GLI USA HANNO DECISO: ZELENSKY DEVE ABBASSARE LA CRESTA – LA LINEA DEL NO A OLTRANZA AI NEGOZIATI, DA PARTE DEL PRESIDENTE UCRAINO, PROLUNGA LA GUERRA E LE CONSEGUENZE DEL CONFLITTO IN EUROPA E IN USA. L'OPINIONE PUBBLICA OCCIDENTALE È SEMPRE MENO FAVOREVOLE A KIEV. TE CREDO: TRA BOLLETTE ALLE STELLE E RECESSIONE IN ARRIVO, LE PERSONE INIZIANO A DUBITARE DI CONTINUARE A PAGARE UN CONTO SALATO PER GLI UCRAINI – LE MIDTERM DI DOMANI SARANNO UNO SPARTIACQUE: SE VINCONO I REPUBBLICANI, IL SOSTEGNO USA A ZELENSKY POTREBBE VENIRE MENO IN UN BATTER D’OCCHIO

-

Condividi questo articolo


Valeria Robecco per “il Giornale”

 

ZELENSKY BIDEN ZELENSKY BIDEN

Gli Usa temono per la tenuta della coalizione per l'Ucraina, e stanno tentando di fare pressione su Kiev perché mostri apertura ai negoziati con la Russia. L'amministrazione di Joe Biden - secondo quanto rivelano fonti informate al Washington Post - sta incoraggiando privatamente i leader ucraini a segnalare pubblicamente un'apertura a negoziare con la Russia e a non dichiarare più che si rifiutano di partecipare ai colloqui di pace a meno che Vladimir Putin non venga rimosso dal potere.

 

volodymyr zelensky antony blinken volodymyr zelensky antony blinken

Alla fine di settembre, in seguito all'annessione da parte di Mosca di altre quattro regioni ucraine, il presidente Volodymyr Zelensky ha emesso un decreto in cui dichiarava «impossibile» negoziare con il leader russo, ribadendo in un video messaggio che «negozieremo con il nuovo presidente».

 

La richiesta dei funzionari americani, spiega il Wp, non mira tanto a spingere Kiev al tavolo delle trattative, ma è un tentativo calcolato per garantire al governo di Zelensky di mantenere il sostegno dei Paesi i quali non vogliono che la guerra continui ancora a lungo. I funzionari statunitensi condividono la valutazione delle controparti ucraine secondo cui Putin, per ora, non è serio riguardo ai negoziati di pace. Tuttavia ritengono che il veto espresso da Zelensky sullo zar del Cremlino abbia creato preoccupazione in alcune parti dell'Europa, dell'Africa e dell'America Latina, dove gli effetti della guerra in termini di costo della vita e carenze alimentari si fanno sentire più distintamente.

 

jake sullivan jake sullivan

«Le difficoltà causate dal conflitto in Ucraina sono una questione molto reale per alcuni dei nostri partner», spiega una delle fonti dell'amministrazione Usa. Le discussioni mostrano quanto sia diventata complessa la posizione di Biden sull'Ucraina, mentre Washington ha pubblicamente promesso di sostenere Kiev con ingenti aiuti «per tutto il tempo necessario», sperando in una risoluzione del conflitto che negli ultimi otto mesi ha avuto un enorme peso sull'economia mondiale e innescato i timori di una guerra nucleare.

 

OLEKSII REZNIKOV VOLODYMYR ZELENSKY OLEKSII REZNIKOV VOLODYMYR ZELENSKY

Probabilmente la strategia degli Usa è stata riferita venerdì dal consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca Jake Sullivan a Zelensky e al ministro della Difesa Reznikov durante il loro incontro a Kiev, nel corso del quale tuttavia è stato riaffermato anche il fermo sostegno degli Stati Uniti all'Ucraina e al suo popolo con l'annuncio di un nuovo pacchetto di assistenza alla sicurezza da 400 milioni di dollari.

 

Intanto, però, oltre ai timori sulla coalizione internazionale, il presidente americano deve affrontare anche problemi interni. I sondaggi mostrano l'erosione del sostegno tra i repubblicani per continuare a finanziare l'esercito ucraino ai livelli attuali, e se domani al voto di Midterm il Grand Old Party riuscirà a conquistare una o entrambe le Camere, per Biden sarà complicato, se non impossibile, portare avanti la sua agenda.

KEVIN MCCARTHY 3 KEVIN MCCARTHY 3

 

Secondo una proiezione del Wall Street Journal, infatti, tra gli elettori Gop il 48% afferma che gli Usa stanno facendo troppo per aiutare l'Ucraina, rispetto al 6% di marzo. E d'altronde, il leader repubblicano alla Camera, Kevin McCarthy, nei giorni scorsi ha già espresso il crescente scetticismo del suo partito sul sostegno finanziario a Kiev, avvertendo che se conquisteranno la maggioranza non ci saranno «assegni in bianco» all'Ucraina.

donald trump vladimir putin donald trump vladimir putin

 

McCarthy, molto vicino all'ex presidente Donald Trump, è in lizza per diventare speaker della Camera in caso di vittoria Gop (ruolo attualmente ricoperto dalla dem Nancy Pelosi), e ha spiegato che con la recessione in arrivo, gli americani saranno assai meno disposti a fornire aiuti illimitati a Zelensky.

