1. VIDEO - MIKE ALLEN DI "POLITICO" PARLA DEL LIBRO DI LEIBOVICH
2. L'ARTICOLO DI MIKE ALLEN ("POLITICO") IN CUI RACCONTA I DETTAGLI DEL LIBRO DI LEIBOVICH
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3. FAVORI E APPALTI TRA LOBBY E POLITICI - IL LIBRO CHE FA TREMARE WASHINGTON
Paolo Mastrolilli per "La Stampa"
C'è un libro che non è ancora uscito, ma fa già tremare Washington. Si intitola "This Town", lo ha scritto il giornalista del New York Times Mark Leibovich, e in sostanza promette di svelare tutti gli altarini della capitale americana. Come le connessioni tra i politici di entrambi i partiti, le lobby, e il sottobosco che li circonda decidono ruoli, importanti posti di lavoro, commesse, favori. Il tutto in barba alle più elementari regole sui conflitti di interesse.
Leibovich è un giornalista molto introdotto a Washington, dove secondo chi lo conosce frequenta ogni party, ogni incontro sociale, ogni occasione per entrare in contatto con i potenti. E' diventato così parte del sistema, che ad un certo punto ha deciso di trasformarlo nel suo pane quotidiano. Ha scritto sul settimanale del New York Times un profilo di Mike Allen, condirettore insieme a Jim VandeHei del fortunatissimo sito "Politico", e lo ha usato per ottenere il contratto di un libro che allargherà il tema degli insider, svelando tutte le relazioni pericolose di Washington.
Si comincia dal funerale del famoso giornalista televisivo Tim Russert, trasformato in un evento sociale dove farsi vedere, conquistare posti in bella evidenza, e trattare accordi e favori sottobanco. Si passa poi nel mondo di Tammy Haddad, grande organizzatrice di party che aiutano a finanziare tra gli altri Citizens United for Research in Epilepsy, la fondazione per la cura dell'epilessia creata dal consigliere di Obama David Axelrod, padre di un bambino colpito dalla malattia.
Si incontra Kurt Bardella, funzionario della Camera, licenziato perché girava le mail che riceveva dai giornalisti a Leibovich, per aiutarlo a scrivere il suo libro. Si finisce naturalmente nelle mani di Robert Barnett, il super avvocato di tutti, che a Washington svolge il ruolo dell'agente e del mediatore per qualunque tipo di affare.
La maggior parte dei nomi citati nel libro non dice molto al grande pubblico, perché non sono celebrità: niente attori e cantanti, ma neppure politici di serie A. Si tratta di elementi del sottobosco, che però dominano Washington. Fanno e disfano, usano le connessioni bipartisan per concludere affari, piazzano le persone che escono dal governo in lucrosi posti di lavoro privati, e sponsorizzano chi dal settore privato spera di tornare al governo.
Il tutto senza badare minimamente ai conflitti di interesse, per cui Barnett prende Geoff Morrell, ex consigliere del capo del Pentagono Gates in uscita dall'amministrazione Obama, e lo piazza alla BP, con l'aiuto pubblicitario dello stesso Mike Allen. Le famose "porte girevoli", attraverso cui la buona società di Washington entra, esce e poi rientra in qualunque posizione pubblica o privata.
Il libro verrà pubblicato a luglio, ma il problema è che la voce ormai si è sparsa, e tutti quelli che contano temono di finirci dentro in una cattiva luce. Così proprio Mike Allen ha raccontato su "Politico" che il colpo sta arrivando, perché nel frattempo Leibovich deve aver sofferto un attacco di rimorso, e ora sta contattando molte persone di cui ha scritto per avvisarle.
Il circolo è diventato così vizioso che Allen è stato contattato, ma in forma "off the record", e quindi non poteva scrivere sul suo sito quanto aveva appreso da Leibovich. Nel frattempo, però, Mike ha parlato con altre conoscenze che hanno avuto lo stesso genere di conversazione con l'autore del libro, e potevano raccontare a lui in via confidenziale cosa si sono detti, permettendogli di ottenere le informazioni necessarie al suo pezzo.
Se qualcuno è sopravvissuto alla lettura di questa articolata costruzione di un contro scoop, la sostanza è che fra tre mesi nelle librerie americane arriverà un saggio che minaccia di "sputtanare" mezza Washington. Chi teme qualcosa sta già preparando la difesa, seguendo l'antica massima delle pubbliche relazioni secondo cui quando girano notizie cattive, la cosa migliore è farle uscire tutte subito e sperare che vengano dimenticate in fretta. Per poi poter tornare nell'ombra, a passare fra le porte girevoli di Washington.