY

Prima di lasciar andare Paul, i banditi si curarono prima di comprargli dei vestiti nuovi. "Gli italiani sono così", racconta lui, "Devi essere presentabile, quando vai a casa". Ma anche il rilascio del ragazzo non fu facile. Un tentativo andò a vuoto. Alla fine i criminali riuscirono ad avere i soldi e lasciarono Paul in mezzo alla strada. Nessuno si fermò ad aiutarlo. Un camionista lo vide e chiamò la polizia.

Se pensate che questa brutta avventura abbi avuto almeno un lieto fine, non è così. Il nonno fece ripagare il debito al nipote con tanto di interessi, e anni dopo Paul fu colpito da un ictus a causa di un'overdose. Morì nel 2011 a 54 anni.

 

 

Condividi questo articolo

FOTOGALLERY

ultimi Dagoreport

FLASH - VOCI DAL COLLE: UNO DEI CONSIGLIERI DEL PRESIDENTE DICE SOTTOVOCE - LA PREMIER DA BRUXELLES HA INVOCATO L’INTERVENTO DI MATTARELLA, DICENDO CHE I METODI DI FANPAGE SONO PARAGONABILI A QUELLI DEI REGIMI. IL PRESIDENTE SI È MERAVIGLIATO RIFLETTENDO CHE I REGIMI SI INSINUAVANO ALL’INTERNO DEI PARTITI E DEI MOVIMENTI DEMOCRATICI AL FINE DI CARPIRE L’IDENTITÀ DEI LORO ESPONENTI PER IMPORRE L’AUTORITÀ, UTILIZZANDO TECNICHE ANCHE BRUTALI. QUI SI TRATTA DI GIORNALISMO D’INCHIESTA DOVE VENGONO ALLA LUCE REATI O SIMILARI. LA PREMIER AVREBBE DOVUTO RINGRAZIARE FANPAGE PER AVER SCOPERTO I FASCISTELLI ANTISEMITI E PER AVERLE DATO MODO DI POTERLI ESPELLERLI...

DAGOREPORT - CHE COSA SI PROVA A DIVENTARE UNA GALLINA LESSA, UNA LINGUA IN SALMÌ, UNO ZAMPETTO CON MOSTARDA, SBATTUTA NEL CARRELLO DI BOLLITI, A UN PASSO DALL’IRRILEVANZA POLITICA? - VI RICORDATE QUANDO, UN ANNO E MEZZO FA, IN CAMPAGNA ELETTORALE, PARLANDO DI EUROPA, GIORGIA DUE-MELONI AVEVA DETTO, TRA SBARRAMENTI OCULARI E DIGRIGNAR DI DENTI, CHE CON LEI AL GOVERNO LA PACCHIA A BRUXELLES SAREBBE SICURAMENTE FINITA? COME NO, OGGI “LA PACCHIA È FINITA”, MA PER L’ITALIA - MESSA IN UN ANGOLO DAL QUINTETTO MACRON-SCHOLZ-SANCHEZ-TUSK-MITSOTAKIS, ABBANDONATA PURE NEL SUO GRUPPO ECR, IERI SI È CONSUMATO IL FALLIMENTO EUROPEO DEL CAMALEONTE MELONI - UNO PSICO-DRAMMA CHE SI TRASFORMA IN UNA FARSA DEMENZIALE CON SALVINI CHE BERCIA AL “COLPO DI STATO EUROPEO"

FLASH! - STASERA AL SUK DI BRUXELLES CI SARÀ UN INCONTRO CHE POTREBBE ESSERE FATALE AI SOGNI DI GLORIA DELLA DUCETTA: GLI EMISSARI DI MACRON E SCHOLZ SI ATTOVAGLIERANNO CON I RAPPRESENTANTI DEI VERDI (54 EURODEPUTATI) PER UN APPOGGIO ESTERNO AL FINE DI SALVAGUARDARE LA ''MAGGIORANZA URSULA" DAI FRANCHI TIRATORI DEL PPE OSTILI A VON DER LEYEN - I VERDI MIRAVANO A ENTRARE NELLA MAGGIORANZA MA IL PPE HA POSTO IL VETO - CONTE STA TRATTANDO PER QUALCHE POSTO: VOTARE URSULA O ASTENSIONE...

DAGOREPORT - A PALAZZO CHIGI IL BORDELLO CONTINUA! CHIUSE CON TANTI RINVII LE NOMINE CDP E FERROVIE, ORA SUL TAVOLO DELLA MELONI RESTA DA RISOLVERE QUELL’ETERNO PASTICCIO RAI - ED ECCO SPUNTARE SALVINI COL COLTELLO TRA I DENTI, CHE NON PERDE UN’OCCASIONE PER OPPORSI ALL’AUTORITARISMO SENZA LIMITISMO DELLA DUCETTA. IL PLENIPOTENZIARIO RAI DEL “CAPITONE”, ALESSANDRO MORELLI, INCROCIA LE LAME CONTRO L’AD IN PECTORE, IL MELONIANO ROSSI, CHE NON INTENDE SPARTIRE LA TORTA CON IL CARROCCIO (ALLA PRESIDENZA ANDRÀ LA FORZISTA SIMONA AGNES) - AI RODIMENTI DI CULO DI SALVINI, OCCORRE AGGIUNGERE LE INSOFFERENZE DELL’ALTRO ALLEATO DI GOVERNO, FORZA ITALIA, NELLA PERSONA DELLA “PROPRIETARIA” DEL PARTITO: MARINA BERLUSCONI. LA “CAVALIERA” HA FATTO PRESENTE A TAJANI CHE LUI SERVE MA NON APPARECCHIA. IN SOLDONI: CARO ANTONIO, È LA FAMIGLIA CHE PRENDE LE DECISIONI, NON I TUOI AMICI ROMANI -  INCAZZATA PER L’ATTACCO SUL ‘’CORRIERE” DI MARINA B, LA “PSICONANA” (COPY GRILLO) CHIAMA PIER SILVIO….

DAGOREPORT - CHE SOMMOVIMENTO NEL MOVIMENTO! - GRILLO VUOLE TERREMOTARE LA LEADERSHIP DI CONTE CON UN “GOLPETTO” INTERNO PER PORTARE IL M5S AL VOTO ONLINE E CONSEGNARE LA GUIDA A VIRGINIA RAGGI - HA PROVATO A IMBARCARE FICO CHE SI E’ MOSTRATO SCETTICO: CONTE HA PROMESSO DI ABOLIRE IL LIMITE DEI DUE MANDATI (COSI’ PORTERA’ DALLA SUA PARTE GLI EX BIG FINITI AI MARGINI) – PEPPINIELLO DEVE “UCCIDERE IL PADRE”: SFILARSI DAL CONTROLLO DI GRILLO E TRAGHETTARE IL M5S (TRASFORMATO IN PARTITO) NEL “CAMPO LARGO” (LUI FARA’ IL VICE DI ELLY) - IL TEOREMA "BETTINI" PER L'ALLEANZA DEL CENTROSINISTRA, GLI ATTACCHI A "AVS" ACCUSATO DI PAPPARSI IL VOTO DI PROTESTA, IL GELO CON ROCCO CASALINO...