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Estratto da www.corrieredellosport.it
[…] Les Chapman, ex magazziniere del Manchester City […], ha svelato alcuni retroscena inerenti gli anni dal 2010 al 2013 in merito al conflittuale rapporto tra Mario Balotelli e l'attuale allenatore dell'Italia Roberto Mancini. […]"Una volta giocavamo contro la Dinamo Kiev e Balotelli è stato espulso dopo venti secondi", racconta l'ex magazziniere dei 'Citizens'.
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"Una volta rientrato negli spogliatoi, è rimasto seduto davanti al suo armadietto restando in silenzio. Poco dopo è arrivato Mancini". L'ex allenatore del City ha così iniziato a "imprecare in italiano contro di lui, agitando le braccia ed essendo quasi posseduto. Stava per tornare in campo per seguire la partita quando è incappato nella borsa di Costel Pantilimon (ex giocatore del Manchester City). L'ha raccolta, si è girato e l'ha lanciata verso Balotelli, che si è abbassato di scatto lasciando che l'oggetto rimbalzasse sull'armadietto".
[…] "Mario aveva abilità fantastiche ma non sarà mai un giocatore per la squadra, in effetti penso che l'assist ad Aguero (per il 3-2 al Qpr, ultima giornata di Premier League, gol decisivo per il titolo, ndr) sia stato l'unico...".
LA GENESI DI "WHY ALWAYS ME"
Lo stesso Chapman svela poi come è nata l'idea della famosa maglia con su scritto 'Why always me?', mostrata da Balotelli nel derby di Manchester vinto 6-1 dai 'Citizens' contro lo United di Sir Alex Ferguson: "Alla vigilia Mario mi ha detto che voleva preparare una maglia per il derby, gli ho detto: 'ok ma niente di offensivo verso i tifosi dello United o cose così'. Mi ha fatto un paio di proposte, che gli ho bocciato e allora ha detto: "e perché sempre io?'. In quel momento ho capito che quella fosse la frase giusta. […]
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