VOLETE SAPERE COME E’ ANDATO IL VIAGGIO IN CINA DI MACRON E VON DER LEYEN? URSULA HA INCALZATO XI JINPING SULL’UCRAINA, SUL SOSTEGNO A PUTIN, SU TAIWAN E I DIRITTI UMANI NELLO XINJIANG (E INFATTI E’ STATA ACCOLTA FREDDAMENTE E SENZA CERIMONIE) - MACRON HA FATTO AFFARI: SI E’ PORTATO DIETRO OLTRE 50 IMPRENDITORI TRA CUI IL GIGANTE DEL LUSSO LVMH E IL PRODUTTORE DI ENERGIA NUCLEARE EDF. GIÀ IERI, AIRBUS HA SIGLATO UN ACCORDO PER COSTRUIRE UNA SECONDA LINEA DI ASSEMBLAGGIO NELLA SUA FABBRICA IN CINA E HA RICEVUTO IL VIA LIBERA DA PECHINO PER PROCEDERE CON L'ORDINE DI 160 AEREI…

-

Condividi questo articolo


Estratto dell’articolo di Lorenzo Lamperti per “la Stampa”

 

EMMANUEL MACRON XI JINPING URSULA VON DER LEYEN EMMANUEL MACRON XI JINPING URSULA VON DER LEYEN

Nessuna svolta, ma alcuni segnali attesi per tenere aperta la porta. Europa e Cina si studiano, sanno che le distanze sulla guerra in Ucraina sono ancora ampie. Ma si ribadiscono che hanno ancora bisogno l'uno dell'altro. Ursula von der Leyen ha ammonito che in caso di aiuti militari alla Russia, il rapporto sarebbe compromesso. Xi Jinping ha provato a slegare il fronte ucraino alla prospettiva più ampia dei rapporti bilaterali. Emmanuel Macron può provare a rivendicare il mantenimento del dialogo e ottiene nuovi accordi commerciali.

 

MACRON - XI JINPING - URSULA VON DER LEYEN MACRON - XI JINPING - URSULA VON DER LEYEN

[…] Per Von der Leyen arrivo in sordina e conferenza stampa solitaria. Per Macron è stato srotolato il tappeto rosso di fronte alla Grande Sala del Popolo di piazza Tiananmen, dove è stato accolto direttamente da Xi. […] La Cina «ha un ruolo vitale per la costruzione della pace», ha scritto Macron in cinese su Twitter prima del bilaterale. […]

 

Più esplicita Von der Leyen, che nel successivo trilaterale ha chiesto alla Cina di sostenere una «pace giusta», e dunque il ritiro di Mosca. Xi non si è smosso e ha ribadito la necessità di tutelare le «legittime preoccupazioni di sicurezza di tutti i Paesi», ergo anche della Russia. «La crisi è lunga e difficile da risolvere. Non esiste una panacea», quasi smontando le speranze di chi vorrebbe una mediazione cinese, peraltro smentita da Mosca.

 

emmanuel macron xi jinping ursula von der leyen emmanuel macron xi jinping ursula von der leyen

[…] Von der Leyen non ha evitato di citare Taiwan: «Nessuno deve cambiare lo status quo con la forza», ha detto la presidente della Commissione Ue, che ha espresso preoccupazione per i diritti umani nello Xinjiang. Sul fronte commerciale, la Cina ha incassato il no alla riapertura delle discussioni sull'accordo bilaterale sugli investimenti, ma si accontenta della garanzia che l'Ue «non ha alcuna intenzione di interrompere i rapporti», anche se vanno rivisti perché presentano «diversi elementi di rischio» e sono «svantaggiosi per le aziende europee».

 

Vantaggiosa invece la trasferta cinese per gli oltre 50 imprenditori che hanno accompagnato Macron. Tra di loro il gigante del lusso Lvmh e il produttore di energia nucleare Edf. Già ieri, Airbus ha siglato un accordo per costruire una seconda linea di assemblaggio nella sua fabbrica in Cina e ha ricevuto il via libera da Pechino per procedere con l'ordine di 160 aerei. Per Macron c'è stato in realtà anche un piccolo inciampo.

EMMANUEL MACRON E XI JINPING A PECHINO EMMANUEL MACRON E XI JINPING A PECHINO

 

Durante la conferenza stampa congiunta con Xi (senza domande dei giornalisti), ha parlato il doppio del tempo del presidente cinese. Dinamica fuori protocollo che ha portato Xi a un paio di profondi sospiri. Non abbastanza da rovinare l'apparente idillio. Oggi Xi accompagna Macron a Guangzhou. Dopo un incontro in un'università locale, i due avranno insieme una cena informale. Evento, anche questo, parecchio fuori dall'usuale. Il leader cinese non è solito vedere leader stranieri fuori da Pechino.

