Estratto da corrieredellosport.it
L'ex presidente della Juventus, Andrea Agnelli, vede ridursi a 10 mesi la squalifica per il caso legato alla famosa manovra stipendi, filone per il quale il club e gli altri dirigenti bianconeri deferiti avevano viceversa patteggiato delle multe con la procura della Federcalcio. Lo ha deciso poco fa la Corte federale d'Appello, riducendo l'iniziale inibizione di 16 mesi inflitta a fine luglio dal tribunale federale. Ridotta anche la sanzione pecuniaria: da 60 mila a 40 mila euro. La sentenza è stata pronunciata dalla CFA a sezioni unite, presieduta da Mario Luigi Torsello.
Cosa è successo fino ad ora
Per le manovre stipendi finite sotto la lente d'ingrandimento della giustizia sportiva in seguito all'inchiesta Prisma, che riguardano le stagioni 2019-20 e 2020-21, Paratici aveva patteggiato una multa di 47 mila euro, Nedved di 35 mila e 250, Cherubini di 32 mila e 500, Gabasio di 18.500 euro, Morganti di 15 mila, Manna di 11.750 e Braghin di 10 mila. La Juventus ha chiuso l'intera vicenda con una multa di 718 mila euro, rinunciando a qualsiasi ulteriore ricorso in merito al caso delle plusvalenze.
Agnelli era stato già sanzionato con 2 anni di inibizione per il caso plusvalenze (quello che ha portato il -10 in classifica per la formazione di Allegri nel 2022-23), sentenza passata in giudicato per lo sport dopo la sentenza del Collegio di Garanzia. Quindi la squalifica dell'ex n.1 del club, adesso, è di 2 anni e 10 mesi.
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