p.tom. per il "Corriere della Sera"
Non c'è solo Willy Gnonto con i libri in ritiro: anche Giorgio Scalvini studia per l'esame di maturità al liceo sportivo, con il desiderio di iscriversi a Chimica. Stasera però il ragazzo di Palazzolo, quindi bresciano ma cresciuto nell'Atalanta, ha un impegno e farà un po' tardi. Anche per lui - il più piccolo della brigata azzurra dato che è nato cinque settimane dopo Gnonto a fine 2003 - è arrivato, salvo sorprese, il momento del debutto: «È molto bravo - ha spiegato ieri Mancini al Borussia Park - può giocare in due ruoli, è tecnico, ha un bel fisico. Deve solo fare esperienza, ma diventerà un grandissimo giocatore».
Scalvini con 759 minuti giocati è il 2003 azzurro con più esperienza in serie A, anche se lo stesso Gnonto è diventato campione di Svizzera con lo Zurigo da protagonista. Difensore centrale, destro ma a suo agio anche con il sinistro, molto alto (194 centimetri), all'Atalanta ha scalzato Demiral e Gasperini lo ha proposto anche davanti alla difesa per esaltarne la duttilità, usando le stesse parole del Mancio, ma aggiungendoci il paragone con Bastoni, che è cresciuto proprio con l'Atalanta.
Se i due allenatori sentono di poter «esagerare» con i complimenti e gli accostamenti, è perché Scalvini sembra impermeabile a tutto: pressioni, emozioni, voci di mercato (quella dell'Atletico Madrid su tutte) e anche social network. Un predestinato. Da lanciare senza paura, ma allo stesso tempo da proteggere, come Gnonto, come lo juventino Miretti e il veronese Coppola, gli altri under 19 che hanno mosso i primi passi nell'ultima stagione. O come Udogie dell'Udinese, nato a fine 2002.
In totale sono stati 27 i giocatori che hanno debuttato nel loro 18° anno di età nello scorso campionato. In Germania, dove Musiala è già qualcosa in più di una semplice riserva nel Bayern e in Nazionale, l'inglese Bellingham è una stella del Dortmund e Witz del Leverkusen è un solido prospetto, sono stati 32. Non una gran differenza, anche se in Bundes ci sono due squadre meno che in A.
Ma quello che cambia è l'approccio: per debuttare a 17 anni 10 mesi e 3 giorni e per fare gli stage con Mancini (già il 24 gennaio) da noi devi essere un fenomeno come Scalvini, sul quale non c'è possibilità di sbagliarsi. Negli altri Paesi giocare a 18 anni è più naturale. Ma la sfida giovane del c.t. serve anche a questo.
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