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - MILANO BANCARIA IN ALLARME ROSSO PER L’ACQUISIZIONE DAL MEF DEL 15% DI MONTE DEI PASCHI, DA PARTE DI UNA CORDATA FORMATA DA CALTAGIRONE E MILLERI (DELFIN-DEL VECCHIO) IN COMUNITÀ DI AMOROSI INTENTI CON GIUSEPPE CASTAGNA, PATRON DI BPM - CON LA FUTURA FUSIONE BPM-MPS NASCERÀ IL TERZO POLO FINANZIARIO, A FIANCO DI INTESA E UNICREDIT - NON SOLO: IN UNO SCENARIO FUTURIBILE, POTREBBE ACCADERE CHE CALTA E MILLERI, UNA VOLTA CEDUTE A BPM LE LORO AZIONI (27,57%) DI MEDIOBANCA, RIESCANO A CONVINCERE CASTAGNA A PORTARE BPM-MPS ALLA CONQUISTA DI MEDIOBANCA…

FLASH – COME HANNO PRESO AL PENTAGONO LA NOMINA DI QUELLO SVALVOLATO DI PETE HEGSETH COME SEGRETARIO DELLA DIFESA? MALISSIMO! PRIMA DI TUTTO PER UNA QUESTIONE GERARCHICA: COME FA UN EX CAPITANO A COMANDARE SUI GENERALONI? CERTO, NON SAREBBE IL PRIMO: IN PASSATO ALTRI CAPOCCIONI NELLO STESSO RUOLO NON AVEVANO ALTI GRADI MILITARI (ANCHE RUMSFELD ERA "SOLO" UN CAPITANO MENTRE LLOYD AUSTIN, L’ATTUALE SEGRETARIO, È UN GENERALE A QUATTRO STELLE) - SU HEGSETH PESANO SOPRATTUTTO L’INCOMPETENZA E LA "PROMESSA" DI PURGARE I VERTICI MILITARI NON FEDELI A TRUMP...

DAGOREPORT - MELONI MUSK-ERATA - LA POLITICA DELLA PARACULAGGINE: DOPO L'INTERVENTO DI MATTARELLA, PUR DI NON DARE TORTO Ai GRAVISSIMI ATTACCHI DI ELON MUSK ALLA MAGISTRATURA ITALIANA, GIORGIA MELONI FA IL 'CAMALEONTE IN BARILE': "ASCOLTIAMO SEMPRE CON GRANDE RISPETTO LE PAROLE DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA” - ATTENZIONE! OVVIAMENTE LA STATISTA DELLA GARBATELLA NON HA IL CORAGGIO DI SOTTOSCRIVERE IN UN COMUNICATO STAMPA UFFICIALE DEL GOVERNO TALE IRRIDENTE DICHIARAZIONE NEI CONFRONTI DEL CAPO DELLO STATO. FA CIO' CHE SA FARE MEGLIO: LA DUCETTA FURBETTA. E SULLE AGENZIE STAMPA COME UN GHIGNO BEFFARDO SI LEGGE: “SI APPRENDE DA FONTI DI PALAZZO CHIGI”. MANCO FOSSE UN'INDISCREZIONE TRAPELATA CHISSA' COME - L'ULTIMO RETWEET DI MUSK: "HA RAGIONE GIORGIA MELONI"

DAGOREPORT - I DESTRONZI DE’ NOANTRI, CHE HANNO BRINDATO AL TRIONFO DI TRUMP, SI ACCORGERANNO PRESTO DI AVER FESTEGGIATO UNA VITTORIA DI PIRRO – LA POLITICA ESTERA SARÀ LA DISCRIMINANTE DI QUEL POPULISMO TRUMPIANO (“IO SONO UN POVERO CHE HA FATTO I SOLDI”; CIOÈ: ANCHE TU PUOI FARCELA..) CHE HA SEDOTTO MINORANZE ETNICHE E CLASSE LAVORATRICE: "L’UNIONE EUROPEA SEMBRA COSÌ CARINA, MA CI STA DERUBANDO NEGLI SCAMBI COMMERCIALI E NOI LA DIFENDIAMO CON LA NATO: L'UE DOVREBBE PAGARE QUANTO NOI PER L'UCRAINA" - IL CAMALEONTISMO DELLA PREMIER MELONI, SEMPRE COSÌ PRO-BIDEN E FILO-ZELENSKY, DAVANTI ALLE MOSSE ISOLAZIONISTICHE DEL TRUMPONE (DAZI SULL'EXPORT ITALIANO), CON UN ALLEATO DI GOVERNO TRUMPISSIMO COME SALVINI, VERRÀ MESSO A DURA PROVA: LA DUCETTA ALLE VONGOLE STARÀ CON L’EUROPA DI URSULA O CON L’AMERICA DI "THE DONALD"?