VALLS DI LACRIME (PER I LAVORATORI) - IL PREMIER FRANCESE ARCHIVIA LE 35 ORE: "TOCCARLE NON È UNA TRASGRESSIONE" - LA MISURA-FARO DI JOSPIN SUPERATA DAI NUOVI SOCIALISTI CHE RIESCONO AD INFRANGERE IL TABU’ (NON C’ERA RIUSCITO NEANCHE SARKOZY) - - - -

Via alla riforma che allungherà l' orario di lavoro - Sul piano politico si accentua il braccio di ferro che sta vivacizzando la vita del governo tra il premier e il giovane ministro dell'Economia Macron, un liberale aggressivo capace di dire che il lavoro di imprenditore è molto più duro di quello di operaio....

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Cesare Martinetti per “la Stampa”

 

VALLS MACRON VALLS MACRON

Le 35 ore resteranno l' orario legale di lavoro in Francia, ma da ieri non sono più un tabù. Parola del primo ministro Manuel Valls che presentando gli attesi principi per la riforma del codice del Lavoro, ha detto:

 

«La deroga alle 35 ore non è più una trasgressione». Il cambio di passo è significativo perché in questo campo «i simboli superano spesso la realtà». E certo le 35 ore erano - e sono - un marchio della sinistra francese, un' idea della vita dove accanto al tempo di lavoro era lo Stato a garantire un tempo di riposo o meglio di «loisir».
 

MORANO SARKOZY MORANO SARKOZY

Negli ultimi scampoli spensierati della nostra era «prima dell' 11 settembre» se ne costruì anche una retorica intorno all' aumento di consumo dei beni culturali.

 

Per questo fu la misura «faro» del governo della gauche plurielle di Lionel Jospin, approvata alla fine degli Anni 90, con colpo di forza della ministra del Lavoro Martine Aubry che superò lo stallo nel negoziato con gli imprenditori imponendo per legge la riforma. Da allora molti annunci di riforma sono stati fatti, Sarkozy ne promise il ribaltamento con uno dei suoi proclami rimasti lettera morta.
 

festa dell'unità bologna matteo renzi manuel valls festa dell'unità bologna matteo renzi manuel valls

Le 35 ore sono rimaste un tabù anche per la destra, benché superate nella realtà: Valls ha detto ieri che secondo tutte le statistiche i francesi lavorano in media 39 ore.
 

Per arrivare a questo passaggio, Valls, che cura il suo Dna socialista ma al tempo stesso vuole apparire come l' uomo nuovo pronto alle rotture richieste dai tempi, ha inventato una di quelle complesse procedure che «simbolicamente» garantiscono la sinistra pur sapendo che il tutto è destinato a smantellarne le certezze.

 

Il compito di fissare i principi non negoziabili in materia di diritti del lavoro è stato affidato a una commissione. E come presidente è stato messo Robert Badinter, icona indiscutibile della sinistra e del diritto, il giurista che da Guardasigilli di Mitterrand mandò in pensione la ghigliottina. Era il 1981. Oggi Badinter ha 88 anni.
 

VALLS PLATINI VALLS PLATINI

Il bravo avvocato ha dettato i suoi principi che costituiranno lo «zoccolo» del futuro codice del lavoro di cui ieri si è appena accennato. E naturalmente ha ribadito ciò che tutti sapevano prima che si cominciasse la faticosa procedura e cioè che «va assicurato il rispetto dei diritti fondamentali della persona umana al lavoro».

 

Valls ha usato il pacchetto Badinter (che sul tempo di lavoro non ha detto nulla, se non che va regolato per legge) per annunciare la rottura sulle 35 ore.
 

Col sindacato si dovrà negoziare ora il livello delle compensazioni sulle ore supplementari e non sarà meno del 10 per cento.

 

RENZI INSTAGRAM renzi ranja di giordania valls RENZI INSTAGRAM renzi ranja di giordania valls

Sul piano politico si accentua il braccio di ferro che sta vivacizzando la vita del governo tra il premier e il giovane ministro dell' Economia Emanuel Macron, un liberale aggressivo e decomplessato capace di dire - solo per citare l' ultima provocazione - che il lavoro di imprenditore è molto più duro di quello di operaio.

 

Macron, nei giorni scorsi a Davos, aveva detto che le 35 ore andavano abolite; Valls ieri ha raccolto la sfida.

MERKEL VALLS MERKEL VALLS

 

 

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