ZAN ZAN! IL DEPUTATO PD, PALADINO DELLA LOTTA ALL'OMOTRANSFOBIA, DA GIOVANE VOTAVA LEGA NORD. NEL '94 SCRISSE UNA LETTERA A "L'INDIPENDENTE" CONTRO "I TRANSFUGHI CHE VANNO CON AN". A "LIBERO" CONFESSA: "SONO CRESCIUTO IN UNA FAMIGLIA LEGHISTA, QUELLO È UN VOTO DI UN VENTENNE CONTRO LA PARTITOCRAZIA DELLA PRIMA REPUBBLICA CHE USCIVA DA TANGENTOPOLI, LA MIA PRIMA TESSERA DI PARTITO È STATA QUELLA DEI DS. LA LEGA OGGI È DIVENTATA OMOFOBA E RAZZISTA.."

-

Condividi questo articolo


SALVATORE DAMA per Libero Quotidiano

 

 

alessandro zan alessandro zan

Anno 1994. Esattamente martedì 22 marzo. Mancano pochi giorni alle elezioni politiche, che si sarebbero celebrate domenica 27. Una data a suo modo scolpita nella storia recente. Perché Silvio Berlusconi, dando vita a una coalizione tra diversi partiti- Forza Italia, Lega Nord, Alleanza Nazionale, Ccd -, riesce a vincere contro ogni pronostico. Sconfiggendo quella che, non senza ironia postuma, fu ribattezzata la "gioiosa macchina da guerra" di Achille Occhetto.

 

Uno dei fatti nuovi della politica è Alleanza Nazionale. Gli ex missini attirano l'interesse di vari reduci della vecchia partitocrazia. Ma, al Nord, fanno proseliti anche tra i leghisti. Che pure sono un movimento di avanguardia. Succede così che alcuni di loro mollano Umberto Bossi e passano con Gianfranco Fini. Questa transumanza non piace a un giovane studente padovano. All'epoca non c'era internet. Non c'erano i social. Pure il popolo dei fax era ancora in fase embrionale. Per divulgare la propria opinione c'era la posta. Si andava all'ufficio di corrispondenza con una lettera scritta a macchina e la si spediva a un quotidiano.

 

ALESSANDRO ZAN - SENZA PAURA ALESSANDRO ZAN - SENZA PAURA

APPELLO ACCORATO Il ragazzo in questione si dichiara un elettore della Lega Nord e, infatti, non scrive all'Unità, ma a L'Indipendente, già diretto da Vittorio Feltri, quotidiano molto attento alle dinamiche interne del centrodestra. La lettera viene pubblicata. È il 22 marzo 1994, come si diceva. Colonna di sinistra della pagina «Tribuna aperta», dedicata al contributo dei lettori. Titolo: «Attenzione ai transfughi». Firma: Alessandro Zan. Da Mestrino, Padova. Un rapido controllo anagrafico non lascia dubbi. Al Comune di Mestrino è risultato residente un unico Zan Alessandro, classe 1973, nato a Padova e trasferitosi a Mestrino, appunto, nel 1979, al seguito della famiglia, quando aveva sei anni. All'inizio della lettera pubblicata da L'Indipendente il ragazzo parte con le presentazioni: «Sono uno studente universitario». E anche questo torna. Alessandro Zan nel 1994 ha quasi 21 anni e frequenta il corso di Ingegneria delle Telecomunicazioni all'Università di Padova.

 

Quindi, scorrendo il testo, arriva la dichiarazione di fede politica: «Alle ultime elezioni politiche», rivela il giovane Alessandro Zan, «ho dato il mio voto alla Lega Nord proprio perché pensavo, e lo penso ancora, che questo movimento politico attraverso la spinta federalista potesse prima smuovere il vecchio sistema partitocratico e poi avviare l'Italia verso una struttura federalista». Anche questo dato temporale coincide. Le precedenti politiche si erano svolte nel 1992, quando l'attuale promotore della legge contro l'omotransfobia, raggiunta la maggiore età da un anno, aveva potuto barrare convintamente il simbolo del Carroccio.

 

intervento del deputato alessandro zan foto di bacco (2) intervento del deputato alessandro zan foto di bacco (2)

«CON UMBERTO E MARONI» Ci crede proprio, Zan. Il suo è un leghismo puro, genuino. Per questo se la piglia con i «traditori» che hanno scelto An: «Concordo con Bossi e con Maroni, i transfughi che si muovono verso An fanno solo un favore alla Lega». Poi, cosa è successo? L'orientamento politico di Alessandro è virato da tutt' altra parte. A sinistra. E ci sta, è lecito. È stato assessore all'ambiente a Padova, quindi è sbarcato in Parlamento, eletto alla Camera prima con la lista di Sel (2013) poi riconfermato con il Partito democratico (2018). Ma, soprattutto, Zan è diventato un paladino dei diritti Lgbt, cosa che lo ha reso famoso alle cronache. È il firmatario dell'omonimo disegno di legge contro l'omotransfobia.