 

 

 

 

 

ARTICOLI CORRELATI

 

 

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – L'EFFETTO TRUMP RINGAZZULLISCE LE DESTRE EUROPEE E LA ''MAGGIORANZA URSULA'' RISCHIA DI IMPLODERE - OLTRE ALL'INETTA SCELTA DI RAFFORZARSI CONCEDENDO A GIORGIA MELONI UNA VICEPRESIDENZA ESECUTIVA (SU FITTO CONTRARI SOCIALISTI E LIBERALI), A DESTABILIZZARE LA VON DER LEYEN SONO I POPOLARI SPAGNOLI CHE MIRANO A FAR CADERE IL GOVERNO SANCHEZ BOCCIANDO IL COMMISSARIO SOCIALISTA RIBEIRA – PER URSULA SI PREFIGURANO TRE SCENARI: 1) LA CRISI RIENTRA E PASSANO LE NOMINE, FITTO COMPRESO; 2) ACCONTENTA I SOCIALISTI E RIFORMULA LE NOMINE DEI COMMISSARI; 3) SALTA LA ''MAGGIORANZA URSULA'' E SI TORNA AL VOTO (COSA MAI SUCCESSA…)

DAGOREPORT - MILANO BANCARIA IN ALLARME ROSSO PER L’ACQUISIZIONE DAL MEF DEL 15% DI MONTE DEI PASCHI, DA PARTE DI UNA CORDATA FORMATA DA CALTAGIRONE E MILLERI (DELFIN-DEL VECCHIO) IN COMUNITÀ DI AMOROSI INTENTI CON GIUSEPPE CASTAGNA, PATRON DI BPM - CON LA FUTURA FUSIONE BPM-MPS NASCERÀ IL TERZO POLO FINANZIARIO, A FIANCO DI INTESA E UNICREDIT - NON SOLO: IN UNO SCENARIO FUTURIBILE, POTREBBE ACCADERE CHE CALTA E MILLERI, UNA VOLTA CEDUTE A BPM LE LORO AZIONI (27,57%) DI MEDIOBANCA, RIESCANO A CONVINCERE CASTAGNA A PORTARE BPM-MPS ALLA CONQUISTA DI MEDIOBANCA…

FLASH – COME HANNO PRESO AL PENTAGONO LA NOMINA DI QUELLO SVALVOLATO DI PETE HEGSETH COME SEGRETARIO DELLA DIFESA? MALISSIMO! PRIMA DI TUTTO PER UNA QUESTIONE GERARCHICA: COME FA UN EX CAPITANO A COMANDARE SUI GENERALONI? CERTO, NON SAREBBE IL PRIMO: IN PASSATO ALTRI CAPOCCIONI NELLO STESSO RUOLO NON AVEVANO ALTI GRADI MILITARI (ANCHE RUMSFELD ERA "SOLO" UN CAPITANO MENTRE LLOYD AUSTIN, L’ATTUALE SEGRETARIO, È UN GENERALE A QUATTRO STELLE) - SU HEGSETH PESANO SOPRATTUTTO L’INCOMPETENZA E LA "PROMESSA" DI PURGARE I VERTICI MILITARI NON FEDELI A TRUMP...

DAGOREPORT - MELONI MUSK-ERATA - LA POLITICA DELLA PARACULAGGINE: DOPO L'INTERVENTO DI MATTARELLA, PUR DI NON DARE TORTO Ai GRAVISSIMI ATTACCHI DI ELON MUSK ALLA MAGISTRATURA ITALIANA, GIORGIA MELONI FA IL 'CAMALEONTE IN BARILE': "ASCOLTIAMO SEMPRE CON GRANDE RISPETTO LE PAROLE DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA” - ATTENZIONE! OVVIAMENTE LA STATISTA DELLA GARBATELLA NON HA IL CORAGGIO DI SOTTOSCRIVERE IN UN COMUNICATO STAMPA UFFICIALE DEL GOVERNO TALE IRRIDENTE DICHIARAZIONE NEI CONFRONTI DEL CAPO DELLO STATO. FA CIO' CHE SA FARE MEGLIO: LA DUCETTA FURBETTA. E SULLE AGENZIE STAMPA COME UN GHIGNO BEFFARDO SI LEGGE: “SI APPRENDE DA FONTI DI PALAZZO CHIGI”. MANCO FOSSE UN'INDISCREZIONE TRAPELATA CHISSA' COME - L'ULTIMO RETWEET DI MUSK: "HA RAGIONE GIORGIA MELONI"