Piero Mei per “il Messaggero”
L'America siamo noi è il possibile claim dell'Italia del nuoto, dei quattro ragazzi che s' erano detti «che bello l'inno, lo canteremo in coro». Quattro ragazzi, in ordine d'entrata Thomas Ceccon dorsista, Nicolò Martinenghi ranista, Federico Burdisso, farfallista, e Alessandro Miressi, stile liberista, che hanno vinto l'ultima gara maschile nel nuoto mondiale a Budapest, la staffetta veloce quattro stili, che è il compendio del nuoto intero.
Hanno battuto gli imbattibili americani nella prima occasione che si è presentata per batterli, giacché i due primi frazionisti d'Italia altri non sono che i freschi campioni del mondo e uno di loro, Ceccon, lo è diventato prendendosi pure il record del mondo. Dunque eccoli pronti a tuffarsi, con Burdisso e Miressi a sostituire quelli del mattino, Piero Codia e Lorenzo Zazzeri, che hanno reso possibile l'impresa della Band dei Quattro con il loro impegno nella qualificazione.
LE FRAZIONI
Ceccon nuota la sua parte in 51.93, fa dunque meglio dell'americano Murphy (52.57); Martinenghi prende il tuffo per primo e per primo chiude la frazione (57.47 per lui , 57.86 per l'avversario Fink); Burdisso tiene botta anche se l'americano di turno, Andrew, più specialista nel breve, va più veloce: 50.63 per Federico, 50.06 per lo yankee. Il lungo Miressi (più di due metri) può dunque tuffarsi con un margine di vantaggio pure se minimo.
Mirex contro il furibondo americano Held. Da far tremare i polsi. Ma non a Miressi, che nella prima vasca va più piano dell'americano che lo sorpassa. Ha avuto torto chi ha pensato è finita così, perché Miresi ha la seconda vasca proibita e anche se non ha mostrato gran forma fin qui, è uno di quelli alla Paltrinieri, da poter dire, come Greg, sono ancora qui. Il 47.48 di Miressi fa chiudere l'Italia a 3:27.51, che è il record europeo che fece la Gran Bretagna a Tokyo. I quattro americani sono secondi, i quattro britannici terzi.
Primi i quattro italiani. Che mettono 28 centesimi di secondo di distacco e battono quegli Stati Uniti che hanno avuto a Budapest il più vincente campionato del mondo della loro fantastica storia.
MAI LASSÙ
Ma è fantastica anche la storia di questa Italia giovane giovane; il più vecchio dei quattro ha 24 anni. La medaglia che vincono è la quinta d'oro dell'Italia, che così ne riporta a casa 9, con i due argenti e i due bronzi, dopo depennato quello di Ceccon: mai un bottino più alto.
I BELLI
«Non potevamo perdere, e non abbiamo perso», dice con quel pizzico si sbruffoneria che ha da essere in un campione, Federico Burdisso.
«Ho vinto un altro oro e un argento, ma questo è il più bello» dice Martinenghi. E Ceccon, anche lui all'oro doppio, confessa: «Tutto bello sì, ma è per Greg che mi è scesa una lacrima». E c'è un altro claim da mettere in acqua per questi «americani d'Italia». Di solito vengono festeggiati, da un po' di ani, i nuotatori azzurri come I meravigliosi che sono nel Terzo Millennio che ha trasformato il nuoto da sport che fa bene a tutti (come è vero) in sport che vince più di tutti.
Non sono solo meravigliosi, ma memorabili. E il bel Danubio blu s' è tinto d'azzurro e d'oro. Come quando c'era la Pellegrini, che sarà felice come tutti noi: c'è vita, e che vita!, in piscina.