Alessandro Bocci per il Corriere della Sera - Estratti
(...) All’improvviso, dopo un Europeo da dimenticare, il c.t. fa i conti con una certa abbondanza che ci fa ben sperare in vista del Mondiale americano del 2026. Ogni ruolo è coperto, le soluzioni si moltiplicano in questa Italia sempre più giovane (24,4 anni la media dei 23 convocati) e con solo 7 over 25. L’età dell’oro.
Così, fuori per infortunio la rivelazione Calafiori, ormai diventato una certezza, nel cuore della difesa accanto a Bastoni possiamo contare su Buongiorno, il miglior marcatore del campionato, anche il migliore in campo (con Acerbi) in Inter-Napoli. E alle spalle del pupillo di Conte spuntano ragazzi con la faccia pulita e il cuore orgoglioso.
«Il nostro inno è il più bello», dice Pietro Comuzzo, 19 anni, che non ha neppure una partita in U21 ma grazie a Palladino è diventato un pilastro della Fiorentina e adesso è qui in Nazionale. Come Nicolò Savona, una delle scoperte di Thiago Motta, che a Coverciano non aveva mai messo piede e sogna di affrontare Barcola contro la Francia.
A centrocampo l’infortunio di Ricci, regista titolare, non ha messo in ansia Spalletti, che ha lasciato a casa Fagioli per dare fiducia a Rovella, un altro debuttante. Il giovane della Lazio è cresciuto nel quartiere Pagano, a due passi da San Siro dove ha debuttato in serie A con il Genoa «e dopo la partita sono andato a casa a piedi con mio padre».
Rovella potrebbe giocare titolare contro il Belgio, una partita decisiva perché agli azzurri manca un punto per sbarcare nei quarti di Nations League. Per adesso è in vantaggio su Locatelli, richiamato proprio per l’indisponibilità di Ricci dopo aver saltato a sorpresa l’Europeo e le successive due convocazioni.
Spalletti si gode il ritorno azzurro di Barella, che non gioca in Nazionale dalla terribile partita con la Svizzera e se l’Italia si è rimessa in carreggiata è anche grazie a Tonali, tornato dal calcioscommesse. Tanto che il cecchino Frattesi rischia di finire in panchina, o più probabilmente di essere avanzato dietro la punta Retegui. Ieri, nelle prove a Coverciano, insieme al centravanti italoargentino, che giocherà domani contro il Belgio, c’era Daniel Maldini a caccia della prima da titolare in attesa del recupero di Pellegrini, che sta attraversando un momentaccio con la Roma.
E finalmente abbiamo due centravanti, Retegui e Kean (ieri a riposo) e Spalletti aspetta il recupero di Scalvini, Scamacca e Chiesa anche se trovare un posto a quest’ultimo nel 3-5-1-1 non sarà facile. Dietro spingono Baldanzi, Fazzini e Fabbian. Abbiamo tante soluzioni. La rivoluzione giovane sta funzionando, ma la finestra di novembre rischia di essere una trappola.
Ci manca un punto, che è poco, ma anche tanto visto il valore delle rivali. E il rischio è di ritrovarsi tra quattro giorni al punto di partenza.