I WAR GAMES DEL CREMLINO - JET RUSSO SFIORA VOLO DIRETTO A ROMA: LA COLLISIONE EVITATA GRAZIE ALLA BRAVURA DEI PILOTI - UN RAPPORTO DENUNCIA OLTRE 40 “INCONTRI RAVVICINATI” CON L’AVIAZIONE DI PUTIN NEI CIELI D’EUROPA

Qual è il gioco di Mosca? Il Cremlino vuole solo mostrare i muscoli. Ma “l’insolita attività” è molto rischiosa: in 11 casi si è rischiata una tragedia come quella del volo malese - L’ex comandante generale dell’Alleanza Atlantica: la questione non è “se ci sarà un incidente, ma quando”...

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Fabrizio Dragosei per il “Corriere della Sera

 

Quando la Nato aveva parlato di «insolita attività» di aerei russi nei cieli d’Europa si era pensato solamente a un eccesso di giochi di guerra da parte del Cremlino, anche se un po’ pericolosi. Ma adesso viene fuori che i giochi possono facilmente trasformarsi in tragedia. In almeno un’occasione velivoli militari con la stella rossa sulla coda hanno sfiorato voli civili carichi di passeggeri.

CACCIA RUSSI CACCIA RUSSI

 

La denuncia viene da un centro studi britannico, lo European Leadership Network (nel suo Comitato esecutivo c’è anche un ex ministro degli Esteri russo) che in un rapporto parla di 40 incontri pericolosi o delicati negli ultimi otto mesi, vale a dire da quando è scoppiata la crisi ucraina. 
 

Il 3 marzo di quest’anno, in particolare, un volo della Sas con 132 passeggeri a bordo e diretto a Roma ha avuto un incontro molto ravvicinato con un apparecchio da ricognizione russo. Il Boeing 737 era decollato da Copenaghen e si trovava a 80 chilometri a sud est della città svedese di Malmö, sul mar Baltico.

obama e putin in vestito tradizionale cinese obama e putin in vestito tradizionale cinese

 

Il velivolo russo non aveva acceso il transponder, il trasmettitore che rende riconoscibili (e visibili ai civili) i jet. Secondo il rapporto, «la collisione è stata apparentemente evitata solo grazie alla buona visibilità e alla prontezza dei piloti civili». 
 

Altri episodi sono stati registrati nei cieli europei e in quelli canadesi, sempre a ridosso dello spazio aereo di Paesi Nato. Bombardieri strategici russi in grado di portare ordigni nucleari intercettati al largo della Norvegia; Mig di fronte all’Alaska. Il rapporto cita undici eventi che giudica particolarmente pericolosi, di quelli che avrebbero potuto finire veramente male. E cita come esempio di tragedia non evitata il volo MH17 sull’Ucraina orientale» avvenuta il 17 luglio quando un aereo delle Malaysia Airlines fu abbattuto causando la morte delle 298 persone a bordo. 
 

obama e putin in vestito tradizionale cinese obama e putin in vestito tradizionale cinese

Caccia russi armati che hanno provocato aerei americani e svedesi nello spazio aereo internazionale; due apparecchi che hanno sorvolato a bassa quota navi degli Stati Uniti e del Canada nel Mar Nero; finti «bombardamenti». Uno contro l’isola danese di Bornholm e l’altro di fronte alle coste canadesi. In questo caso la provocazione era evidente: all’inizio di settembre, mentre era in corso il vertice della Nato, bombardieri strategici in volo tra la Groenlandia e il Labrador hanno simulato il lancio di missili da crociera.

John MC COLL John MC COLL

 

Gli ordigni, se fossero veramente partiti, avrebbero potuto raggiungere Ottawa, New York, Washington e Chicago. Il 17 settembre due bombardieri tattici Su-24 hanno «deliberatamente» violato, secondo il rapporto, lo spazio aereo svedese. E il 3 ottobre, infine, un caccia di Mosca ha volato a pochi metri da un intercettore svedese nel Baltico. 
 

All’attività aerea si deve aggiunge quella sottomarina (un sommergibile al largo di Stoccolma che è riuscito a sfuggire alla caccia) e quella di spionaggio: il 5 settembre un agente estone è stato catturato sul territorio della Nato e portato in Russia. 
 

Qual è il gioco di Mosca? Probabilmente il Cremlino vuole solo mostrare i muscoli e testare la capacità di risposta. Ma l’«insolita attività» è molto rischiosa, secondo gli esperti. L’ex comandante generale dell’Alleanza Atlantica John McColl è convinto che la questione non è «se ci sarà un incidente, ma quando». 

 

 

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