 

matteo salvini umberto bossi matteo salvini umberto bossi

Ma questa è una storia nota a tutti. Dell'infatuazione giovanile per la Lega, invece, non se ne sapeva nulla. Interpellato da Libero, il deputato del Pd conferma di essere l'autore di quella lettera. E precisa: «Sono cresciuto in una famiglia leghista come peraltro racconto anche nel mio libro, quello è un voto di un ventenne contro la partitocrazia della prima Repubblica che usciva da Tangentopoli e che conosceva esclusivamente quella realtà socio culturale, ma che nella lettera già rivendica con orgoglio di essere convintamente antifascista».

 

Infatti, aggiunge Zan, «in quella lettera di quasi trent' anni fa denuncio la virata a destra della Lega che oggi è diventata omofoba e razzista. Poi a ventun'anni all'università aderisco ai movimenti pacifisti e di sinistra: la mia prima tessera di partito è stata quella dei Ds».

intervento del deputato alessandro zan foto di bacco (1) intervento del deputato alessandro zan foto di bacco (1) ALESSANDRO ZAN ALESSANDRO ZAN alessandro zan 9 alessandro zan 9 alessandro zan 11 alessandro zan 11 alessandro zan 1 alessandro zan 1 alessandro zan 7 alessandro zan 7 alessandro zan 3 alessandro zan 3 alessandro zan 5 alessandro zan 5 alessandro zan 4 alessandro zan 4 alessandro zan 8 alessandro zan 8 alessandro zan 2 alessandro zan 2 alessandro zan pietro turano foto di bacco (1) alessandro zan pietro turano foto di bacco (1)

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

I PRIMI 90 ANNI DI CARLO DE BENEDETTI INIZIANO ALL’HOTEL PALAZZO PARIGI DI MILANO ALLE 19.30 CON UN APERITIVO E TERMINANO CON UN BRINDISI ALLE 22.30 - 100 ATTOVAGLIATI TRA CUI IL NEO 90ENNE IL PATRON EMERITO DEL POTERE BANCARIO, “ABRAMO’’ BAZOLI, ZANDA E GENTILONI (UNICI POLITICI), EZIO MAURO E GAD LERNER – DA RCS: CAIRO, DE BORTOLI, ALDO GRASSO E LILLI GRUBER (CHE HA SCODELLATO IERI SERA SU LA7 UNA PUNTATA REGISTRATA) - MOLTI HANNO NOTATO L’ASSENZA DELLA MOGLIE DI MARCO, PAOLA FERRARI, DA SEMPRE AVVERSARIA DEL SUOCERO: “E’ IL NONNO DEI MIEI FIGLI MA MI DISSOCIO DALLE PAROLE DISGUSTOSE DETTE SU GIORGIA MELONI” – E CARLETTO NON SOLO NON L’HA INVITATA MA AVREBBE SOTTOLINEATO AL FIGLIO MARCO CHE LA PRESENZA DELLA MOGLIE PAOLA NON ERA PER NULLA GRADITA….

DAGOREPORT – L'EFFETTO TRUMP RINGALLUZZISCE LE DESTRE EUROPEE E LA ''MAGGIORANZA URSULA'' RISCHIA DI IMPLODERE - OLTRE ALL'INETTA SCELTA DI RAFFORZARSI CONCEDENDO A GIORGIA MELONI UNA VICEPRESIDENZA ESECUTIVA (SU FITTO CONTRARI SOCIALISTI E LIBERALI), A DESTABILIZZARE LA VON DER LEYEN SONO I POPOLARI SPAGNOLI CHE MIRANO A FAR CADERE IL GOVERNO SANCHEZ BOCCIANDO IL COMMISSARIO SOCIALISTA RIBEIRA – PER URSULA SI PREFIGURANO TRE SCENARI: 1) LA CRISI RIENTRA E PASSANO LE NOMINE, FITTO COMPRESO; 2) ACCONTENTA I SOCIALISTI E RIFORMULA LE NOMINE DEI COMMISSARI; 3) SALTA LA ''MAGGIORANZA URSULA'' E SI TORNA AL VOTO (COSA MAI SUCCESSA…)

DAGOREPORT - MILANO BANCARIA IN ALLARME ROSSO PER L’ACQUISIZIONE DAL MEF DEL 15% DI MONTE DEI PASCHI, DA PARTE DI UNA CORDATA FORMATA DA CALTAGIRONE E MILLERI (DELFIN-DEL VECCHIO) IN COMUNITÀ DI AMOROSI INTENTI CON GIUSEPPE CASTAGNA, PATRON DI BPM - CON LA FUTURA FUSIONE BPM-MPS NASCERÀ IL TERZO POLO FINANZIARIO, A FIANCO DI INTESA E UNICREDIT - NON SOLO: IN UNO SCENARIO FUTURIBILE, POTREBBE ACCADERE CHE CALTA E MILLERI, UNA VOLTA CEDUTE A BPM LE LORO AZIONI (27,57%) DI MEDIOBANCA, RIESCANO A CONVINCERE CASTAGNA A PORTARE BPM-MPS ALLA CONQUISTA DI MEDIOBANCA…