G.Pic. per il “Corriere della Sera”
C'è stato un tempo, in un' era geologica precedente, in cui gli orsi della Scandinavia sognavano di essere Bjorn Borg.Giugno 1974. Su questo campo, nello stadio in cui oggi Djokovic e Murray se le daranno di santa ragione, il figlio unico di Rune e Margaretha, cresciuto solitario tra i muschi e i licheni di Sodertalje, disegna le righe bianche su sfondo rosso di un Roland Garros terremotato dal suo gelido talento. Borg non ha ancora compiuto 18 anni quando Manuel Orantes, avversario in finale, capisce che nell' arco di cinque set il tennis ha fatto un salto quantico dal quale non tornerà più indietro.
bjorn borg and patricia ostfeldt
Domani l' Orso ne compie sessanta. Come passa il tempo quando si è indaffarati a fare la storia.
Sessant' anni vissuti intensamente tra Slam (11), bancarotte, femmine, vizi e lunghi silenzi. Lo diresti a Parigi, dove la leggenda cominciò e si ripeté uguale a se stessa per sei volte, perché al figlioccio di Lennart Bergelin (senza Bergelin non esisterebbe Borg e viceversa) sono sempre piaciute le imprese seriali quando ancora non erano di moda. Cinque Wimbledon consecutivi, passeggiando avanti e indietro nei libri del tennis: Nastase, Connors, Connors, Tanner, McEnroe e quel tie-break del quarto set (18-16 per l' americano) famoso, da solo, come tutto uno Slam.
Lo diresti a Parigi, sul luogo del primo delitto, a far bisboccia con i dinosauri, champagne e coquillage, quattro passi nel Bois de Boulogne insieme a Panatta, che rimarrà saecula saeculorum l' unico rappresentante del genere umano capace di sconfiggere l' Orso a casa sua (1976). E invece no. Ha accompagnato suo figlio Leo a Reykjavik, in Islanda, per giocare un torneo Under 14.
Non è tipo da rimpatriate tra reduci. Ha persino smesso di giocare i tornei del Senior Tour, quel dopolavoro per pensionati miliardari che, qua e là per il mondo, riempie ancora gli stadi. E non gli è mai venuto in mente di accettare la corte di un top-10. Lendl con Murray, Becker con Djokovic, Edberg con Federer, McEnroe con Raonic sono figurine da lasciar collezionare agli altri. Diverso in tutto, Orso fino in fondo.
Vive a Stoccolma con la quarta moglie, Patricia, incontrata dopo le finte nozze con Mariana Simionescu e le nozze folli con Loredana Bertè, che nella sua biografia non gli risparmia improperi (tirchio e gretto sono i più gentili). E pazienza se vederlo da vicino certifica la perdita senza ritorno di quel carisma ieratico con cui ha permeato le apparizioni nei due Slam di cui ha riscritto le regole, lasciando agli sgobboni l' impresa di conquistarli tutti e quattro.
Capelli bianchi. Babbucce alla Briatore ai piedi. Abito mal tagliato. L' ultimo incontro fu il crollo di un mito. Però, al di là del look, Borg è Borg, precoce (debutto in Davis a 15 anni) ante litteram, geometrico in campo e sghembo fuori, bimane illuminato, fedele al legno anche in quell' imbarazzante ritorno al tennis da dimenticare, elegante nei completini Fila, rock star all' ultimo grido senza mai emetterne uno. Oggi, 60enne, non ha più nemmeno la barba. Pure quella, nei ruggenti Settanta, gli orsi gli invidiavano.
Borg kissing trophy bjorn borg loredana berte bjorn borg loredana berte bjorn borg viaggio di nozze Borg Bjorn